Eventi Fermani
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EVENTI FERMANI
Seri, ironici, tragici, comici.

"I bei tempi non ci sono mai stati"
(Il mio nome è Nessuno)
Notizie e storie, costume e colore. Sguardi su di una società a cavallo tra due secoli.
ATTRAVERSO IL FONDO RIVISTE DELLA BIBLIOTECA CIVICA "ROMOLO SPEZIOLI" FERMO

Eventi Fermani
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La Voce delle Marche   |   Parte 1   |   Parte 2   |   Parte 3
Dal  1931  al  1950

 

1931

 

Atto di coraggio
Domenica scorsa, circa le 13,30, proveniva dallo stradone de! Duomo verso Piazza V. E. un cavallo imbizzarrito trainante un carretto con sopra due soli bambini. Il giovane Alessandro Ruggieri che si trovava nel luogo e previde l'orrenda fine che sarebbe aspettata alle due innocenti creature, non curante del pericolo, riusciva da solo a frenare l'indomito cavallo salvando i bambini terrorizzati da sicura morte e riportando escoriazioni al ginocchio e alle mani.
Segnaliamo l'atto coraggioso del Ruggieri al quale va data lode e riconoscenza

6 Giugno 1931  -  Cronaca sportiva
Domenica scorsa sul Campo Sportivo Comunale la Fermana batteva la US di Ascoli con 9 a 0. La squadra fermana era così composta:
Tombolini; Bernardini, Diadori, Polenta, Varallo, Interlenghi, Sagripanti, Bugari, Tosi 1°, Novembre, Cavazzoni. Arbitro: Beppe Rossi.

20 Giugno 1931  -  Orologeide
Finalmente; dopo anni di silenzio è stato riabilitato l'orologio del Duomo che oggi è tornato a battere il tempo con i suoi rintocchi sonori, udibili da tutta la città. Benissimo!
L'orologio di piazza si è ripulito nei connotati, dandosi la candida cipria come una signorina ammodo. Benissimo! Sarà più visibile, di giorno e di notte, da tutti gli affaccendati e sfaccendati che circolano per la piazza.
Ma c'è un altro orologio che non è certo il modello della cronometria ed è affetto da un cardiopalma cronico per cui, a volte, affretta i rintocchi, confondendo i quarti con le ore e provocando uno squilibrio nelle faccende domestiche dei vicinati, a volte tace affatto i suoi sonori battiti, distruggendo qualsiasi nozione del tempo.
È il decrepito orologio della Torretta che... attende una salutare iniezione Voronoff. Non si potrebbe chiamare, per le cure del caso, lo specialista che ha risuscitato l'orologio del Duomo?
Gli abitanti del rione S.Caterina ne sarebbero oltremodo grati.

20 Giugno 1931  -  Restauri nel tempio di S. Francesco
Abbiamo accennato in un piccolo spunto di cronaca scorsa che il centenario Antoniano si sarebbe celebrato nella nostra Città a restauri compiuti nel tempio di S. Francesco.
Siamo in grado oggi di comunicare le notizie più dettagliate sulla qualità dei lavori.
II restauro iniziato, prima di tutto è il punto di partenza verso la realizzazione del desiderio di ridonare alla magnifica costruzione ogivale del Tempio duecentesco, fino a dove sia possibile, il suo antico splendore artistico.
Esso si sta svolgendo per la sistemazione dei tre finestroni gotici della cappella di S.Antonio di Padova e degli altri tre di quella della Madonna del Soccorso.
Lo studio e compilazione del progetto tecnico-artistico sono dovuti al concittadino ing.   Lorenzo Mancini, Vice-podestà del Comune. Egli, con molta competenza e   passione, ha   assolto al mandato ed il progetto ha ottenuto la piena approvazione in ogni sua parte della Sovraintenza delle Belle Arti residente in Ancona.
I finestroni, dell'altezza di sette metri ciascuno avranno 1’intelaiatura in ferro battuto, egregia opera realizzata   dal   concittadino Mario Bracalenti, distinto artista del genere e l'applicazione dei vetri colorati così detti “cattedra”
L'importo dei lavori aggirerà intorno alla cifra di 26.000 lire e la Comunità dei Religiosi francescani che regge il bellissimo tempio, ha fiducia che la cittadinanza vorrà concorrere in qualsiasi maniera in questa opera di restauro che tende a ridonare alla nostra città, nello stile primitivo uno dei suoi più antichi ed artistici monumenti cristiani.

4 Luglio 1931  -  Nella marina Palmense
Par rendere sempre più ridente questo lembo di spiaggia adriatica, un comitato, appositamente costituito, svolgerà durante questo mese un vasto programma di festeggiamenti. Saranno accordati speciali concessioni sui servizi automobilistici pubblici Fermo-Ascoli, M.Rubbiano - Porto S. Giorgio, Carassai - Porto S. Giorgio. Saranno organizzate anche gite alla sorgente
dell'acqua «Spadana».

4 Luglio 1931  -  Quei monelli!
Alcuni monelli, da qualche tempo, vanno scambiando le porte e le mura delle case (vedere per esempio le vie: Marchetto Morrone, Regina Amalasunta, Bertacchini, Francesco Sforza) per le pagine dei quaderni scolastici dove vogliono pupazzettare le proprie composizioni elementari, e vi designano su, col gesso e col carbone, sgorbi, figure, parole scurrili ed altre impertinenze calligrafiche. Dato che nessun Cimabue si preoccupa di scovare il genio di questi Giotto in erba, non sarebbe meglio che alcuno desse loro una tiratina d'orecchi, mentre stanno lordando le mura? qualche guardia, per esempio ?

16 Luglio 1931  -  Quattro chiacchiere sul Girfalco
Tante città consorelle, che si trovano sotto la sferza canicola di questi giorni, argomentano sulla opportunità di adornare qualche angoletto con un po' di verde, fresco ed ombroso, dove bimbi possano giocare sotto lo sguardo vigile dei nonni, dove servette e vecchi pensionati possano rifugiarsi a leggere il giornale o a rievocare le memorie del passato.

 Noi fermani, che abbiamo il privilegio di avere in cima alla città, a 319 metri sul livello del mare e a poca distanza dal mare stesso una suggestiva spianata adorna di ombre e di fiori dominata dalla magnifica cattedrale, non abbiamo mai abbastanza apprezzato questo luogo delizioso, incanto ed ammirazione di tanti forestieri anche provenienti dall'estero.

Molti ci hanno detto che è troppo lontano e c'è, per arrivarci, una salita sudorifera; eh, via! Sono scuse sciocche. Il regalo dell'aria balsamica, che lassù si gode, e la visione dell’ampio e davvero stupendo panorama, è un compenso più che prodigo alla lieve fatica dell'ascensione.

Altri ci hanno riferito che il Girfalco è tenuto male specie nella parte   sua   più   bella, prospiciente l’Adriatico, con quel polverone fastidioso che ingombra il terreno. Questa ragione è in parte vera; anzi sapendo che ci sono delle prese d'acqua comode per innaffiare questa metà del Girfalco e per rimediare quindi tale inconveniente, ci siamo recati a chiedere spiegazioni al custode il quale si è giustificato.

L 'innaffiatura delle piante in questione, per raggiungere lo scopo, dovrebbe avvenire verso le18, ora in cui l’evaporazione prodotta dal caldo, è ridotta ai minimi termini; orbene, sè provato qualche volta a quest'ora ad innaffiare i viali, ma son piovute mille proteste da parte di quelli che già vi godevano il fresco, perché disturbati dalla funzione idraulica che, naturalmente, solleva un pò di polvere e allettati da quel sentimento di pigrizia, caratteristica di noi fermami; ed allora si è stati costretti di smettere del tutto l’innaffiatura dando adito alle proteste degli altri che, sopraggiunti verso le 19 per passeggiare trovano il polverone,   specie se i bambini giuocano a palla.

Inoltre abbiamo visto i poveri pini vandalicamente massacrati dalle sassate dei monelli; ci siamo recati al Parco della Rimembranza, ed in quel luogo sacro alla memoria dei concittadini caduti in guerra, abbiamo letto un cartellino in cui si taccia di vigliacchi e spudorati certi ladri ignoti che, di nottetempo hanno sradicato e portato via molte piantine esotiche che avrebbero dovuto in un tempo non lontano abbellire con i loro bei fiori le aiuole.

Ed allora abbiamo concluso che il pubblico, per la valorizzazione del Girfalco, dovrebbe essere più educato e che il custode dovrebbe far sentire la sua autorità, coadiuvato dalle Guardie comunali.

Se, verso le 18, s'innaffiano i viali, i frequentatori del Girfalco avranno la pazienza di trasferirsi per cinque minuti in un'altra zona e poi riprenderanno il posto se invece si rimane inchiodati sul sedile e si protesta, allora vale un cavolo che si faccia ogni sforzo per mantenere in uno stato decente la bella spianata.

Gli altri, i monelli e i ladri, discendenti legittimi dei vandali, che non sanno abituarsi al rispetto dei fiori e delle piante dovrebbero essere tassativamente puniti quando venissero colti in fallo, senza fare la voce grossa che... lascia il tempo che trova.

Abbiamo fatto questi rilievi, animati dalle più rette intenzioni; ci dispiacerebbe. assai però se con essi si raggiungesse un risultato pari a quello raggiunto dopo uno spunto di cronaca di poche settimana fa.

Le porte e i muri di certe nominate vie, già insudiciate dai monelli con figure, espressioni volgari ed impertinenze poco cavalleresche — forse per il solito spirito della contraddizione — sono più lorde di prima, in barba a qualunque regolamento sulla nettezza urbana.

perché allora verrebbe proprio la voglia di dire : Fate sempre peggio tanto avrete anche il premio!

1 Agosto 1931  -  Cose utili a sapersi
La validità del segno di croce nelle cambiali agrarie.
La validità del segno-croce sulle Cambiali è stata ufficialmente riconosciuta con l'art. 7 del T. U. 29 luglio 1927, n. 1509, con tutti gli effetti di una firma. La validità è limitata alle cambiali normali, e per quelle di valore non eccedente le lire cinquemila,.

Il legislatore ha imposto delle formalità atte ad accertare la volontarietà e la consapevolezza dell'impossibilitato o dell'illetterato nell’atto che, col crocesegno, crea a se stesso una obbligazione cambiaria. A tal uopo è prescritto che il segno di croce sia, sul titolo stesso, controfirmato da due testi capaci ad intervenire in atti pubblici, con firma che deve essere autenticata (e l’autenticazione è gratuita) o da un Notaio o dal Podestà, o dal Giudice Conciliatore del luogo.

1 Agosto 1931  -  Ancora sul Girfalco
Il numero del nostro giornale, che recava alcuni rilievi sul Girfalco, era già in macchina quando è giunta al Direttore una lettera con preghiera di pubblicazione.
Noi abbiamo già segnalati gli atti vandalici dei quali parla l'anonimo cittadino e speriamo, specialmente ora che i frutti dei pini sono stati colti con molta gioia dei bimbi e relative sgridate minaccie in tono maggiore e minaccie con la scopa degli addetti alla raccolta, che non si ripetano più e venga represso ogni ulteriore tentativo dei recidivi.

Ecco il trafiletto testuale, pervenutoci sotto il titolo di : Vandalismi

Da qualche tempo tutti quelli che si recano al Girfalco, gloria e vanto della nostra città, a respirarvi l'aria salubre e balsamica e ad ammirare l'incantevole panorama che si dispiega allo sguardo da parte e del mare e del monte, debbono assistere impotenti allo svolgersi di atti quanto mai incivili e disgustosi. Di tanto in tanto gruppi di giovinastri che chiamerei però irresponsabili ed incoscienti si accaniscono contro le piante dei pini che adornano il luogo di fianco alla chiesa per farne cadere i pinocchi o pinoli; a tale scopo lanciano contro le povere piante calci e pedate terribili,   prendendovi la rincorsa, ciottoli e pietre di ogni dimensione; svellono perfino i sedili di pietra per servirsene come proiettili da lanciare contro le piante, danneggiandone così e lacerandone gravemente la corteccia, a detrimento del loro sviluppo e vigoria, a detrimento dell'ornato pubblico e della bellezza del luogo.

Ora, non sarebbe possibile impedire questo scempio? non vi è al Girfalco un custode preposto alla conservazione delle piante e degli altri oggetti ivi esistenti? se vi è, perché la sua vigilanza non è maggiore?
Per il decoro della nostra città e per ragione di civiltà e di educazione cittadina, mi auguro che le biasimevoli azioni
non abbiano a ripetersi.

Grazie dell'ospitalità
Un Cittadino

29 Agosto 1931  -  Violento nubifragio
Domenica scorsa, circa le 19 in un attimo il cielo si coperse di nere nubi cariche di elettricità. Poco dopo si scatenò un violento nubifragio che si rivolse in uno scambio continuato ed impressionante di saette e di bagliori tra i cupi nembi, senza però che si verificasse il minimo danno e senza che la terra arida beneficasse di una buona pioggia.

5 Settembre 1931  -  Al Girfalco
Nello spiazzale prospiciente il mare, all'ombra dei secolari pini finalmente lasciati in pace dai vandali, il polverone accumulato e moltiplicato con quello portatovi dalle strade rastrellate continua a fare bei servizi, sollevato e agitato dal vento, con grande delizia dei viandanti che si trovano a prendere un po' d'aria,   e degli abitanti nelle case lungo il viale di S. Savino.
Ma che si aspetta, per sistemare una buona volta quella zona, il problematico intervento di Giove Pluvio (e le prime avvisaglie sono giunte) o l'avvento anticipato della stagione invernale, quando non ce n'è più bisogno perché sul Girfalco, per il freddo,
non salisce più anima viva?
La costatazione di questo inconveniente l'abbiamo fatta da un pezzo. È in un altro numero del giornale, ma ...
mangia cavallo che l'erba cresce.
Acciderba che razza di testardaggine !

26 Settembre 1931  -  Per la sistemazione del Rione S. Caterina
Dai competenti Uffici tecnici, prima di iniziare i lavori di consolidamento del rione S.Caterina già da noi annunciati, si vengono facendo qua e là, nella zona minacciata, assaggi di trivellamento del suolo, per stabilire la funzione delle acque sotterranee che sarebbero la causa del lento franamento del terreno e delle conseguenti lesioni dei fabbricati.
Speriamo che anche questo imporri tante lavoro di consolidamento venga tenacemente ed alacremente portato a termine, perché le case lesionate destano veramente un po di apprensione agli abitanti.

4 Novembre 1931  -  Segnalazioni stradali Urbane
Con delibera podestarile si è provveduto alla disciplina stradale lungo il corso Vittorio Emanuele e Corso Cavour e vie conseguenti.
Il prescritto segno indicatore a colori per il giorno e luminoso per là notte, è stato posto lungo il corso Cavour
all'imbocco del largo Fogliani.

7 Novembre 1931  -  Nel Cimitero
Un assiduo, in merito alle nostre parole spese nel numero ultimo a favore dell'abbellimento artistico del Cimitero, ci ha scritto ieri richiamando la nostra attenzione sullo spettacolo poco edificante, offerto anche quest'anno ai visitatori della città dei morti, di cumoli di seccumi sparsi qua e la o addossati a spigoli, di carta straccia seminata dovunque, di vecchie ghirlande di metallo cadute in terra, e concludendo che sarebbero bastate con poca spesa e molta resa due donnette munite di capaci sacchi, per togliere quello sconcio, deplorato anche da molti altri che hanno a cuore il decoro cittadino.

Noi giriamo il lamento; ma non possiamo esimerci dall'affermare che molto dipende dal poco rispetto, dalla poca o nessuna abitudine al sentimento di educazione civile, che i cittadini hanno, non solo per il fatto specifico del cimitero ma per tutto quello che è ornamento pubblico, Bisognerebbe quindi che, oltre a un provvedimento che dovrebbe prendere i competenti uffici predisposti alla tutela delle cose pubbliche si verificasse una maggiore persuasione personale sul decoro pubblico.

Con queste due disposizioni si potrebbe ovviare e allo sconcio, lamentato dall'assiduo, e ad altri inconvenienti che si verificano purtroppo in tanti altri posti di convegno.

7 Novembre 1931  -  Asfaltatura della strada Fermo - Porto San Giorgio
Nel bel discorso che S. E il Prefetto comm. Giacone ebbe a tenere il 28 u.s. in occasione dell’inaugurazione del nuovo Ospedale civico, si annunciò che ormai era un fatto compiuto la decisione per l'asfaltatura della strada Fermo-Porto San Giorgio. Infatti il 27 u.s. presso l'Amm.ne provinciale in Ascoli si era svolta la gara d'asta I per l'assunzione del lavoro di sistemazione e bitumatura della importantissima arteria.
Parteciparono alla gara 11 primarie Ditte; rimase aggiudicataria la Ditta ing. Lino Fagioli & C. che I ha fatto il ribasso del 20 per cento riducendo così l'importo dell'opera a L. 550.000. L'ing. Lino Fagioli è un nostro concittadino che per capacità dà la migliore garanzia. Compiute le formalità di registrazione, la sistemazione e bitumatura della strada sarà iniziata e condotta a termine rapidamente. Così nella estate del nuovo anno il transito della frequentatissima via si svolgerà nelle migliori condizioni e del terribile polverone rimarrà soltanto il ricordo. 

1932


20 Febbraio 1932  -  L’ondata di freddo
Dopo un lungo periodo quasi di precoce primavera, inondata di sole e … di polvere, si è abbattuta una ondata di freddo che ha costretto il termometro ad abbassarsi fino a quattro gradi sotto zero con grande disturbo di noi miseri mortali che ci siamo dovuti ad un tratto irrigidire dopo il tepore dei giorni scorsi.

Però il problema della polvere, nonostante qualche lettore abbia sorriso leggere il nostro spunto di cronaca comparso quando già il cielo imbronciato aveva spedito due raggi di neve granulosa, era rimasto lo stesso perché, domenica scorsa, per esempio, i poveri passanti che ebbero il coraggio a recarci alla strada nuova per riscaldarsi i piedi gelati nonostante l'aria gelata, godendo dello spettacolo della polvere sollevata dalle automobili di passaggio!

Poi e sopravvenuta la neve, largamente caduta e, per un po' di tempo, l’inconveniente sarà evitato

Ma al sopraggiungere del tempo buono siamo sicuri che si ripeterà l'inconveniente deplorato, almeno che la nostra città si ricordi finalmente di essere città ed incominci una buona volta a tenerci a certe esigenze di città e finisca di far la parte di cieca e di sorda, mentre tante altre consorelle si affannano per il miglioramento del decoro cittadino e della pubblica igiene.

16 Aprile 1932  -  Campionato di calcio U.L.I.C.
Domenica scorsa, nel Campo sportivo comunale, in una partita, valevole per il campionato dell' U. L. I. C. di prima categoria il G. S. Fontevecchia di Fermo ha battuto l’ U. S. Elpidiense per 2 a 0.

Dopo il primo tempo, chiuso alla pari, i calciatori del Fontevecchia sono riusciti a portarsi in vantaggio per merito di Marchetti e Borghini che segnarono rispettivamente al 32' della ripresa e a 5* dalla fine. La competizione fu combattuta con molto onore.

7 Maggio 1932  -  Voci del pubblico
Riceviamo

Caro Cronista : Nonostante l'intensa propaganda   contro la tubercolosi e l'esistenza di un ufficio speciale di igiene, non si provvede ancora — o se si provvede in parte, sono tutti palliativi— a far cessare il fastidioso ed insalubre sollevamento della polvere per la strada nuova, da Porta S. Francesco fino a Piazza.

Domenica scorsa, nel pomeriggio, quando la povera gente si permetteva di far due passi per la detta via, ad ogni passare di autoveicoli, nuvole di polvere rallegravano la passeggiata domenicale, con   immenso vantaggio dei polmoni e... dei vestiti. Non dico di lunedì mattina con quel ventarello!... Ma dunque non si trova modo e tempo di rimediare?

Il suo pregiato giornale si associerà, non ne dubito, alle mie deplorazioni, affinchè cessi finalmente con opportuni provvedimenti, lo spettacolo indegno di Fermo che se ci tiene ad essere città, ha diritto a certe esigenze di città.

Grazie ed ossequi. — Un suo abbonato.  

Lo spettacolo, che l'egregio abbonato ci segnala, l'abbiamo tante volte deprecato su queste colonne portando molte e varie ragioni; ma... si è sordi... si è ciechi, forse   perché proprio la polvere acceca gli occhi di chi dovrebbe vedere e provvedere. Qui a Fermo si è troppo impassibili dinanzi ai problemi che riguardano l'igiene ed il decoro cittadino. C'è, per esempio, quel Corso Cavour che, nel tratto specialmente vicino al Palazzo di Giustizia, è diventato addirittura orribile. Intanto si dorme. Che fossimo ancora sotto la gravitazione del destino, vaticinato da S. Giacomo della Marca ?! ...

18 Giugno 1932   -  Asfaltatura della strada nuova
I lavori d'asfaltatura procedono alacremente e quanto prima, sul tratto della bella passeggiata, sarà per sempre scongiurato il pericolo della polvere. Non rimane che ringraziare per questo igienico provvedimento il quale pone fine ad un inconveniente tante volte segnalato e stigmatizzato e pregare che il lavoro venga proseguito almeno fino alla barriera di S.Francesco, dove insomma arriva il caseggiato, in modo che si rimedi, una buona volta allo spettacolo antigienico della polvere. Quello lavoro definitivo e compiuto in tutta la sua linea è la miglior lotta contro la tubercolosi e tante altre malattie ed è una prova del modo con lui si tutela l'igiene e il decoro della città.

23 Luglio 1932  -  Sistemazione della strada nuova
L'asfaltatura della Strada nuova, nel tratto Piazza-Galleria, che costituisce la più bella passeggiata della città, è ormai un fatto compiuto. Non manca che l'ultima bitumatura, mentre fervono i lavori di livellamento e di abbellimento del viale riservato ai pedoni.

L'impresa non ha risparmiato energie per compiere un lavoro solido e coscienzioso; soltanto ci ha meravigliato un po il fatto che la Direzione della Ferrovia elettrica A.F.A. non abbia aderito alla richiesta di un concorso finanziario per la sistemazione della strada stessa dove poggiano i binari, mentre per la sistemazione del Piazzale della Stazione a Porto S. Giorgio ha contribuito con una discreta somma; non ricordando che il movimento maggiore di traffico della Ferrovia stessa è dato proprio
dal tratto Fermo (Piazza V. E.) Porto S. Giorgio.

23 Luglio 1932  -  Illuminazione della Piazza
Al posto delle quattro lampade antidiluviane preposte da tanti anni alla illuminazione della Piazza è stato sistemato un ordine di cinque file di lampade abbinate che daranno diffusione maggiore di luce e renderanno più simpatico il ritrovo centrale della città. E... dopo andate a dire che Fermo non si muove !

23 Luglio 1932  -  Restauri nel Tempio di S. Agostino
I lavori di restauro decisi dell'apposito Comitato Cittadino, procedono alacremente; già si sta conducendo a buon punto la complessa fatica del cupolone, che era il più fatiscente.
L'iniziativa del Comitato! si viene felicemente concretando e tutti i cittadini saranno lieti di vedere come alle parole corrispondono i fatti e come le offerte raggiungano perfettamente il loro scopo
Questa gara di cooperazione deve moltiplicarsi, quasi da rivedere ripetuto l'esempio — dato in tempi remoti dai nostri avi durante la costruzione di altra artistica chiesa della città — della gara fra i fermani, quando i nobili patrizi davano generosi contributi, e i lavoratori prestavano gentilmente la mano d'opera e le donne offrivano i propri gioielli.
Lo zelo della Casa del Signore continua ad ogni modo ad infiammare.

3 Settembre 1932  -  Generoso atto di un Balilla
Il balilla Marcello Luciani di anni 1 III, della nostra città, appartenente alla Colonia fascista dell'Ospizio marino di Fermo in Porto S. Giorgio ha coraggiosamente salvato il ragazzo Luigi Ciucani di anni 7, proveniente da una vicina località, che stava per essere travolto nelle onde dando gravi sintomi di asfissia.

15 Ottobre 1932  -  Nel Cimitero
Apprendiamo con piacere che finalmente è stato esaudito un desiderio tante volte espresso dai cittadini che sentono vivo
il culto per i morti.
La Ditta Ferruccio Calcinaro ha completato l’impianto elettrico nel Cimitero e sta fornendo le tombe delle famiglie che per ora si sono interessate all’apposizione di lampade avanti alle lapidi o ai monumenti funebri. Siamo sicuri che l'iniziativa sarà lodata da tutti e che i superstiti, i quali serbano memore affetto verso gli estinti, vorranno usufruire di questo nuovo metodo di illuminazione in omaggio al ricordo dei loro cari, metodo che garantisce la stabilità dell’accensione della lampada, la pulizia e, conseguentemente il decoro del sacro recinto.

5 Novembre 1932  -  Sistemazione del Viale Re Umberto
La Consulta municipale ha deliberato le spese della sistemazione del piazzale che forma lo sfondo del Viale Re Umberto con la bella prospettiva di S. Savino, e tanto il progetto, compilato dall'ingegnere comunale dott. Manlio Silenzi, che la spesa sono stati approvati dalla Giunta provinciale amministrativa.

In quell'ameno luogo, che è degno accesso di Girfalco, si costruirà una terrazza panoramica, abbellita di aiuole, di giuochi d'acqua, sarà riedificato il muro di sostegno, franato nel 1929 che delimitava l'attuale giardinetto, e sarà rifinito con una artistica   balaustra, la quale   darà modo di ammirare lo splendido panorama dei sibillini !

19 Novembre 1932  -  Le disgrazie della strada
La settimana scorsa si ebbero a deplorare tre incidenti che, fortunatamente, non   hanno   avuto conseguenze funeste.
L'autista Monterubbianesi Antonio di Luigi, di anni 70, da Fermo, aveva lasciato il suo camion in mezzo alla via S.   Filippo, ostruendo completamente il passaggio. Sopravvenne il carrettiere Bottoni Giovanni, che doveva transitare con il suo carretto, carico di legna; egli stava attendendo da più di un'ora l'arrivo dell'autista che gli avesse lasciato la via libera,   quando il giovane Chionni Carlo, sentite le sue rimostranze, mosso a compassione, si accinse a manovrare il camion ma, poco esperto, durante la manovra, urtò il conducente e il cavallo e fracassò il carretto.
II malcapitato venne portato all'Ospedale con una gamba fracassata.

Il motociclista Fortuna Saverio fu Nazareno, di anni 25, da Fermo, percorrendo il Corso sulla sua moto-leggera con una velocità da pista, nell'imboccare la forte curva della via Lattanzio Firmiano, si vide ad un tratto slittare la macchina che si abbatté sopra di lui, spezzandogli la gamba sinistra.

Dopo avere avuto i primi soccorsi dal dott. Illuminati, un'auto venne premurosamente messa a disposizione dall'autista Ricci Pietro, e trasportato al civico Ospedale.  

Il giovinetto Carlo Francia di Giulio, di anni 11, da Fermo, mentre si divertiva a scorrazzare con la sua carriola lungo la discesa, sotto San Francesco, che imbocca la via dell' Orzolo, venne investito di fianco dal motociclista Pazzi Giuseppe di Monterubbiano

La velocità del motociclista non era eccessiva, quindi le conseguenze non furono gravi.
II giovinetto Francia fu ricoverato all'Ospedale per ferite lacero-contuse.

17 Dicembre 1932  -  Un furto
Nel negozio di generi diversi, del rione S. Francesco, gestito da una certa Arcangela, è stato perpetrato un furto in denaro e in generi, mediante il praticamento di un foro nel pavimento soprastante, circostanza che dà al furto il carattere di un lavoro in grande stile

24 Dicembre 1932  -  L’arresto del ladro nel negozio di Arcangela
Demmo nel numero scorso notizia del furto operato nel negozio di generi diversi gestito da una certa Arcangela con circostanze in grande stile. Orbene la solerte attività del servizio di pubblica sicurezza ha identificato il mariuolo, autore del furto, un pregiudicato, da Francavilla d'Ete, il quale, più volte indiziato come autore di vari reati commessi nel fermano, era sempre riuscito con scaltrezza ad eludere le vigilanza delle autorità preposte alla sicurezza pubblica.

Pertanto, attraverso un foro praticato nel superiore pavimento, nel negozio, aveva trasportato una certa quantità! di; lardo, formaggio, ciambelle dolci, una bicicletta, il danaro che si trovava nel cassetto del bancone ed un paio di scarpe, quasi nuove, del marito di Arcangela, le quali hanno dato la chiave per scoprire il ladro.

1933


27 Maggio 1933  -  Disgrazie mortali
Nel pomeriggio di lunedì scorso, il manovale Enrico Luciani, che stava prestando l'opera sua in una scala in costruzione nel Seminario Arcivescovile, nell’attraversare una tavola, perdeva l'equilibrio e precipitava dall'altezza di circa 4 metri, battendo il capo su una trave che stava per traverso nel basso. Soccorso prontamente e trasportato nel corridoio, prima che arrivasse l'autoambulanza della Croce Bianca dopo dieci minuti spirava.
Nella notte del 23 u. s. certi Cecchi di Porto S Giorgio, Adolfo Mercuri, agente rurale e Vincenzo Rossi calzolaio, di Fermo si recavano ad Ancona con una macchina da corsa. Nel falsopiano di Porto S. Elpidio per non investire un pedone, l'auto andava a cozzare nelle sbarre di ferro e rimaneva schiacciata. Il primo viaggiatore riportava ferite multiple nel capo, il secondo proprietario della macchina ed autista, aveva spezzata una gamba; il terzo veniva raccolto in gravi condizioni e trasportato all’Ospedale di Fermo.

14 Ottobre 1933  -  Per il decoro della città
Un elegante studio, che orna un punto più frequentato della città, è stato ora aperto al Corso Vittorio Emanuele
dalla Assicurazione « La Fenice ».

I mobili; e tutto l'arredamento in stile classico richiamano l'attenzione dei passanti, ed alcune vetrine e mostre dei vicini negozi dovrebbero ispirarsi a quel buon gusto, per il decoro e l'estetica di questo centro.

14 Ottobre 1933  -  L'orologio della Torretta
 Non sapevamo che il rivolgimento tellurico, provocato dai lavori di sistemazione di fogne e di asfaltatura potesse provocare uno sconvolgimento nel macchinario dell'orologio della Torretta.

Infatti, in questi giorni di febbrile lavoro, in quella zona, il suddetto orologio ha perso le staffe; ha cominciato a correre avanti per quarto e, in via progressiva, fino ad un ora; poi fatto marcia indietro segnando e suonando le ore in ritardo e finalmente si è arrestato avvolgendosi nel più completo silenzio e tormentando il cervello dei poveri abitanti del Rione di S. Caterina i quali si domandano sempre che ora passi per il mondo, avendo perduto del tutto la nozione del tempo.

Bisognerà aspettare per un ripristino dell'orologio in crisi che si completino i lavori della Via Roma o g!i abitanti saranno autorizzati di mettere un orologio a sole, come nei tempi patriarcali di venerata memoria.

21 Ottobre 1933  -  Nel Rione S. Caterina
Sembra che lo spostamento tellurico della via XX settembre, oltre che commuovere l'orologio della Torretta fino a ridurlo al silenzio, abbia provocato uno scompiglio nella rete elettrica, destinata ad illuminare via Brunforte.

Infatti, per tutto l'ampio stradone, tre sole lampade sono rimaste a dar luce e con un barlume cosi fioco da far rimpiangere i vecchi lampioni.

Novembre 1933  -  Furto di lampadine nel cimitero
Ci viene segnalato l'increscioso fatto, che si sta verificando nel Cimitero, del furto delle lampadine elettriche che ardono
dinanzi alle tombe.
 Dato che esse non possono essere usate per illuminare altri ambienti, perché di voltaggio diverso, non si capisce proprio la ragione di questo atto il quale, commesso in un luogo sacro, assume una brutta forma che non onora certo gli autori del furto stesso, i quali, non rispettando la memoria dei morti, danno a vedere non solo mancanza di rispetto ma anche cattiveria di animo. Ci appelliamo alle buone persone che frequentano il camposanto, perché vigilino e denuncino questi fatti indecorosi ogni volta, che potessero essere colpiti in fragrante.

4 Novembre 1933  -  L'orologio della Torretta
E chiuso ancora nel suo mutismo. Gli abitanti del Rione S.Caterina ringraziano cordialmente perché si è provvisto alla riparazione dell'orologio stesso, grati per le premure con le quali, dopo reiterate preghiere rivolte per mezzo del nostro periodico si attende a misurare il tempo delle loro faccende

30 Dicembre 1933  -  Voci del pubblico
Continua la bassa tensione della luce elettrica; alcune vie sono proprio ridotte al buio assoluto. Colpa dell'applicazione di lampade a diverso voltaggio, ovvero c'è qualche cabina, alimentatrice di una data zona, che poco trasforma, o sono a corrente alternata elementi che dirigono l’illuminazione stradale ?... Mistero. Il pubblico si persuade sempre più che non si bada al decoro cittadino e si pensa piuttosto a lasciar andare il mondo come va. Ah !... quel San Giacomo della Marca ! ... 




1937

27 Febbraio 1937  -  Statistiche del Brefotrofio
Durante il mese di Gennaio 1937, Anno XV, il Brefotrofio di Fermo ha assistito 74 lattanti illegittimi (età da 10 a 365 giorni) dei quali 73 allattati dalla madre naturale e uno da balia mercenaria esterna per malattia della madre.

1938


9 Gennaio 1938  -  Nevicate
Si sono susseguite nella setti-mana altre nevicate con temperatura minima di 6 gradi sotto zero. Lodevolissimo il provvedimento del Comune per pulire subito le strade ed agevolare così Il transito al pubblico.

9 Gennaio 1938  -  Ancora furti
Il termometro dei furti ha seguitato a salire, con grande timore della cittadinanza.

Sono continuati scassinamenti in luoghi pubblici e privati. Hanno subito danni i1 Cinema S. Carlo e le chiese S. Caterina, di S. Filippo e l’Oratorio di S. Monica.

Speriamo che la Pubblica Sicurezza trovi il bandolo della matassa e riesca ad acciuffare la pericolosa associazione a delinquere.

6 Febbraio 1938  -  Segnalazioni
E’ stato qualche volta, anche su queste colonne, lamentato lo sconcio che succede nello spiazzale Temistocle Calzecchi e l'adiacente tratto del Viale Vittorio Veneto per causa dei carri che continuamente vengono a rilevare i concimi nel magazzino del Consorzio agrario.

Questo sconcio si va verificando ancora. Basta pensare e ricordare le ore 11,30 del giorno 1 febbraio u. s.

Le ragioni che spingono i passanti a deplorarlo sono due principali.

In questo largo, in certe ore, si vengono a trovare due treni elettrici o fermi sui binari o in manovra varii autobus di servizio pubblico, qualche automobile privata e poi.. questa fila di carri ingombranti.

Tutto ciò produce un ingorgo tale che i cittadini, i quali si trovano in dati momenti di tepore a godersi un po' di sole, bambini, mamme con le carrozzelle dei loro piccoli, studenti, professionisti, debbono stare guardinghi nonostante tutta la buona volontà della guardia comunale addetta a regolare il movimento del traffico.

Inoltre, dovendo i suddetti carri agricoli, per turno portarsi davanti la porta del magazzino per caricare i sacchi di concime debbono fare la fila ed aspettare parecchio tempo. Ed allora succede che il Largo, dedicato a un grande fisico italiano, e il Viale, sacro ad un nome storico della Grande Guerra diventano un vero mondezzaio, con grande delizia visiva ed olfattiva dei cittadini, anche se il povero Antò con occhio vigile, sondi i movimenti sospetti delle vacche e corra ai ripari per diminuire gli effetti delle liquide e e solide manifestazioni animalesche.    

Quale impressione riceverebbe un forestiero che, capitato per la prima volta a Fermo e sceso appena dal tram o dall'autobus, vedesse tutto quell’ingombro sudicio?

Crediamo che scambierebbe subito Fermo per la famosa Roccacannuccia.

Preghiamo di voler fare una breve riflessione   sull’incidente, di non passarci sopra e di fare come i cittadini, che purtroppo debbono passarci, sopra a simili porcherie, indegne di un luogo di passeggio pubblico e di ingresso alla piazza, centro, della città!

20 Febbraio 1938  -  Nevicata
Dopo alcuni giorni di tepore primaverile, il mese di febbraio ha voluto celebrare la passata metà del suo corso con il regalare una nevicata farinosa, tanto per fare esercitare l'equilibrio ai viandanti specialmente nelle strade in forte discesa, provati| in resistenza   fisica   con sdrucciolamenti insidiosi e con ineffabile melmetta, delizia dei callifili.

2 Marzo 1938  -  Segnalazioni
Sull'esempio dell’Amm.ne della Ferrovia Adriatico-Appennino che ha finalmente ridato una veste decente alla sala di aspetto della stazione di Piazza Vittorio, tutti gli enti e signori proprietari di palazzi e di stabili, e specialmente ubicati lungo le vie principali, dovrebbero ricordarsi di dare una riassettata ed una ripulita ai prospetti, ai portoni, alle imposte, alle grondaie, che ancora rimangono nello status quo, nonostante le grida emanate dal Campidoglio fermano. D'altra parte anche le varie Amministrazioni   dovrebbero   pensate a definire certe questioni e a curare di fare sparire certe brutture che stonano maledettamente con le più elementari norme dell'estetica.

Per esempio, l'angolo della scarpata, prospiciente il Viale Vittorio Veneto, che confina con la Caserma dei RR. CC. dove sorge un canneto, pianta ornamentale proprio adatta per una passeggiata pubblica, non si sa come sia diventato. .

Guardare, osservare per credere. Così pure l'annoso problema della sistemazione del largo avanti la prospettiva di S. Savino, all'ingresso del Girfalco, è rimasto insoluto e non si trova la strada di renderlo solvibile, intanto la terra si sgretola e il senso estetico precipita con essa giù per la strada Nuova.

Speriamo che la nominata Commissione di vigilanza, guardando alla situazione del Girfalco, si voglia compiacere di preoccuparsi anche di questi altri inconvenienti in modo che la buona volontà dei privati cooperi alla sua iniziativa di dare alla squallida città una modesta linea di garbo e di grazia. 

Tutta la notte di sabato scorso in occasione della festa dello «sparraccetto » accompagnata da danze (a proposito : è proprio normale questa mania di ballare anche a quaresima avanzata?!), da cene e da relative bacchiche libazioni, dalla Società Operaia, hanno rotto i timpani ai vicinati, impedendo a questi il giusto riposo, le grida insistenti, il baccano e ì canoni barriti degli alticci.

Se sono proibiti gli schiamazzi notturni per le vie, non sono passibili di nulla questi sfrenati ed interminabili chiassi,
prolungati sino alle ore piccole?
Non sarebbe ora di finirla di disturbare la quiete pubblica con certe rievocazioni paganeggianti ?
Lungo la strada dei sobborghi, con grande vantaggio igienico degli abitanti nelle case allineate ai Iati si levano
già nuvoli di polvere ad ogni passaggio di autovetture.

10 Aprile 1938  -  Atto onesto
Il mutilato di guerra Silenzi Nazzareno, da Fermo, fattorino in servizio nel Consorzio agrario cooperativo di qui, rinvenuto sopra il tavolo della sala di scrittura dell'Ufficio postale centrale un portafoglio con lire tremila, lo consegnava immediatamente al Direttore dell'Ufficio delle Poste.

Il detto portafoglio, oltre alla detta somma in contanti, conteneva impor¬tanti carte personali ed era di proprietà di Casali Goffredo, che lo ricercava con ansia e che lo ha riavuto esatta¬mente dal direttore delle Poste dr. Fratalocchi. L'atto di limpida onestà del mutilato Silenzi, ha destato il compiacimento dei galantuomini.

17 Aprile 1938  -  Il tempo cattivo
La settimana scarsa e i primi giorni dell’attuale si è avuto un improvviso forte abbassamento di temperatura, seguito da pioggia, raffiche di vento e qualche fiocco di nere e scariche temporalesche.

La temperatura, che era salita a parecchi gradi sì da provocare la fioritura dei peschi e dei mandorli, è scesa fino a 5 gradi. Il dolce aprile ci ha ripiombato quindi in pieno inverno.

10 Luglio 1938  -  Doveroso atto di un balilla
Il Balilla Del Papa Angelo inscritto nella Legione O.B. fermana. Mentre transitava il Viale Trieste, vide e raccolse un involto contenente lire 380 in contanti. Senza porre in mezzo alcun indugio, conscio del suo dovere, il balilla consegnò la somma integra alla guardia municipale di servizio.

Dopo poche ore, il proprietario fu individuato e, mentre ritirava la somma espresse il suo compiacimento per la educazione morale e civile che vie ne impartita alle nuove generazioni dalla G.I.L.

24 Luglio 1938  -  Lavori per la distribuzione dell'acqua del Polesio
Il Commissario prefettizio, riprendendo una pratica che sembrava a novembre scorso un fatto compiuto e invece rimase morta appena nata, ha fatto iniziare i lavori di sterro per la tubatura dell'acqua del monte Polesio che verrà distribuita in più fontanelle nei vati rioni della città.
Così, fra qualche tempo, la cittadinanza potrà finalmente bere l'attesa acqua di pura sorgente, mentre l’acqua, sopraelevata dal sottosuolo potrà essere utilizzata per altri servizi domestici ed industriali.

La posa della tubatura per la fontanina del Largo Petruzzi è già compiuta.

3 Dicembre 1938  -  Stroncare alle origini
Pareva, in certi momenti e in certi luoghi, che i campi sportivi fossero trasformati in zona franca della bestemmia e del turpiloquio. Con la scusa del “tifo” del gioco, troppa gente si permetteva di venir meno alle norme, per lo meno, della buona educazione.

E ciò feriva tanto più la sensibilità della gente bennata, non diciamo solo cristiana, perché ai giochi accede tanta parte della nostra gioventù e il malvezzo rischiava di degenerare in mal costume, se lo si avesse ancora a lungo tollerato. Bestemmia e turpiloquio sono l’esponenza dell’incredulità e dell’immoralità, due pestilenze che vanno facilmente insieme per condurre in malora i popoli.

Ma ora i Prefetti ed il CONI hanno impartito severe disposizioni per rimuovere l’inconveniente: “Le autorità di PS eserciteranno la più efficace vigilanza, allontanando dai campi sportivi gli spettatori male intenzionati che si abbandonano al turpiloquio o ad atti indecorosi perturbando il disciplinato svolgimento della competizione sportiva. Ciò varrà a garantire che l’atmosfera nella quale lo sport deve agire non sia inquinata morbosamente”.

Ben detto! E non dubitiamo che sarà ben fatto!

Ma non è solo in questo campo che s’esercita quello che la “Tribuna” chiamò “cretinismo integrale” di certi giovinastri che vanno scarabocchiando qua e la in pubblici passeggi e sulle pubbliche vie “motti e disegni osceni”, magari dove più frequentano signore e bambini. Per cui il giornale romano incitava anche i cittadini ad unirsi agli agenti dell’ordine pubblico per pescare e reprimere questi vagabondi corruttori del buon costume e della gentilezza italica.

A Perugia poi, si sono scoperti dei giovinastri che smerciavano cartoline, dice il rapporto dei Carabinieri, “con immagini oscene e offensive alla Religione e di vilipendio alle persone”. Il vigile interessamento dell’Autorità in tutti questi campi merita ogni incoraggiamento, perché è in questo settore che vengono le più perniciose insidie alla sanità morale e perciò fisica delle nuove generazioni. 

1939


19 Marzo 1939  -  Tentato furto
Nelle ore piccole di un giorno della settimana scorsa l'agente Panziera dell'Istituto di Polizia privata nel perlustrare la zona adiacente alla sede della Banca delle Marche e degli Abruzzi, ha veduto un uomo che con fare sospetto uscito dall'ingresso principale del palazzo dell'Ente Comunale di Assistenza ove ha la sede la detta Banca, e, sgattaiolando si è avviato per il Viale Vittorio Veneto. La guardia lo ha rincorso senza poterlo raggiungere. Ritornato sui suoi passi l'agente Panziera ha ispezionato l'atrio della Banca e lo ha riscontrato forzato e scassinato ma il furto non è stato consumato.

10 Dicembre 1939  -  Nella S. S. Fermana
Con il benestare dei Gerarchi il Consiglio direttivo e di amministrazione della ricostituita «Società Sportiva Fermana»
è risultato composto dai seguenti:

Murazio ing. prof. Agostino presidente; Maffei Virgilio vice presidente; Seta dott. prof. Marcello; Ciabò prof. Beniamino;
lammi Muzio; Galassi Ugo; Riccitelli Umberto;Storar avv. Edoardo: membri.

10 Dicembre 1939  -  Mania di borse da Signora ?
In questi giorni si è verificato più di un caso di rapimento di borse a Signore che tranquillamente passavano nel rione di Campoleggio. Chi sarà questo sconosciuto che si permette questi atti villani e si attacca alla scabinata speranza di trovare qualche spicciolo e poi permette alle derubate di ritrovare le borse vuote? Sarà qualche maniaco? Certo che non è affatto piacevole tra lume e bruno sentirsi portare via un oggetto, per quanto non di valore né contenente tesori.
Qualche buona lezioncina in proposito non farebbe male.

10 Dicembre 1939  -  Illuminazione preventiva
Si richiede che venga provveduto ad una sufficiente illuminazione delle vie: Mura di Luigietto, Strada Nuova di Sotto,
Teatri Antichi, Ognissanti e Vigilanza.

10 Dicembre 1939  -  Nuovo ufficio statale
A Fermo si è costituito l'Ufficio centrale di anagrafe del contribuente per le provincie di Ascoli e Macerata.
Ha sede nel palazzo Falconi in Via dell'Università.
La distinta sui prezzi delle carni - Audace furto - Nell'Ospedale Civile 

1945

 
5 Agosto 1945
PER LA PROVlNCIA DI FERMO
IL DELIBERATO DELLA GIUNTA MUNICIPALE
Nella seduta del 5 luglio, la Giunta Municipale ha fatto voto « che il Governo Nazionale ripristini la Città di Fermo nei suoi diritti di capoluogo di Provincia, con circoscrizione uguale a quella dell’attuale giurisdizione dal suo Tribunale» 

Alla deliberazione è premessa un'ampia motivazione.

Il decreto Minghetti del 22 dicembre 1860 fu riconosciuto fin dal principio come una palese ingiustizia, contro cui protestò il Consiglio Comunale del tempo, insieme con tutti i i Comuni che sotto lo Stato Pontificio costituivano la Provincia o Delegazione di Fermo.

 A favore della rivendicazione dell'autonomia della provincia Fermana militano ragioni storiche. Fiorentissima sotto Roma, autonoma e rispettata sotto i Longobardi e i Carolingi, Fermo fin dal secolo decimo ebbe la dignità di Metropoli della Marca Inferiore o Fermana, nome conservatosi fino ai nostri giorni; si resse per venti secoli con leggi proprie, ebbe dominio su vasti territori, il diritto di batter moneta, una splendida Università.

Si aggiungono forti ragioni geografiche: Fermo è nel centro della zona dei 43 Comuni del fermano, ad essi collegata dalla ferrovia dello Stato, da una ferrovia elettrica e da innumerevoli servizi automobilistici ; ed è il centro naturale dove convergono gli abitanti della zona per tutte le attività agricole, commerciali e industriali e per le relazioni con gli importanti uffici giudiziari, finanziari, economici e scolastici. Invece Ascoli Piceno si trova all' estremo limite dell' attuale provincia, distante da Fermo e dai centri maggiori del fermano per distanze che vanno da 81 a 67 km., con comunicazioni scarse, difficili, disagiate, dispendiose ; tanto che i 13 Comuni della provincia, a nord del fiume Tenna, da tempo si agitarono per essere aggregati alla provincia di Macerata. E l'attuale reparto territoriale è infelice non solo per la posizione topografica di Ascoli, ma anche per la difformità di bisogni e di abitudini della popolazione.

D'altra parte, è oggi imminente una radicale rinnovazione del sistema amministrativo italiano. Attuandosi, come è desiderio generale, l’autonomia delle regioni, se l’attuale circoscrizione provinciale di Ascoli dovesse essere conservata, gli interessi della nostra zona verrebbero ad essere ripartiti tra Ancona, centro della regione, ed Ascoli, determinando sempre maggior disagio, perdita di tempo a danno di queste popolazioni, è dunque questo il momento opportuno per ottenere la revisione dell’ingiusto decreto del 1860.

« La Voce delle Marche » si associa incondizionatamente al voto detta Giunta ed ai gravi e solidi motivi invocati.

La Giunta avrebbe anche potuto aggiungere non meno gravi e solidi motivi di carattere ecclesiastico. Sempre, con vera democrazia, attenta a seguire le naturali tendenza delle popolazioni, e sollecita del loro benessere, la Chiesa Romana ha tenuto conto della topografia e della storia, dando fin dai primi secoli a Fermo il suo Vescovo, e conservandogli fino ad oggi la giurisdizione sopra un territorio vastissimo, che arriva alle porte di Ascoli e alle porte di Macerata. L’Arcivescovo di Fermo è 1’unico Metropolita della Marca Inferiore, l’ unico cioè che abbia giurisdizione su altre Diocesi (le Diocesi suffraganee di Ripatransione e Montalto, Macerata e Tolentino, Sanseverino eTreia; mentre, degli altri tre Arcivescovi esistenti netta regione, solo l’Arcivescovo di Urbino è Metropolita e per Ancona e Camerino titolo arcivescovile è un puro titolo onorifico. La storia detta nostra Diocesi è veramente gloriosa: moltissimi Arcivescovi furono insigniti della dignità cardinalizia ; il nostro clero, sempre assai stimato nella Curia Romana, ha dato attraverso i secoli alla Santa Sede numerosi Cardinali e numerosissimi prelati; le nostre istituzioni ecclesiastiche furono e sono fiorentissime; il nostro Seminario ha conservato il diritto a conferire la laurea di teologia fino a pochi anni fa; istituito da Pio X il Seminario Regionale Piceno, questo ebbe sede dapprima a Fermo, poi non in altra città della Marca Inferiore, ma a Fano; istituiti recentemente i Tribunali matrimoniali regionali, il Tribunale Piceno fu assegnato a Fermo.

Netto Stato Pontificio, le Marche erano divise in sei Delegazioni; Urbino, Ancona, Macerata, Camerino, Fermo, Ascoli. Di queste, Urbino era di prima classe, Ancona, Fermo e Macerata di seconda, Ascoli e Camerino di terza.

L'importanza ecclesiastica della città è una delle più forti ragioni dei continuo affluire a Fermo degli abitanti della zona.

Ci proponiamo di ritornare sull’argomento nel prossimo numero utilizzando anche il materiale documentario che con felice pensiero la Giunto Municipale ha allegalo al suo voto.

12 Agosto 1945
PER IL RIPRISTINO

della storica Cavalcata dì Santa Maria di mezz'agosto 

Illustre Sig. Direttore

della « Voce delle Marche».  

Le sarei molto grato se nel prossimo numero alla vigilia della festa patronale di s.Maria, che dopo il tremendo turbine di guerra, oggi per iniziativa lodevolissima di un Comitato di volenterosi sta per riprendeva il carattere popolare religioso, e civile di un tempo, Ella si compiacesse inserire queste due parole che quale modesto portavoce di autorevoli cittadini mi permetta dedicare a quanti sotto amatori delle glorie fermane 

È un caldo appello alle energie comuni per un lavoro da Intraprendersi subito all'intento di ripristinare per l’anno venturo la tanto famosa « Cavalcata».

La storia e nota in sostanza, nè è questo il luogo di indugiarvisi sopra.

La « Cavalcata » dell' Assunta a fermo era una specie di processione religiosa e civile di cui si ignorano le origini e il cominciamento: però antichissimo trovasi il dovere nei castelli, che in numero di ottanta formarono lo stato fermano, di portare il pallio il 15 agosto alla cattedrale dedicata all'Assunta. La più antica memoria è del 1188.

A questa dimostrazione solenne di ossequio e di onoranza concorreva ogni classe di cittadini: nobili, cavalieri, professori, legali, mercanti, artieri, industriali, butteri, agricoltori, popolani.

Vi prendevano parte, dopo che Fermo nel secolo XII aveva fondato la sua baronale giurisdizione sulla maggior parte dei paesi circostanti dello stato, anche varie terre amiche, cioè Monte Santo, M. Giorgio, M. Rubbiano, Ripatransone, M. Cosaro, che vi spedivano appositi messaggi ed ambasciatori in abito di costume secondo l'uso de' tempi. Gli abitanti di Porto S. Giorgio vi intervenivano portando a spalla una piccola barca con la vela spiegata. Era l'omaggio delle Castella a Fermo.

Cavalieri fermani con il titolo di alfieri, su cavalli bardati con ricche gualdrappe preceduti da staffieri, regolavano l’andamento del corteo che si chiudeva dal Governatore e dal Magistrato, ciascuno con il proprio seguito. Poi gli stendardi e i pallii dei paesi vicini, poi i pifferi e un gruppo di personaggi autorevoli in abiti ricchissimi.

In questo modo Fermo in tempi in cui poteva celebrare solennemente la sua libertà e indipendenza, quando poteva stringere alleanze con la Repubblica Veneta, con Ancona e tenersi in relazioni amichevoli con altre grandi libere città italiane, nella ricorrenza del 15 agosto, amava di fare uno spiegamento di forze e potenza tanto nel campo religioso che civile, da destare meraviglia e invidia nelle genti straniere.

Le cronache cittadine ci ricordano in proposito che nel 1571 Girolamo Brancadoro proprio nella notte del 15 agosto aveva inseguito e vinto Giulio Euffreducci — nemico giurato di Fermo — penetrato in città per il condotto dell'acqua con altri fuorusciti e fatto saccheggio « per ordine del Magistrato tornò trionfalmente in città marciando alla cavalcata con l’ordine che a tutto il decimo ottavo secolo durò .

Oggi della « Cavalcata » si conservano ricordi nello Statuto di Fermo » e nelle diverse Guide e memorie della città. Non mancano poi neanche fìgurazioni che ne ritraggono le parti principali a cui potranno ispirarsi gli artisti Tali sono : le Miniature del Messale del Duomo» ; le splendide decorazioni moderne del pittore G. Carosi in casa Vitali Rosati; lo studio illustrato di L. Mariani; i superbi ricami della tovaglia della Cattedrale ecc. ecc.

È da sperare che l’iniziativa di una ricostruzione storica artistica della e Cavalcata », di cui quest’anno si è già parlato e dal e Comitato prò-Fermo » e dalla Brigata fermana degli Amici dell'Arte e della Storia , sarà una realtà»

Un amatore delle glorie di Fermo


20 Agosto 1945
Per la Provincia di Fermo
Una proposta degna di memoria 

Non si può negare, che nelle Marche il problema della ripartizione amministrativa presenti

serie difficoltà, in quanto la particolare configurazione della regione ha creato raggruppamenti naturali piuttosto ristretti, e ha impedito la formazione di grandi centri. La ripartizione più rispondente alla geografia e alla storia era quella dello Stato Pontifìcio e risultavano però province piccole. Da un punto di vista aritmetico, la ripartizione operata col decreto Minghetti appariva soddisfacente, perché le quattro province risultavano, per estensione e per popolazione, non molto diverse. E dovendosi scegliere, nella nostra provincia, tra Ascoli e Fermo, l’avversione del governo al cardinale De Angelis, nostro arcivescovo, costituiva una pregiudiziale che neutralizzava ogni più saggia considerazione e impediva di dare la prevalenza a Fermo. I fermani si vedevano perciò preclusa la via ad ogni speranza di riparazione dell' ingiustizia sofferta.  

Nel 1865, però, parve che il governo avesse in mira qualche mutazione nelle circoscrizioni provinciali del Regno, nel senso di ingrandire le province, per considerazioni economiche e amministrative.

Gli ingegneri fermani Benedetti e Marini si affrettarono allora a pubblicare un opuscolo, che proponeva la divisione delle Marche in due sole province, riunendo Ancona con Pesaro e Macerata con Ascoli! La provincia superiore avrebbe avuto una superficie di kmq. 4881,67 e una popolazione   di   460.270   abitanti, inferiore kmq. 4832,58, abitanti 444.809, secondo le statistiche del 1861. Due province, dunque, quasi eguali per superficie e per popolazione con sviluppi non molto diversi lungo il mare, e con un precedente storico che risaliva, nientemeno, al IX secolo, quando appunto la regione era divisa in Marca Anconitana e Marca Fermana. 

Quali avrebbero dovuto essere i capoluoghi delle due province ?

I proponenti facevano riferimento ai criteri Stabiliti dal Parlamento per la scelta dei capoluoghi, la centralità, la facilità delle comunicazioni, l'eguaglianza delle, distanze dall' una all' altra sede di provincia, la densità delle popolazioni, facilmente mostravano che tali caratteri nelle città di Ancona e di Fermo, in perfetto accordò col precedente di mille anni prima

E' un fatto insopprimibile che nelle Marche la vita sociale tende a svolgersi lungo le valli e lungo il mare : ora, a mezzogiorno di Ancona, nessun’altra città marchigiana è più di Fermo, prossima alla grande linea di comunicazione, stradale e ferroviaria, del litorale marittimo, inoltre, situata a metà distanza tra Loreto e il Tronto, confini della progettata provincia, quasi equidistante anche dai due capoluoghi di Ancona e di Teramo, fornita di un’ottima|rete stradale, favorita da un clima sano e temperato, costruita sopra un colle amenissimo e cinta da campi assai fertili, capoluogo finalmente del circondario più denso di popolazione nelle Marche dopo il circondario di Ancona, la città di Fermo riuniva le caratteristiche desiderabili per ridiventare il centro della Marca inferiore.

Ma può ragionare con serena obiettività un governo dominato dal pregiudizio anticlericale ieri come oggi.

2 Settembre 1945
Per la Provincia di Fermo

Stralcio dalla relazione al Ministero dell’ Interno del R. Commissario Generale Straordinario
Lorenzo Valerio in data 30 aprile 1861.  

Le sei provincie, in cui si dividevano le Marche sotto il Governo ponteficio e conservate sotto il Commissariato, furono ridotte a quattro concentrandosi quelle di Camerino e di Fermo, la prima nella provincia di Macerata, la seconda in quella di Ascoli. Una poteva forse prevedere di dover cessare atteso lo scarso numero de' suoi abitanti e dei comuni che la costituivano, sebbene si sarebbe potuto utilmente conservarla con una nuova combinazione. Fermo, che avea altri titoli. per essere mantenuta, se ne commosse gravemente, pure senza disordine, perché quelle popolazioni facilmente intesero come fosse un dovere l'attendere il momento in cui le loro ragioni si potessero far valere nei modi legali. Accenno questo screzio per debito di esattezza storica, e perché sappia il Governo del Re che i Consigli provinciali e comunali delle Marche non mancheranno di reclamare una ripartizione di territori più adatta ai loro bisogni. L'accenno ancora per titolo di speciale raccomandazione al Governo del Re, il quale valuterà, io spero, 1’importanza che popolazioni nuove alla vita politica doveano dare alla questione delle circoscrizioni dal lato dell'interesse locale, e la saggezza colla quale sacrificarono risentimenti secondo loro così giusti, al supremo bisogno della concordia.

2 Settembre 1945  -  Rilievo
Gli abitanti del quartiere S. Francesco lamentano l'assoluta mancanza della illuminazione stradale proprio all' incrocio delle strade fuori Porta San Francesco. Essi fanno notare come il traffico anche di notte sia intenso e pericoloso per i passanti data la fitta oscurità in cui la zona è immersa.
Sport
Domenica .prossima 2 sett. alle ore 17 si svolgerà al campo Sportive Comunale una grande riunione di pugìlato.
Parteciperanno all'incontro i migliori pugili della provincia.

9 Settembre 1945  -  Borseggio
Martedì 4 approfittando della confusione causata dalla fiera è stato borseggiato un contadino del portafoglio contenente oltre 150.000 lire. Prontamente inseguito dai carabinieri il ladro è stato alla fine raggiunto ed arrestato.
Incidente tranviario
Sabato scorso per motivi sconosciuti all'altezza della stazione di Porto S. Giorgio il tram delle 10,30 infilava un binario morto;
una rotaia veniva allora ad incastrarsi nella motrice, producendo panico tra i viaggiatori.
Si lamentano alcuni feriti lievi e... molto spavento. 

Gymkana

Organizzata dalla locale Associamone Goliardica avrà luogo domenica al Campo Sportivo Comunale una interessante Gymkana con ricchi premi per i vincitori.
Atto onesto
II Sig. Mario Lodovici addita all'ammirazione del pubblico il militare polacco Sìg. Leone Heller che generosamente
gli ha restituito il suo orologio smarrito.

25 Settembre 1945  -  Viabilità
Forse nessuna città ha tante vie d'accesso dal mare e dal monte come Fermo. Chi si reca sul Girifalco e volge attorno uno sguardo panoramico è attratto dalla fitta rete stradale che converge verso la città. Dal mare, la Pompeiana, quella di Castiglione, la Provinciale, quella di Capodarco, delle Paludi, e la Faleriense. Dal monte, quelle che fanno capo alla Porta S. Giuliano e raccordano le secondarie che uniscono i numerosissimi paesi della Valdaso e della Val di Tenna.

Chi crederebbe che con tutta questa fitta rete di strade, è un problema poter raggiungere la città, dato lo sfacelo in cui tutte sono ridotte ? Non una è più transitabile dal modesto pedone e neppure dalle automobili private; solo vi possono correre, in mezzo ad un polverone indiavolato e sballonzolate come tante barche in mezzo ad un mare in burrasca le potenti macchine anglo-americane.

Rimaneva ancora discreta la strada di S. Marco alle Paludi ma anche questa per più della metà è fuori uso. Assurdo poi è pensare di raggiungere Amandola o in bicicletta o in moto, e con lo stomaco a posto.

25 Settembre 1945  -  I soliti ignoti
Nella notte fra il 17 ed il 18 ignoti ladri sono penetrati mediante scasso, nel negozio della sig.ra Norina Nasini nei pressi della Timo ed hanno asportato merce per un valore, non ancora accertato, ma molto rilevante.

La polizia sta indagando, speriamo!... ma come fa osservare l'uomo della strada che simili fatti si ripetono sempre dopo l'uscita dalle carceri di certi figuri noti a tutti? Ci vorrebbe molto ad indagare intorno al tenore di vita così lussuoso e spendereccio, di tanti oziosi che infestano la città ?  Forse sono troppi ?

14 Ottobre 1945  -  Investimento
Martedì scorso, mentre si recava a visitare un amico, Bagalini Augusto reduce da quindici giorni dalla prigionia in Germania, nei pressi del Tirassegno veniva investito alle spalle ed ucciso da una macchina polacca.

Purtroppo questi fatti luttuosi si vanno ripetendo con ritmo accelerato e non v'è giorno, si può dire, che non vi siano incidenti, per la maggior parte effetto di inconsideratezza e furia

Non sarebbe bene che le Autorità militari competenti dessero disposizioni severe per disciplinare e regolare l'uso e la velocità degli autoveicoli militari?

Mentre partecipiamo al cordoglio dell' Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, che ha affisso un nobile manifesto, ci uniamo di cuore all'immenso dolore della desolata consorte e dei piccoli orfani che per tanti anni avevano atteso il ritorno del loro caro.

14 Ottobre 1945  -  Furti - Furti - Furti
Siamo sempre in un crescendo di audacia che impressiona e che dimostra una tecnica raffinata di specialisti in materia che non può non porsi in relazione colla presenza in città di noti avanzi di galera.
Nello spazio di pochi giorni è stato svaligiato un magazzino di scarpe di proprietà dì Pelacani Renato e di Marziali Luigi (il valore della refurtiva sorpassa il mezzo milione) ; sono state rubate le gomme alla macchina del Dott. Tomassetti ; è stata svaligiati in modo misterioso la dispensa dell'Ospedale Civile.
Eppure in città ci sono molti carabinieri ed il numero delle guardie di Polizia urbana da 8 è stato portato a 20 !

14 Ottobre 1945  -  Torneo di Foot-Ball
A cura della Società Sportiva Victoria è stato indetto un torneo di calcio da disputarsi fra squadre cittadine composte
di sei elementi ciascuna.
Gli incontri s'inizieranno domenica 14 p. v. ed avranno luogo nel campo del Ricreatorio San Carlo. Le iscrizioni si ricevono presso la Direzione del Ricreatorio ove è visibile il regolamento con le relative norme. Ci , viene assicurato che quanto prima la medesima Società sportiva Victoria indirà importanti tornei di palla al volo e palla al canestro.

21 Ottobre 1945  -  Trionfi del grimaldello
Nella notte fra 11 12 ed il 13 i soliti specialisti, penetrati nella rimessa dei Sig. Uriele Vitali-Rosati hanno asportato
tutte le gomme dell' automobile, due finimenti ed una sella.
Dato il continuo ripetersi di tali.... prodezze, raccomandiamo ai rappresentanti della forza pubblica di tener bene chiuse,
di notte, le porte delle caserme.

21 Ottobre 1945  -  Torneo di calcio
Domenica 4 hanno avuto inizio le partite di calcio per il torneo indetto dalla polisportiva «Victoria »
nello stadio del Ricreatorio S. Carlo.
Il primo incontro si è disputato tra la Victoria e gli Aquilotti di Campoleggio con 6 a 6. Nota predominante è stata la combattiva vivacità dei giocatori accompagnata dal caloroso interesse del numeroso pubblico.

1946


10 febbraio 1946  -  Furti audaci
Recentemente sono avvenuti in Città furti audaci.   Alla gioielleria Vannicola ignoti hanno asportato oggetti di valore e moneta per l'ammontare di vari milioni. La Polizia indaga attivamente.
Altro furto è avvenuto in casa della Prof. Russo, donde è stato asportato un apparecchio Radio, delle posate d'argento ecc.
Altri altrove di minore entità. Ci permettiamo richiamare attenzione delle Autorità di Polizia e la vigilanza di tutti i cittadini
su questi fatti dolorosi.

10 Febbraio 1946  -  Oggetto smarrito
E' stata ritrovata una matita automatica. Chi l'avesse smarrita può ritirarla presso la Redazione della « Voce delle Marche »
dando le opportune indicazioni.

24 Febbraio 1946  -  Il Furto Vannicola
Non è ancora spenta l'impressione per lo svaligiamento della gioielleria Vannicola.
L' entità del furto, valutato dicono a circa otto milioni, e tutta una serie di circostanze strane che lo circondano, hanno destalo vivo interesse nella cittadinanza   la quale vuol vederci chiaro e si augura che la polizia riesca a trovare il bandolo della intricata matassa assicurando alla giustizia i rei. Noi da parte nostra terremo desta l'opinione pubblica, perché, anche questo ennesimo furto non passi troppo comodamente nel dimenticatoio.

28 Luglio 1946  -  Campeggio degli Esploratori
Domenica 14, i giovani Esploratori del 1° Riparto con sede al Ricreatorio S. Cario, sotto la guida dei Signori, Remo Agostini ed Aragusta Gabriele sono partiti per il Campeggio estivo; li accompagna l'Assistente D. Giovanni Marozzi. Hanno scelto un bel boschetto alle falde della Priora ad un'ora dall' Ambro. Possiamo assicurare i parenti dei giovani che la vita del Campo si svolge regolarmente in mezzo alla più intensa attività scautistica ed alla più lieta allegria. Ottimo lo stato di salute, formidabile l'appetito, soddisfatto da un ben fornito magazzino.
Varie escursioni ed una conduttura d'acqua dalla sorgente all' accampamento hanno caratterizzato fino ad ora la vita
del campo che avrà termine il 7 agosto in unione con gli altri Reparti della città.

28 Luglio 1946  -  Atto insano
Domenica scorsa, un ventiquattrenne, detenuto nelle nostre Carceri Giudiziarie, che era stato ricoverato d'urgenza all' Ospedale Civile per appendicite, eludendo la sorveglianza del piantone si gettava dalla finestra. Raccolto, decedeva dopo tre ore, in tempo però per riconciliarsi coscientemente col Signore.
La tragica fine del detenuto, tristemente noto nell'ambiente cittadino, dovrebbe essere, di gran monito a tutta una turba di giovinastri suoi compagni purtroppo numerosi, che pretendono vivere senza lavoro, infestando i vari Bar giocando e rubando.

27 Ottobre 1946  -  Viabilità
Con ritmo accelerato si sta lavorando per la pavimentazione del Corso, e di questo tutti ne sono lieti ; quello però che ognuno depreca e di cui non si conosce la ragione, è il perché non si venga man mano togliendo tutto l'accumularsi di detriti e terrume che ingombra il tratto già ultimato e le vie adiacenti. E' vero che la Ditta assuntrice dei lavori ha a disposizione la via sino a tutto novembre, ma questo non la dispensa dell' avere un po di riguardo per i cittadini che sono obbligati a passarvi. Perché non utilizzare per lo sgombero i medesimi trasporti che portano il materiale e ritornano via vuoti ? Tanto è un lavoro che dovrà fare !

27 Ottobre 1946  -  Scuola moderna
Nel rione di Campoleggio e precisamente nei pressi dal Bar e si è costituita una scuola all'aperto per l'addestramento
alla delinquenza e della quale fa parte tutta la feccia della città.
I frutti sono tangibili e tutta una fioritura di vieta intolleranza e di pornografia, nella quale qualche genio incompreso vuol trovare la propria celebrità, imbratta quotidianamente ed indisturbata le mura delle adiacenze obbligando il pubblico onesto che passa a tapparsi il naso per il fetore che emana da tanto putridume.
Pensare che è a questa scuola che si vorrebbe educare tutta la gioventù !

1947

5 Gennaio 1947  -   Sistemazione del Campo Sportivo

Il Sindaco on. Ciccolungo ha comunicato al presidente della Società Sportiva Fermana sig. Ignazio Desideri, che il Ministro dei Lavori Pubblici si è interessato alla sua richiesta di una definitiva sistemazione dei nostro campo sportivo comunale. Il progetto oltre a far trovare lavoro ai numerosi disoccupati della nostra città, servirà a poter dare finalmente quel tanto sospirato fondale al nostro stadio, che per la sua natura cretacea, alla prima pioggia diventa un pantano impraticabile, danneggiando la riuscita delle gare che vi si svolgono.

26 gennaio 1947  -  Nelle A.S.C.I.

Quanto prima si costituirà il gruppo ''Cavalieri di S. Giorgio,, fra gli ex Scaut del glorioso Riparto del 1 Victoria Fermo. Sono pertanto invitati tutti i vecchi appartenenti
alla Associazione, ai quali ancora non fosse giunto l'invito, di mandare la loro adesione al 1 Riparto Esploratori presso il Ricreatorio S.Carlo. Detti Gruppi che sono già sorti in quasi tutte le Città, oltre che affiancare l'opera dei quattro Riparti della nostra Città, si propone per proprio conto la ripresa di gite, campeggi ecc…

23 Marzo 1947  -  Fiera dello « Sparraccittu»
Affollatissima è stata quest’anno la tradizionale fiera di San Giuseppe, caratteristica per la comparsa nella piazza delle nuove coppie di fidanzati della campagna, che vengono fatti segno al lancio dei lupini, per la vendita dei vasetti di fiori , delle coccette ; dello sparraccittu e cioè: l’assieme di carrubbio, castagne secche lesse e lupini col sale.
Abbondantissime le merci di ogni genere, esposte nella innumerevoli bancarelle assordante il vociare dei venditori alcuni muniti di altoparlante, alquanto scarsi pero, gli affari.

6 Aprile 1947  - Calcio
Domenica scorsa la nostra U. Sportiva, ha avuto a Chieti l'incontro di calcio colla squadra di quella città. La vittoria che fino a dieci minuti prima del finale, sembrava indubbiamente certa per i nostri canarini, si è cambiata precipitosamente in sconfitta. Fatalità? Momentaneo smarrimento del portiere, al cui merito si deve il pareggio ottenuto colla Maceratese, può solamente giustificare l'inspiegabile goal che ha segnato il rovescio con 3-1

8 Giugno 1947  -  Domande curiose
Ora che, con la stagione estiva, la cittadinanza comincia la sera a frequentare la Strada nuova ed il Girfalco per godersi un po' di fresco, è stata sentita ripetere questa domanda: quando, per utilità pubblica, si decideranno a rimettere i sedili, tolti con draconiano ordine sindacale perché venivano manomessi ?
Noi facciamo un'altra domanda più curiosa: se è vero, come si sente dire, che i sedili, invece di aggiustarli li hanno smembrati per approntare con le sbarre cerchioni di ferro di carretti, per torchi e per altri oggetti, che cosa si deve rispondere ai frequentatori vespertini della Strada nuova e del Girfalco?.
Quegli individui donchisciotteschi che per spiritosaggine vanno sparando bombette e castagnole di sorpresa e di soprassalto, spaventando bambini e scuotendo pacifici cittadini, non potrebbero pensare per i fatti loro senza
dar fastidio al prossimo ?

20 Luglio 1947  -  San Girolamo: occorre il telefono!
Un furioso incendio si è suscitato sul mezzodì del 15 luglio nella colonia Calcinari Umberto, proprietà Ved. Murri, in contrada S. Gerolamo di Fermo.
JI fuoco rapidamente si è propagato dal primo, al secondo, al... quinto pagliaio, distruggendo tutta la provvista di paglia, pala e mestica della colonia.
Una voce unanime usciva del popolo, impotente dinnanzi alla furia della fiamma distruggitrice: Occorre il telefono!!! Di fatti il piccolo centro S. Gerolamo è a sette chilometri da Fermo, e la zona si estende ancora per altri quattro, cinque chilometri. Qua si è dimenticati da tutti. I pompieri sono stati avvertiti da una ignota macchina che a caso passava sulla strada. L'acqua l’hanno portata, e poi sono andati a ricaricarla a Fermo.
I coloni di questa zona, laboriosi e disciplinati, passano a chi di dovere la loro voce accorata : aiutateci a incanalare un po' di acqua, per estinguere la nostra sete, provvedere ai nostri animali, e per simili casi incresciosi: aiutateci a riallacciarci col telefono a Fermo per le nostre necessità improvvise.

20 Luglio 1947  -  Capodarco  -  Colonia estiva
Per l’instancabile interessamento del Rev.do Parroco D. Galandrini si è aperta a Capodarco una colonia estiva. Vi sono raccolti per due mesi in due turni oltre 50 bambini, ricevendo colazione, pranzo e merenda Bella iniziativa che apporta un vero beneficio a tante famiglie bisognose che toglie numerosi bambini dalla strada. Contribuiscono al mantenimento la Pontificia Comm. Ass. l'U.N.R.R.A. L’E.C. A. Un sentito ringraziamento vada al Prof. M. Sasso, segretario politico della D. C. per l’ opera fattiva svolta per ottenere aiuti dimostrando ancora una volta che, mentre altri fanno chiacchiere ed inutili dimostrazioni, la DC viene incontro con i fatti ai bisogni del popolo.

20 Luglio 1947  -  Nell’ASCI fermana
Si sono chiuse recentemente a Falconara, le ultime gare eliminatorie, a carattere Regionale e Nazionale, tra i Riparti dell'ASCI delle Marche, per partecipare al grande « Jamboree » internazionale degli Esploratori che si terrà a Parigi l’1 agosto prossimo. «Jamboree» (vento di cose buone) è il nome che si dà, nel linguaggio internazionale, alle adunate scout, e questo prossimo parigino (si tiene precisamente a Moisson a 70 Km. da Parigi, su una vasta ansa che descrive la Senna), sarà chiamato «Jamboree della pace ».

7 Dicembre 1947  -  C A L CI O  Su col morale sportivi Fermani
La quinta tappa del Campionato Naz. di calcio Serie C (Girone Q) si è conclusa domenica scorsa nel modo seguente:
Ascoli b. Tolentino               4- 0
Foligno b. Teramo                 1-0
Macerata b. P. Civitanova   4-1
Vastese b. Sulmona               4-1
Fermana b. Avezzano           1-0
Giulianova e Lanciano         1-1
Spoleto b. Chieti (a Pescara) 2- 1
Aquila b. Sambenedettese   2- 0
Come si vede degli otto incontri disputati, sei si sono conclusi in favore dei padroni di casa, uno nullo (a Giulianova), ed una vittoria esterna: quella dello Spoleto sul campo neutro di Pescara.
La classifica dopo il quinto traguardo è la seguente :
I canarini fermani occupano, con un totale di sette punti, il quarto posto.
Nonostante ciò, il morale dei tifosi locali è bassissimo.
Quali le ragioni? Si dice che le tre vittorie interne non hanno convinto; che a Sulmona la sconfitta è stata troppo dura; che manca l'affiatamento tra i reparti della squadra; che Zenari fa le bizze ecc. ecc.
Ebbene, amici sportivi, ammettendo che tutto ciò risponda a verità non è il caso di abbattersi.
Il duro incontro col Portocivitanova e la squalifica di Squarcetti, hanno costretto il bravo allenatore Mazzoleni a tamponare, nel miglior modo possibile, le lacune verificatesi.
La « nera » giornata di Petrini, causata da una seria indisposizione (questo ce lo affermava il portiere dopo l'incontro), aggiunta ad una grigia giornata di qualche altro elemento, ha fatto sì che la squadra canarina uscisse, dall'ospitale campo abruzzese, a mani vuote.
Noi siamo del parere, checché se ne dica, che quest'anno la squadra è superiore all'undici della passata stagione e questa sola constatazione dovrebbe essere sufficiente a rincuorare non poco la massa sportiva.
Su col morale sportivi fermani ! La squadra è bene impiantata ed anche se attualmente qualche atleta non dà tutto ciò che è nelle proprie possibilità non per questo si deve gridare allo scandalo.
La Fermana di questo campionato farà parlare di sè e più di un giocatore avrà modo di porsi in viva luce.

14 Dicembre 1947  -  SPORT
Scorci retrospettivi del Calcio domenicale
Giornata proficua, quella di domenica scorsa, per le due compagini della U.S. Fermana.
La prima squadra, verso cui erano rivolti maggiormente gli sguardi degli sportivi ha riportato a casa, dal campo di Lanciano, uno dei due punti in palio.
La squadra delle riserve, invece, ha giocato sul nostro « B. Recchioni » ed ha battuto, su misura i nero azzurri Sangiorgesi.
Noi abbiamo assistito all’incontro dei cadetti ed ecco perché, oggi, preferiamo dedicare alle
«speranze fermane» il modestissimo spazio a nostra disposizione.
Il pubblico, numeroso, che si era dato convegno al «Recchioni» per salutare i cadetti canarini, primi in classifica del girone D, ha sfollato un po deluso. Il gioco lento, disordinato a tratti, non ha mostrato niente di buono.
I tre reparti si sono presentati slegati, le due mezze ali, che tanto bene avevano giocato nella precedente domenica, hanno agito con lentezza ed apatia.
II pallone veniva buttato avanti senza nessuna cognizione di gioco. Dei passaggi raso-terra non abbiamo visto neppure l'ombra anzi, la sfera di cuoio, raggiungeva spesso e volentieri Giustiniano, tra gli spiriti operanti del famoso secondo ciclo Dantesco.
Non è il caso di stare a commentare i pregi e i difetti dei singoli componenti la squadra fermana, ma ci limitiamo per ora, soltanto a segnalare il progresso dei due giovanissimi Donzelli e Pelliccetti, e la buona prova di Marzi, Lignite e Perazzoli.

14 Dicembre 1947  -  I Focaracci
Ho visto i « focaracci »da più alto che mi fu possibile. Eccone uno qua uno là due, dieci, cento... in mezzora il mio mondo è tutto un anfiteatro luminoso, uno strano cielo di costellazioni in fiamme.
Seguo la linea dei monti, indovino Smerillo, Montefalcone, S. Vittoria, Penna, distinguo Monte Vidone, Petritoli, Monte Rubbiano Lapedona, e i riflessi di Pedaso e il chiarore di Porto S. Giorgio, al di là del mare, tutto buio.
Ma di nuovo luci e fuochi e qualche scoppio verso Settentrione, da Capodarco, per S.Elpidio, Monturano e Montegranaro fino alla linea di Morrovalle e Montecosaro e Civitanova, e fors’ anche fino a Potenza là in fondo, dietro cui sorge Loreto.
Loreto non la vedo, ma me la figuro, umile e grandiosa, nel centro di questa festa di luce che ogni anno le Marche accendono per dar grazie a Lei che, dal di là del mare, dove tutto è buio, additava agli Angeli di cui è Regina, dicendo: « Là sul quel colle ! » E quel colle era Loreto.
Le Marche hanno tanti spunti di poesia ma nessuno così caratteristico e gentile come questo accendersi di fuochi la sera della « venuta ».
Neppur la guerra è bastata a spegnere la gentile azione di grazie che la popolazione marchigiana rende ogni anno alla sua Regina, e anche sotto quella cappa di piombo che si chiamò oscuramento , ogni sera del 9 dicembre le tenebre furono rotte come per incanto, dai focaracci della venuta.
Penso a come saranno rimasti a questo spettacolo, tutti gli stranieri che, da amici o da nemici, da vincitori o da fuggitivi calcarono il sacro suolo d’Italia.
E credi tu che nessuno dei reduci di Scozia o di Germania, di Polonia o di Tunisia, di Austria o di America, o aviatori che, sul far della sera, volavano a far il gioco delle bombe sganciate dall'alto ivi non importa qual luogo su aperta campagna o su chiesa deserta, o su tavola fiorita di occhi di bimbi, credi tu che nessuno ne discorra questa sera, a tavola, colla propria moglie e coi propri figli?
Ora penso che intorno a ogni fuoco sono trilli di piccoli e litanie di grandi sono voci di amore, e questo mondo tutto fremente di vita è un tempio: mani angeliche toccano i tasti di un organo celestiale, e le voci si ricercano, si riconoscono, si radunano, e i cuori si fondono, e lo spazio misterioso che è tra i fuochi e le stelle è tutto sonante di un coro che osanna a Maria : la terra e la gente picena è tutta presente, tutta vibrante, un cuor solo e un’anima sola, come è bella questa unità di popolo nel Nome di una Madre.
A notte suoneranno tutte le campane, e qua e là si griderà: « Viva Maria ! »

25 Dicembre 1947  -  Carezze alla « venti posti » di Pasquarè
Vittorioso Incontro
I cadetti della fermana hanno vinto domenica a Sambenedetto per 4-3, contro le riserve della forte Sambenedettese, il quinto incontro consecutivo di campionato.
La classifica del Girone D (prima Divisione Marche) dopo la quinta giornata è
la seguente :
Fermana II p. 10 — Cupramarittima p.8 — Robur (Grottammare) p. 6 — Ascoli II p. 6 — S. Crispino (P. S. Elpidio) p. 4 — Esperia (P. S. Elpidio) p. 3 — Pontentina (Potenza Picena) p. 3 — S. Benedetto II p. 2 — Sangiorgese p. 2 — Portocivitanova II p. 2.
Purtroppo il viaggio di andata per i giovani canarini non è andato troppo bene: un autotreno a Cupramarittima ha voluto... accarezzare la venti posti di Pasquale. In compenso però è andato bene l'incontro... ! Il viaggio di ritorno e... l'ingresso trionfale in Piazza del Popolo.
I quattro punti sono stati segnati da Perazzoli (2) Testoni e Donzelli.
Il giovanissimo portiere Gianmarini ha parato egregiamente in « zona Cesarini » un calcio di rigore.

...

1948

11 Gennaio 1948  -  Vandalismo
L'Amministrazione Comunale che ha preso l'iniziativa di sistemare e abbellire, con l'approvazione generale della cittadinanza, il nostro Girfalco, luogo ameno nei mesi estivi e meta di continue escursioni da parte dei forestieri, ha sentito il bisogno di denunziare, attraverso le parola dell'on. Sindaco, atti vandalici compiuti da ignoti durante la notte dei primi giorni dell'anno, danneggiando e sradicando, pur non riuscendovi, giovani piantagioni destinate all'abbellimento della nostra migliore località secondo uno studiato progetto. Ci auguriamo che non si abbiano a ripetere, per il decoro della nostra città fatti del genere

7 Marzo 1948  -  l risveglio dei canarini!!
Domenica, contro i « diavoli rossi » teramani, è finalmente giunta l’agognata vittoria tanto desiderata e sospirata da tutti gli sportivi fermani, Essa è venuta in una giornata primaverile e smagliante di nuova luce (se vogliamo accennare al nuovo entusiasmo ed alla nuova vivacità comunicate ai Canarini dall' attuale consiglio tecnico ).
Evidentemente il « brodetto di reti » trangugiato a Tolentino era ricco di vitamine , perché pare che i canarini ne abbiano avuto molto giovamento. E' stata una vittoria netta, inequivocabile, quella dei « canarini » contro un avversario che, se tecnicamente si trovava ai disotto dei fermani, per volontà agonistica era invece alla pari.
Abbiamo avuto domenica la netta sensazione che la Fermana abbia iniziato la sua nuova vita e, agonisticamente, cominciato il suo vero campionato.
Se dal punto di vista tecnico le manchevolezze sono ancora riscontrabili (ma confidiamo che presto anche queste scompariranno) è innegabile che un nuovo spirito anima la compagine canarina. Lonzar, Acciavatti, Sandukcic, Agostini, hanno rappresentato domenica, l'evidenza di questo spirito.
La squadra ospite ci è piaciuta ed ha dimostrate una buona combattività, anche se qualche volta il desiderio di non perdere li ha condotti a qualche scorrettezza.
Il modenese Bianchi, direttore di gara, si è imposto con molto senso pratico alle due squadre ed ha permesso ai numerosi spettatori presenti di assistere ad un incontro non spezzettato da richiami continui ed inutili.

Prima di terminare desideriamo rivolgere un consiglio amichevole agli scalmanati (fortunatamente pochi) della tribuna di non infastidire i giocatori con consigli contraddittori, ma di fare gli spettatori, possibilmente tifosi, e non i commissari tecnici| fuori posto.
La ripresa della squadra canarina è apparsa, domenica, evidente quindi deve essere veramente onesto prenderne atto.

4 Aprile 1948  -  Fermana Lanciano 2-1
Brividi domenica scorsa a Fermo. Il Lanciano che passa in vantaggio dopo mezzora di gioco, che controlla i canarini e non li fa manovrare, che attacca con soli tre o quattro uomini e con passaggi in profondità obbliga l’avversario a sbandarsi e rende emotiva la scena che si sta svolgendo sul « Bruno Recchioni». Per tutto il primo tempo la Fermana cercò di dare un tono al suo gioco, senza riuscirvi. Se i canarini ammassavano più gioco nell’area avversaria e certo che il Lanciano si faceva pericoloso con i suoi contrattacchi rapidi.
Ciò considerato, pensate come tremarono i tifosi (di tifo, in verità, ce ne fu tanto poco e quel poco in favore degli ospiti). Sono originali gli sportivi fermani, non c'è che dire!
Quando il Lanciano segnò le cose andarono così: Colli, su punizione dal limite, colpiva il palo destro della porta di Sbarbati, Pace raccoglieva ed insaccava.
Per poter pareggiare le sorti la fermana dovette attendere, al 1' della ripresa, una punizione dal limite tirata all’«ungherese» da Paci (sempre più in gamba) che superava la barriera e sorprendeva il giovane Bartoletti. Si era ad 11' dalla fine quando la partita si decideva : azione Sandukcic - Zenari, Lonzar raccoglieva ed infilava nel centro esatto della rete.
II Lanciano uon ritenne opportuno sedersi e non considerò esaurito il suo compito. Fella sbagliava 2' dopo un pallone che poteva essere quello del pareggio. Il finale era di marca canarina : Paci con una cannonata al volo colpiva la traversa. Magnifìca azione, stupendo il tiro conclusivo che è valso tutto l'incontro.
La Fermana non era nelle sue migliori condizioni fìsiche, difettava di scatto e di precisione nei passaggi. Questo à provocato nervosismo nella squadra, portandola ad errare anche nelle cose più facili. Ciò è dimostrato dal fatto che il suo gioco migliorò subito dopo la rete del vantaggio di Lonzar.
Ai rosso-blu ospiti il merito indiscusso di essere riusciti a tenere in scacco i canarini per tutto il primo tempo.
Dopo il ritiro del Giulianova ecco la classifica del girono Q: Macerata p.30; Sambenedettese p. 26; Spoleto p.25; Fermana p.21; Teramo p.21; Avezzano p.20; Chieti p.20; Vasto p.19; Tolentino p.19; Foligno p.19; Ascoli p.18; Aquila p.17; Sulmona p.15; Portocivitanova p.11; Lanciano p.9.
Giammarini Vittorio della S. A. Fermana ha vinto brillantemente a Macerata il campionato marchigiano di corsa campestre. Il fratello Giammarini Marcello si è piazzato al terzo posto. La coppa in palio è stata perciò aggiudicata alla S. A. Fermo prima in classifica con punti 18, seguita dalla Libertas Macerata con p. 13 ; A.S. Ascoli p. 10 ; Robur di Grottammare p.7; U.S. Sangiorgese p. 6 ; S. S. Macerata p. 1   Agli atleti fermani rallegramenti ed I 1 auguri.

23 Maggio 1948  -  Il Jamboree per il San Giorgio 1948
Con un magnifico weekend è sato celebrato pei due giorni 8 e 9 maggio, il S. giorgio tradizionale degli Scout del Commissariato fermano. che comprende il territorio delle quattro Diocesi di Fermo, Ascoli, Montalto e Ripatransone. Il programma, ricco e sapiente era stato preparato con cura minuziosa dal Commissariato di Zona, assieme ai Dirigenti di Fermo; esso è piaciuto tanto al Commissariato Regionale, che è stato mandato a tutti i Commissariati delle Marche come esempio.
II Jamborèe si è svolto nei viali della bellissima Villa Pelagallo di Porto S. Giorgio, concessa con cortese e signorile generosità: quivi si attendarono i ragazzi (un centinaio circa) con il Commissario, i Dirigenti, gii Istruttori e i Pionieri. Erano presenti i 4 Riparti di Fermo, e i due nuovi Riparti di Porto San Giorgio e Porto Civitanova, festeggiatissimi da tutti. Molte le gare e ottimamente riuscite; di traccie, di cucina, di attendamento, di osservazione diurna e notturna, di canto ecc, festosi e lieti i giochi e i bivacchi. La sera del sabato si tenne la veglia in Chiesa per quelli che dovevano fare o rinnovare la promessa di II Classe; al mattino la promessa e l’ investitura furono fatte avanti all'Altare, dopo la Messa celebrata dall'Assistente di Zona, che commentò la cerimonia con acconce parole. Prima della chiusura furono dichiarate le squadriglie vincitrici: risultò prima la squadr. Scoiattolo del Fermo II: a pari merito la squadr. Leone del P. S. Giorgio.
Famiglie e molti giovani vennero a visitare il campeggio, che ha lasciato in tutti un gratissimo ricordo di fraternità e di serenità. I due giorni passati insieme hanno dimostrato quanta buona volontà e quanto entusiasmo si desti nei giovani verso lo scoutismo, quando esso è presentato loro nella sua vera luce: lealtà, generosità, amore a Dio e al prossimo, amore alla purezza e ai più nobili ideali.
Ci auguriamo che il Jamborèe 1948 segni l'inizio di nuova attività per tutti i Dirigenti ; ci auguriamo anche che nuovi Riparti sorgano nei centri più grandi della Diocesi. Lo scoutismo non vuol sostituirsi a nessuna altra Associazione, nè vuol essere l'unico metodo per la educazione dei giovani: è un metodo, forse non adatto per tutti, e neanche per grandi masse, ma che tuttavia ha insostituibili elementi educativi, che scavano profondamente nell'animo dei giovani. La S. Sede anche recentemente ha fatto di esso ampi elogi, ripromettendosene copiosi frutti di vita cristiana. E' necessario però conoscere il metodo e applicarlo e attendere: vestire quattro ragazzi con una improvvisata divisa e portarli ad una parata, può essere la sciocca vanità di un vanesio, ma non è certamente scoutismo come la tradizione più che trentennale ce lo ha insegnato.

27 Maggio 1948
La Maceratese ha vinto contro una Fermana irriconoscibile
AI B. Recchioni è convenuta domenica la folla delle grandi occasioni; folla attratta dal nome della Maceratese ed anche dalla Fermana che aveva registrato ottimi risultati e che dimostrava di sapersi battere da pari a pari anche con i più quotati avversari.
Un pienone da primato, una giornata stupenda, piena di elettrizzante attesa e di viva curiosità per una partita dalle cento emozioni ma che non ha saputo mantenere
le sue promesse. Il pubblico fermano ha lasciato il campo amico a capo chino per via della sconfitta.
Un pubblico quindi insoddisfatto, ma insoddisfatto non solamente del risultato in verità troppo severo, ma anche per il brutto gioco svolto dai canarini.
Si sono viste due squadre animate da uno slancio diverso che ha reso più o meno agevole il compito di ognuna : da una parte la Macerata sicura, per non avere un compito perfettamente offensivo, di poter arginare gli attacchi della Fermana; dall'altra una fermana che a sprazzi attaccava anche con azioni pericolose, dimostrava di giocare, eccezione fatta per qualche generoso elemento, con lentezza ed apatia.
È' vero che un incidente in apertura di gioco a Lonzar, scontratesi con Tombesi, ha costretto i canarini fermani a giocare in dieci uomini; è vero anche che un autogol al 26' di gioco ha inciso sul morale della squadra, ma la Fermana di domenica era irriconoscibile.
Riguardo all’arbitraggio del Sig. Bianchi di Firenze, ci limitiamo a riferire che diverse persone accanto a noi avrebbero pagato somme enormi per un microfono entro cui urlare certi aggettivi che la società del giornale ci impedisce di trascrivere.
Domenica prossima per l’ultimo incontro di campionato scenderà a Fermo la compagine bianco-nera di Ascoli Piceno.
Incontro di campanile e, come tale, interessantissimo.

5 Settembre 1948  -  Tragico incidente
Il 1 settembre verso le ore 17 il prof. Dionisio Terribili assistente presso il nostro Istituto Industriale, mentre eseguiva un esperimento, per cause non ben precisate veniva investito da fiamme di benzina che lo avviluppavano in tutto il corpo. Soccorso dal Preside e dal personale della Segreteria riusciva a liberarsi dalle fiamme riportando gravi e diffuse ustioni.
Purtroppo le cure mediche poco hanno potuto fare e il compianto Terribili è deceduto dopo poche ore. Egli lascia una famiglia nella sventura e un largo stuolo di amici nel rimpianto.
Alla moglie ed ai figlioletti la partecipazione che tutta la popolazione si unisce al grave lutto e le condoglianze della Voce delle Marche.

24 Ottobre 1948  -  L'Edificio Scolastico dì via della Sapienza
I lavori di demolizione del vecchio edificio scolastico di via della Sapienza sono ormai al termine e da questo sorge ora il problema della ricostruzione.
Ci è stato detto che il nuovo fabbricato sorgerà nello stesso posto del vecchio e a tal proposito ci sono pervenute una serie di lamentele che noi vorremmo sintetizzare.
Si dice :
a) La scuola moderna, anche nei suoi impianti, ha bisogno di seguire nuove direttive pedagogiche prima tra le quali c' è quella che il fanciullo ha bisogno non soltanto di ambienti scolastici ariosi, puliti e salubri, ma anche e sopratutto, di un adeguato ambiente di svago che non sia il solito cortile più o meno angusto, circondato da mura che rendono più evidente lo stato di segregazione. Giardini ci vogliono, e praticelli con piante ombrose che permettano eventuali lezioni all'aperto.
b) Ricostruire un edificio nella stessa posizione del vecchio va contro le regole del piano regolatore. Si tratta infatti di una zona in cui I' agglomerato urbano è evidentemente scarso di luce e di aria. Non si potrebbe adibire l'area resasi disponibile per altri scopi che senza ripetere l’inconveniente di un' altra costruzione, possano recare un beneficio reale alla cittadinanza ? La mancanza di un mercato coperto in città non potrebbe essere ovviata magari con una soluzione parziale e provvisoria da realizzarsi nella zona ?
c) La zona della Mentuccia non potrebbe essere utilizzata per costruire un nuovo edificio che unisca alle ampie possibilità spaziali anche una notevole qualità di centralità e di
comodità di accesso ?
Queste sono le principali obbiezioni che abbiamo sentito in merito alla ricostruzione del nuovo edificio scolastico. E le abbiamo riportate non tanto per amore di critica ad un progetto che avrà anch'esso i suoi criteri informatori, ma perché ci è sembrato che in alcune di esse ci sia qualche cosa di buono.

21 Novembre 1948  -  In Piazza del Popolo
Gli erbivendoli hanno ragioni da vendere
Il Comune però non ha tutti i torti.
Una ordinanza delle Autorità Comunali ha disposto in questi giorni per un razionale sfruttamento della Piazza del Popolo ed in particolare è stato ordinato che :
1)- il mercato della verdura limitatamente al periodo invernale Ottobre Marzo si svolga nelle vie Aurelio Saffi e Pompeo Strabone.
2) - Il parcheggio delle vetture
in piazza è limitato alle solo auto
pubbliche per le quali è stato riservato uno spazio adiacente alla Chiesa di S. Rocco. Le altre vetture possono soltanto transitare in Piazza ed è loro riservato un posto di sosta
lungo il Viale Mazzini (Stradone del Duomo)
3) Le autocorriere in arrivo ed in partenza per Fermo non possono sostare in Piazza. Le partenze di tali autocorriere debbono avvenire dalla Strada Nuova; l'arrivo può avvenire in Piazza limitando la sosta al minimo necessario per la discesa dei viaggiatori.

21 Novembre 1948  -  Capodarco
Inaugurazione del nuovo Edificio Scolastico
Domenica 14 novembre, è stato inaugurato dall'On. Sen. Ciccolungo il nuovo edificio scolastico. Dopo la benedizione dei locali compiuta dal Parroco, il Rappresentante Comunale della frazione rivolgeva all’On. Sindaco il saluto e il ringraziamento di tutta la popolazione. L’On. Ciccolungo rispondeva facendo notare la realizzazione di una sua promessa, affidava la conservazione del nuovo edificio all’educazione di tutti i cittadini. Inoltre prospettava i problemi che intende risolvere nella nostra frazione : Asilo infantile, strada Calessi e S. Pietro Orgiano, illuminazione per gli altri gruppi, acquedotto. Prendiamo atto delle parole dette e attendiamo, con fiducia, la loto realizzazione.
Su un punto ci piace insistere; per l'attuazione della strada Calessi si deve passar sopra a tutti gli egoismi, guardando solo al vero interesse del popolo.
La numerosa partecipazione di popolo a questa manifestazione sta a dimostrare che la frazione attende sicura l’attuazione dei suoi problemi. L'On. Ciccolungo non deluderà questa aspettativa.

...

1949


9 Gennaio 1949  -  Campoleggio ha bisogno di luce e di sole
Nel giornale l‘Unità del 5 gennaio viene sollevato per la seconda volta a distanza di pochi giorni il problema del risanamento della zona del Vicolo Lungo. Su lo stesso argomento un consigliere comunale di parte comunista nell'ultima seduta del Consiglio Comunale invitò l'Amministrazione a voler considerare l'urgente necessità di provvedere alla bonifica di quella zona. Abbiamo assistito a quella riunione, e indipendentemente dal fatto che l’Unità sia ritornata su l'argomento, avremmo riferito, come ora riferiamo ai nostri lettori, la cronaca di quella seduta e le nostre impressioni.
Intanto un elemento importante è emerso dalla discussione in seguito all' intervento di un consigliere della maggioranza ed è quello che molti giorni prima che il problema venisse discusso su la pubblica stampa ebbe luogo a Roma un incontro tra il Sindaco e il Ministro Tupini nel quale incontro, tra gli altri problemi, venne appunto discusso quello del risanamento del Vicolo Lungo.
In tale incontro il Ministro, prendendo in considerazione le proposte avanzate, disse che pur comprendendo appieno la necessità e l’urgenza di intervenire non ne aveva sul momento la possibilità, ma che avrebbe tenuto presente la richiesta promettendo di rendersi conto, nella prossima visita, della entità dell'opera e delle possibilità tecniche di risoluzione.
II Consiglio Comunale accolse compiaciuto tale dichiarazione e lo stesso consigliere di minoranza non ebbe di che ribattere forse perché, come lui stesso dichiarò, non intendeva fare il demagogo, ma l’Unità insiste su questo argomento e ci regala due colonne di prosa agrodolce menando il can per l'aia sul solito motivo dei ricchi « padroni » e dei poveri « servi » e immaginando furibonde lotte tra i suoi 24 lettori per accaparrarsi il prezioso numero, denuncia chiaramente il suo scopo di propaganda giornalistica. Perché altrimenti dopo aver riferito per filo e per segno la discussione in seno al Consiglio avrebbe dovuto minacciare di ritornare sull'argomento qualora le promesse fossero state fallaci?
Ma certo noi in questo modo pretendiamo di troppo perché così facendo, l’articolista non avrebbe potuto più accampare la priorità dell'iniziativa che, sulla base delle dichiarazioni che noi abbiamo ascoltato, spetta all'Amministrazione Comunale.
Che cosa rimane allora? Rimane il fatto che esiste un problema insoluto del Vicolo Lungo del quale, indipendentemente dalle chiacchiere giornalistiche e dalle speculazioni di partito, l'Amministrazione Comunale, come è suo dovere, si sta interessando e stia certo il sopranominato articolista che anche questo problema sarà risolto e non certo per merito delle sue divagazioni. Sara risolto come quello delle Case Popolari, e di tanti altri problemi che sono in via di risoluzione. E se lui non lo sa glielo diciamo noi che da decenni e decenni Fermo ha atteso inutilmente il soddisfacimento delle sue necessità e c'é proprio voluto un Ministro democristiano per iniziare l'opera.
Lo stesso Ministro se l'ha saputa iniziare la saprà portare a termine. Questo, sanno gli onesti cittadini.

20 Marzo 1949  -  Suggestivo viaggio in ferrovia
Un mare di popolo col treno della Madonna
Da quando, una settimana fa, prima corse una voce incerta, e poi seguì la con ferma, che il Ven. Simulacro della Madonna del Pianto, sarebbe stato trasportato per ferrovia da Servigliano alla Stazione di M. S. Martino, al primo senso di meraviglia e incredulità subentrò subito in tutti un affaccendarsi intonso, por preparare una accoglienza lieto e festosa in questo Suo singolare viaggio.
E ieri sera - 13 marzo - scortato da una folla immensa, il Simulacro della Madonna dopo avere avuto le stesse manifestazioni di giubilo di una settimana prima, lungo la provinciale Matenana, scende da Curetta, per raggiungere la Stazione Ferroviaria. Sono quasi le 20, quando la testa dell'interminabile corteo compare nel Viale della Stazione, fastosamente addobbato, ed illuminato.
Incominciano quindi le operazioni di trasbordo, e carico del Simulacro sull'apposito carro ferroviario. La stazione e le sue adiacenze presentano una visione grandiosa, commovente : è un mare di popolo che si agita, canta, applaude, fa forza per prendere posto nelle vetture già da più ore pronto nei binari; anzi moltissimi l'hanno occupato molto tempo prima per timore di non trovare posto. Quanti ne sono ? Impossibile dire una cifra, anche approssimativa. Certo sono parecchie migliaia!
Prima delle 22 tutto è già pronto, finisce il mormorio dell'attesa, ed il lungo, singolare convoglio, lentamente si mette in moto.
Procede, spinto in avanti, il carro della Madonna, addobbato ed illuminato da potenti riflettori, così il Simulacro è un faro di luce, proiettatagli da ogni parte. Quattro Carabinieri, ai lati, fanno scorta d’onore.
Vengono due potenti locomotori che debbono trascinare circa 20 vetture viaggiatori, i quali non trovando posto nell1 interno si assiepano sui montatoi e terrazzini dei vagoni.
Le varie centinaia di fedeli rimasti a terra, e che circondano il treno già in moto, applaudono freneticamente.
Si procede lentamente, a passo d’uomo. Lungo la vicina provinciale Val di Tenna, decine e decine di automobili seguono II cammino del treno, e con la luce dei loro potenti fari danno un tono festoso a tatto il suggestivo panorama.
Il treno si arresta: siamo alla Parapina. La stazioncina è addobbata ed illuminata, in un quarto d'ora si raggiunge la Stazione di S, Vittoria, il Rev.do Don Corradini rivolge belle parole ai presenti incitandoli alla devozione alla Madonna,
SI riprende il cammino per M. S. Martino, da dove il Simulacro della Madonna, raggiungerà, per la via comune, M. Falcone Appennino.
Quando il treno entra in stazione è già mezzanotte. La folla qui è straordinaria, discesa dal paese, da M. Falcone e Smerillo : Con rapidità e speditezza, il Simulacro viene tolto dalla vettura ferroviaria, e rimesso nel suo carro, quindi avviene la cerimonia della consegna.
E’ l’una dopo la mezzanotte, quando il carro della Madonna, tirato da robusti giovani si incammina verso M. Falcone. Si ricompone intanto il convoglio ferroviario per il ritorno... parecchi però mancano: hanno voluto seguire la Madonna fino lassù a M, Falcone. Il treno corre verso Fermo, non vi è più la festosità dell’andata; molti sonnecchiano; un bimbo che del sedile ha fatto li suo lettino, dorme e sogna.

17 Aprile 1949  -  un problema che si risolverà
LA FILOVIA TRA FERMO E PORTO SAN GIORGIO
secondo il progetto presentato al Ministero

Una linea principale, una dì circonvallazione e due radiali
Moderne vetture permetteranno, di compiere il percorso in 20 minuti
250 milioni di spesa

Nella seduta Consiliare del 4 corrente il Sindaco On. Sen. Ciccolungo ha dato notizia dell’avvenuta presentazione al Ministero dei Trasporti del progetto esecutivo per la costruzione della Filovia Fermo - Porto San Giorgio, redatto a cura della Direzione della Ferrovia Adriatico-Appennino.
La predetta Filovia è stata studiata in modo che, oltre a meglio risolvere il problema delle comunicazioni fra la nostra città e Porto S. Giorgio, valga quale servizio urbano per il collegamento dei vari rioni cittadini.
Dalla realizzazione, di tale opera anche le comunicazioni della Vallata del Tenna ritrarranno sicuro vantaggio per effetto dell'impiego, sulla linea ferroviaria. per Amandola, di tutto il materiale dell’attuale tronchetto, con le automotrici che potranno svolgere corse rapide complementari
Il nuovo impianto, destinato a sostituire il tronco ferroviario di diramazione per Fermo Città comprende:
La linea principale da Fermo Largo Calzecchi Onesti, a Porto S. Giorgio, piazzale F. S;
La linea di circonvallazione a sud dalla Galleria Vinci per Campoleggio, Porta S. Giuliano, Barriera S. Francesco, di nuovo alla Galleria Vinci
Una prima radiale da Largo Calzecchi Onesti al Duomo;
Una seconda radiale da Campoleggio alla Stazione di S.Lucia.

LA LINEA PRINCIPALE da Fermo, per la Galleria Vinci fino alla Barriera San Francesco, si attiene al tracciato del Tronco ferroviario di diramazione; in seguito si svolge sulla strada Provinciale toccando il Cimitero di Fermo e raggiunta Porto San Giorgio, alla Chiesa di San Giorgio svolta sulla strada nazionale Adriatica che percorre per un breve tratto; imbocca poi il viale della Stazione della FS e si ferma nel Piazzale, proprio all’incrocio dei binari della ferrovia per Amandola, naturalmente rispettandone la continuità.
La lunghezza del percorso risulta di Km 8,532 con pendenza media del 36x1000, massima 69,8x1000.

LA LINEA DI CIRCONVALLAZIONE si stacca dalla principale alla galleria Vinci, scende a Campoleggio e per Porta San Giuliano e Santa Caterina si riallaccia alla linea principale alla Barriera di San Francesco.
Il suo percorso è di Km 6,761 con una pendenza media del 16x1000, massima 107,3x1000.

LA RADIALE N. 2 si stacca dalla Circonvallazione a Campoleggio per scendere alla stazione di Fermo S. Lucia dove prende e porta i viaggiatori da e per Montegiorgìo, Falerone, Servigliano ed altre località della vallata del Tenna servite dalla ferrovia fino ad Amandola. Questo tratto è lungo Km 0,337 con pendenza media dell’86,9x1000.
Alla stazione di S. Lucia sorgerà la rimessa' dei filobus, mentre l’officina della ferrovia, opportunamente adattata ed attrezzata, servirà anche per la Filovia.
Lo sviluppo complessivo delle linee è di Km;11.636 e presenta una pendenza media del 33% e massima del 111x1000.
Sulla linea principale si prevedono n.23 corse doppie complete: in salita 21 minuti e in discesa 16 minuti.
Sulla linea di Circonvallazione si prevedono n.16 corse circolari doppie, percorrenza semplice 10 minuti; numero 8 corse saranno prolungate dalla barriera S. Francesco al Cimitero.
Sulla radiale n° 1 si prevedono n.32 corse doppie.
Sulla radiale n° 2 si prevedono n.12 corse doppie
Per soddisfare il suesposto programma occorrono almeno sei vetture, come in effetti ne sono state previste nel progetto.
La Filovia secondo il preventivo del progetto, verrà, a costare L. 250 milioni di c:ui 176.000.000 per gli impianti fissi e 76.000.000 per il materiale rotabile.

II Consiglio, nei premere atto delle dichiarazioni del Sig Sindaco, ha rivolto vivo plauso all’encomiabile iniziativa della Società AFA ed all’attività proficuamente svolta nei riguardi di tale importante problema dallo stesso Sig. Sindaco On Ciccolungo facendo voti affinché l’illustre infaticabile Parlamentare possa ascrivere tra le sue già numerose benemerenze quella della sollecita realizzazione della filovia Fermo-Porto S. Giorgio.

17 Aprile 1949
FERMANA – SPOLETO 0-0
L'incontro di Domenica tra i canarini della Fermana e i rossoblu di Spoleto si è risolto nel nulla di fatto. E' stato un incontro privo di emozionanti fasi di gioco, caratterizzato soltanto dalla buona volontà degli ospiti a condurre in porto un punto prezioso mentre i locali, pur premendo disordinatamente per buona parte della gara, non sono riusci a passare. I tifosi, che dopo il pareggio conquistato a Chieti si aspettavano da questo incontro se non una messe di reti, almeno un risultato positivo da parte dei locali, sono rimasti delusi soprattutto dal fatto di aver dovuto amaramente constatare come non vi siano possibilità future di miglioramento nel gioco d'attacco della squadra del cuore. Le azioni che partono nitide dal piede dei mediani e soprattutto di Davoli naufragano irrimediabilmente in area di rigore avversaria per incertezze talvolta puerili degli uomini di punta principalmente per deficienza di tiro a rete. Non bisogna d'altra parte dimenticare che la Fermana ha perduto in un doloroso incidente il centroavanti titolare; Pizzicara, che ha tutt' ora in infermeria un laterale del valore di Dolic ma bisogna constatare con amarezza l'inspiegabile declino della forma di Sandukcic che in passato è stato l'animatore della Fermana.    
Incidenti di gioco, squalifiche ed una buona dose di sfortuna, hanno in passato pregiudicato molti risultati dei canarini ed è quindi con vero rammarico che stigmatizziamo qualche giocatore che non sente ancora uno spirito di corpo tale da profondere in gara le migliori energie ora che si tratta di recuperare i punti perduti.
L'ottimo allenatore Piccaluga fa del suo meglio per amalgamare il gioco di squadra specie della prima linea ma anche lui non può fare miracoli specie con elementi di rincalzo pieni di volontà
e di passione ma immaturi dal lato tecnico.
La squadra al completo forse era destinata a grandi cose ma ormai deve lottare ugualmente così com'è, raffazzonata alla meglio.
Gli sportivi che sono al corrente della situazione, possono chiudere un' occhio sulle deficienze tecniche di essa ma esigono però un impegno e profusione di energie di tutti gli atleti in maglia gialla perché sanno che molte volte l'ardore combattivo può rovesciare risultati già acquisiti in partenza.

GIAN

1950

9 Luglio 1950  -  San Girolamo
II solito 'incendio e la solita... telefonata!
Oggi lunedì 3 luglio nella Colonia Paolini, in occasione della trebbiatura, si è suscitato, il solito ormai annuale, incendio.
Si è riusciti a salvare la macchina, indirizzandola pei campi, fortunatamente in buona discesa: ma due pagliai e una certa quantità di cereale è andato perduto, con una catasta di legna e un carro carico di orzo.
I pompieri sono accorsi: ma naturalmente in rispettabile ritardo, in quanto sono stati avvertiti per generoso interessamento di vicinati che si son dovuti recare in città, per chiamarli.
San Gerolamo è a due passi: e da li si potrà telefonare, in questi casi di urgenza non appena saranno terminati i lavori di palificazione in corso di ultimazione fin dallo ottobre scorso per il ripristino del telefono.

20 Agosto 1950  -  Al Gran Sasso d’Italia con l’ASCI di Fermo
«Sò salitu a lu Gran Sassu so remaso ammutulitu.... »
così hanno sentito cantare le numerose persone che gremivano la piazza il giorno 10 c.m, e che curiose assediarono l'autopullman che riportava gli Esploratori del Fermo II, reduci dal campeggio al Gran Sasso l'Italia.
Partiti il 29 luglio, dopo essere stati ricevuti da Sua Ecc.nza Mons. Arcivescovo che con la sua benedizione, e augurio ci donava una graziosa medaglia, giungevamo, dopo breve visita a Teramo e al Santuario di S. Gabriele, a Fano a Corno per proseguire poi a piedi carichi degli zaini e con quattro muli con il vettovagliamento, alla solitaria Chiesa di S. Nicola a quota 1000 metri, e ci accampavamo in un luogo incantevole.
Le piccole tende subito venivano piantate e ci si affrettava a mettere tutto al riparo perché il Gran Sasso imbronciato stava preparando il temporale; il primo dopo mesi e mesi di siccità! E le tende resistettero alla prima grande prova. Allegri raccolti alla meglio sotto i nostri tabernacoli quasi a dispetto del tempo cattivo, cantavamo la canzone del Gran Sasso: « Quanto azzurro, quanta pace che veduta, che bellezza... » mentre la grandine picchiava sui teli con accanimento mai sentito. Così iniziavamo la nostra vita di campo. I primi due giorni furono assorbiti nel sistemare a modo la nuova temporanea dimora: sette tende tre cucine la dispensa per i viveri, tre tavoli per il pranzo, gli angoli di squadriglia; eravamo in venti con l'Assistente,
ma c'era lavoro per tutti.
L'orario ben combinato dai Capi era la guida della giornata: S. Messa, colazione, attività scaut, cucina, pranzo, tempo libero, chiacchierata di bivacco, cucina e cena, fuoco di bivacco, preghiera e riposo. Che bella vita! allegra e,attiva, buona e serena; soli in mezzo al creato che ci parlava della onnipotenza,
sapienza e bontà di Dio...
Due ascensioni mettevano a prova la robustezza dei nostra muscoli: al Brancastello dove coglievamo molte stelle alpine; al Corno Grande dove assistevamo sulla più alta vetta degli Appennini alla S. Messa celebrata dal nostro Assistente; cinque di noi, dormendo all'aperto per due notti, ispezionarono tutto il Gran Sasso.
Se il Campeggio per un Reparto è il banco di prova della formazione tecnica e della capacità degli Esploratori, il nostro campeggio ha dimostrato che durante l’anno si è lavorato seriamente; la fraternità che è regnata, alimentata dalla quotidiana preghiera e dai Sacramenti, ha confermato ; che l'Esploratore possiede lo spirito Evangelico.

20 Agosto 1950  -  Scene di panico nella P. S.Giorgio- Fermo
Una scena di panico si è verificata stamane a bordo di un autobus della Società per le Ferrovie Adriatico-Appennino senza causare, per fortuna conseguenze gravi. La macchina stracarica all’inverosimile aveva da poco lanciato il centro urbano di Portosangiorgio quando ad un tratto si è arrestata perché dal fondo della vettura sono partite grida isteriche accompagnate da una agitazione violentissima dei viaggiatori che si accalcavano, spingendosi, alle uscite. Qualcuno ha tentato di saltare dal finestrino rompendo un vetro. In breve però si ristabiliva la calma e si poteva appurare la causa dell’incidente.
Le vesti di un viaggiatore avevano preso fuoco nella calca pare per effetto di un mozzicone di sigaretta che uno sconsiderato deve avergli fatto cadere nella tasca posteriore dei pantaloni dove un portafoglio con portatessere di celluloide, ha causato la fiammata provocando una grave ustione al malcapitato che tentava di spegnerla.
Una macchina che passava in quel momento provvedeva intanto a portare il ferito a Porto Sangiorgio per le cure del caso e là corriera, dopo pochi minuti, riprendeva la corsa.
Naturalmente il fatto in un primo tempo provocava grave spavento per la presenza di donne e bambini a bordo e poi suscitava commenti e discussioni sulle responsabilità dell’incidente. E naturalmente non tutte le opinioni sono concordi. perché nel mentre si condanna unanimemente l'incauto fumatore non si può fare a meno di notare che certi sovraccarichi (abbiamo contato 45 persone in piedi) sono per se stessi pericolosi quando sì tratta di autocorriere non perfettamente idonee a motivo del troppo ingombro dei sedili a svolgere un servizio che si avvia ad acquistare caratteristiche urbana. D’altra parte il sovraccarico è inevitabile tutte le volte che per motivi stagionali o di fiere, qual’ è questo caso, od altri c'è una eccezionale affluenza di viaggiatori.
E' vero che l’inconveniente sarebbe facilmente superabile con l’istituzione di corse bis ma questo richiede un impegno specifico da parte della società ed una più stretta vigilanza da parte delle autorità competenti cose queste che mancano, almeno in questo caso. perché sarebbe ora di finirla di considerare il viaggiatore come una cosa da impacchettare alla meglio dietro il congruo pagamento del biglietto.

20 Agosto 1950  -  Petrolio nel fermano
Sintomi rivelatori - Oltre 450 perforazioni – I tecnici mantengono il più assoluto riserbo
Dal nostro inviato speciale
«Cos'è quella torre illuminata? » domandammo sabato sera a un gruppo di giovani, affacciati ai finestrini
del treno, lungo la Girola
«Come, non lo sa? Sono i cercatori di petrolio ».
Non lo sapevamo proprio. Cioè, sapevamo che nei terreni terziari del dorsale appenninico i geologi han data per certa, e ormai da un secolo, l’esistenza dell'oro nero, confermata qua e là, da quei preziosi indizi rivelatori che sono gli idrocarburi, le salse e le numerose sorgenti salsoiodiche. Ma,non sapevamo ancora che due squadre di tecnici Francesi, per conto dell'A.G.I.P. e nei supremi interessi della Nazione, avevano cominciato a sondare, lavorando febbrilmente giorno e notte, le valli e le colline del Fermano. Domenica 6 c. m. i tecnici erano giunti in territorio di Grottazzolina, e nel pomeriggio dello stesso giorno, a bordo d'una Topolino noi ci siamo recati sul posto. Li abbiamo trovati nei pressi della nostra Necropoli Picena. Dove, tra qualche giorno, la Soprintendenza anconetana inizierà uno sterro di 250 metri quadrati per mettere in luce i gloriosi resti della civiltà antica, possa la civiltà moderna, ricca di perfetti strumenti scientifici.
E' noto che solo dopo il 1924, nella ricerca del Petrolio, hanno avuto grande impulso i così detti metodi geofisici: il gravimetrico di Eotvos; il simico di Wiechert e Mintrop; il geoeettrico di Sundberg e Schumberger; il geomagnetico di Melloni, seguito dagli svedesi utilizzando le proprietà fisiche delle rocce, cioè la densità, elasticità, radioattività, permeabilità magnetica, conducibilità elettrica e calorica, costante dielettrica, che condizionano i campi di forza terrestre inerenti al suolo con immissione di corrente elettrica, o artificialmente impressi con esplosioni od urti al suolo.
Appena giunti sul posto siamo stati affabilmente accolti da un capotecnico della prima squadra, che stava conducendo a termine l'ultima perforazione.
« Questa », ci ha detto il simpatico francese, il quale ha voluto mantenere l'incognito, « è la 451.a perforazione. Abbiamo esplorate le colline di Tolentino, il territorio di Portocivitanova, la vallata e le colline del Chienti. Esploreremo tutta la Val di Tenna e anche la Val d'Aso. Ogni perforazione ha una profondità di 20-25 metri e serve per la prova sismica» Se le prove sismiche danno risultati positivi, cominceranno gli scavi
dei pozzi petroliferi»
Ci ha quindi mostrato la perfettissima attrezzatura meccanica americana, di cui la squadra era dotata, concludendo che sulle perforazioni effettuate si mantiene il più assoluto segreto professionale.
Ad una nostra ulteriore interrogazione sulla prova sismica, ha risposto: « Potrete rendervi conto personalmente della prova sismica, se avrete la compiacenza di recarvi a visitare la seconda squadra, che opera a 500 metri di qui, sotto la direzione dell'Ing. Beauville ».
Formulati i più fervidi auguri e congedatici cordialmente con una calorosa stretta di mano siamo risaliti in macchina e giunti in un attimo dove la seconda squadra stava per operare la prova sismica nella penultima perforazione.
«Ho capito» ci ha detto sorridente un giovane, nell'atto di presentargli la nostra tessera di giornalisti, « siamo proprio al momento della prova sismica. Abbia, per il momento, la cortesia di ritirarsi a 50 metri distanza. E voi, ragazzi, fermi coi piedi!... ».
Un segnale convenuto ed un boato. La prova era compiuta il giovane ci è corso incontro tra i macchinari e una conduttura elettrica, dicendosi spiacente che l’ing. Beauville occupatissimo com'era, non poteva concederci un'intervista.
« Stiamo studiando la struttura geologica dell'interno del terreno», ha soggiunto il bravo giovane. «Durante l'esplosione le onde registrate dai sismografi sons mises in films au laboratoire (sono messe in films al laboratorio) ».
Quanto ai risultati, lo stesso assoluto riserbo del tecnico precedente.
Ci siamo congedati con gli stessi fervidi auguri e con stessa calorosa stretta di mano.
Ma nel cuore abbiamo provato più vivo il presentimento che l'Italia risorga, e che, malgrado le umane tempeste, la scienza sorella della fede, procede irresistibile verso le sue magiche mete.
GUIDO PIERGALLINA

20 Agosto 1950  -  Tra poco a porta s.Giuliano
Una stazione di servizio, per auto e viaggiatori
Abbiamo appreso con vivo compiacimento della prossima inaugurazione di una moderna e completa Stazione di servizio per auto nei locali della ex autorimessa Petracci a Porta S. Giuliano. Detti locali rimessi completamente a nuovo e convenientemente adattati dalla Impresa Tomassoni e Figliò di Ancona, saranno attrezzati di apparecchi sollevatori per lavaggio e grassaggio autoveicoli, distributori automatici per benzina e nafta dell'Azienda Petroli Italiani, servizio di assistenza ai Signori clienti, disbrigo gratuito pratiche automobilistiche. scuola guida, gite turistiche ecc. ecc.
La stazione di servizio suddetta sarà anche fornita di ogni comfort per gli automobilisti e turisti e cioè doccie, gabinetti con lavabi, un piccolo bar, sala di scrittura e soggiorno. Verrà pure a brevissima distanza di tempo inaugurata una moderna officina meccanica attrezzata per le riparazioni e rimessa a nuovo di qualsiasi automezzo, magazzeni parti di ricambio, mostra e vendita autoveicoli usati per i conto dei clienti.
Certissimi che questa necessaria iniziativa oltre che essere appoggiata dalle autorità trovi rispondenza e consenso nella grande famiglia degli automobilisti, ci congratuliamo con gli organizzatori che pur non badando ad enormi sacrifici finanziari in momento di grandi ristrettezze economiche, dotano la città di Fermo
di una attrezzatura necessaria e quanto mai sentita
.

22 Ottobre 1950  -  Con un 3 a 0 la Fermana arresta
la marcia della capolista della serie C.
FERMANA; Bertani; Pettinari, Suppini, Dolic, Cossini, Santarello Grassi Verzelloni, Cuoghi, Sandukcic, Traini.

CARBOSARDA: Antoniani, Zoboli, Michelucci Buttarelli, Lasi, Servetto, Lazzari Perni, Ferrari. Miniati, Cattaneo.

Domenica 15 sul campo sportivo locale era di turno la Carbosarda, squadra capolista della Serie C. La speranza di assistere a una bellissima competizione tra le due squadre ha empito lo stadio con la folla delle grandi occasioni, venuta numerosa anche dai paesi vicini. Ma una vera competizione non si è potuta ammirare giacché di fronte a una Fermarla con idee ben chiare sin dal principio, sempre agile e pronta a non lasciar sfuggire occasioni favorevoli, sempre ben piazzata nei suoi elementi, con un giuoco organicamente perfetto per il buon collegamento fra difesa e attacco, il pubblico ha visto una Carbosarda diversa da quella che ognuno aveva immaginato, senza alcuna capacità di sfruttare occasioni propizie, senza mai far ammirare qualche bella azione, con un giuoco cosi falloso e addirittura massacrante da suscitare continuamente lo sdegno del pubblico, i richiami continui dello arbitro, un numero rilevante di punizioni e persino l'espulsione del Michelucci dal campo al 34* del secondo tempo, nonché un rigore che però la Fermana si rifiutava di tramutare in goal per spirito cavalleresco di risposta al giuoco massacrante degli ospiti e quasi di pietà per una squadra con già tre goal in passivo. Attenzione però Canarini con certi lussi! Lo sport è sport! Ma il pubblico ha applaudito al vostro gesto di generosità come più tardi al vostro risultato finale di 3 a 0, come a tutti i vostri campioni: Sandukcic, Dolic, Suppini, Santarello, Cuoghì, Traini, Bertani e tutti gli altri indistintintamente.
Della Carbosarda cattiva impressione. Ad essa tuttavia un duplice invito: meritarsi vittorie con un giuoco sportivamente a posto e non massacrante; ricordarsi — e perché no? — che atti di cavalleria sono oggi veramente rari nelle competizioni sportive.
(G.C.)

10 Dicembre 1950  -  Furto al Liceo Classico
Chi nelle ore antimeridiane di martedì 5 Dicembre, passando per il viale Vittorio Veneto o giungendo nei magnifici giardini del Girfalco cittadino, alla vista di vari gruppetti di studenti, insolitamente godersi in un giorno di scuola la mattinata quasi primaverile, avesse attribuito lo strano gironzolare degli studenti alla solita voglia studentesca di salare la scuola in occasione di belle giornate, sarebbe caduto in errore. Infatti ad una domanda rivolta ad uno dei vari studenti il curioso veniva alla conoscenza di un grave fattaccio.
Erano giovani del Liceo Classico A. Caro e del Liceo Scientifico di Fermo, rimandati a casa per un furto verificatosi nei due detti Istituti.
Informatici minuziosamente da fonti competenti abbiamo appreso che si trattava di ingente furto perpetrato nella notte tra lunedi 4 e martedi 5 per un valore di circa 170mila lire in biglietti di banca. Furto di speciale rilievo sembra sia costituito da ben 6 volumi della storia dell’Arte del venturi, opera pregevole e ricercata la quale sarebbe stata asportata dal Liceo Classico; mentre è sparita anche una macchina da scrivere. Gli ignoti malandrini si sono introdotti da un vetro rotto appositamente di una finestra prospiciente via Perpenti e che permette l’accesso al Liceo Classico e da quello allo Scientifico, dato che questi due Istituti sono intercomunicanti. Le autorità di PS hanno iniziate prontamente le indagini necessarie.

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