EVENTI FERMANI
Seri, ironici, tragici, comici.
"I bei tempi non ci sono mai stati"
(Il mio nome è Nessuno)
Notizie e storie, costume e colore. Sguardi su di una società a cavallo tra due secoli.
ATTRAVERSO IL FONDO RIVISTE DELLA BIBLIOTECA CIVICA "ROMOLO SPEZIOLI" FERMO
LA LOTTA - Parte Prima / Parte Seconda
30 Agosto 1900 - Domande.... che non avranno
risposta
Il vicolo chiuso N. XXI, lungo il corso
Cavour emana un odore assai sgradevole, proveniente da una fogna troppo piena;
perché chi è incaricato della pubblica igiene non provvede?
É decente che le carni macellate attraversino il Corso in carrettini a mano, affatto scoperti ? dove mai si lamenta più un tale sconcio?
Quando gli utenti ritardano un’ora i loro pagamenti, la Società picena d'elettricità infligge una multa del 4%; quale multa dovrebbesi, viceversa, applicare alla Società sullodata, quando dimentica di mandar la luce nei negozi e nelle case private?
La Commissione edilizia (se c'è!)
potrebbe una buona volta provvedere a che siano pulite le grondate dei tetti,
che nei giorni di pioggia si trasformano in vere cascate d’acqua ?
13 Settembre 1900 - Domande . . . che non avranno
risposta
Il vicolo dell' Olmo, non
sappiamo se per prescrizione d'igiene o
per economia è abbandonato dagli scopini municipali; per modo che quando cade
la pioggia, le acque non hanno libero corso nelle fogne e penetrano nelle case,
perché la griglia sì ricopre d'immondezze. Che ci vorrebbe ad evitare
l'inconveniente lamentato?
In via Lucio Tarunzio razzolano
tutto il giorno galline anatre e pulcini in gran quantità: la polizia urbana
che attende a vietarlo ?
20 Settembre 1900 - Domande . . . che non avranno risposta
Per tutta la via Re Umberto e per
tutto lo spiazzale del Duomo v' é una sola fontanina ove possa attingersi
acqua; e quella è quasi sempre chiusa. Ma non fu fatto per tutti l’acquedotto?
Gli abitanti di quelle parti non pagano le tasse ?
Uguale lamento può muoversi dagli
abitanti di altre vie, come la Via
Garibaldi. Ma la Società Picena non ha finito mai di provare e riprovare le
lampade della Strada Nuova ? quando ci elargirà un po' di luce non
intermittente?
II Municipio non pensa ancora di
aprire il concorso ai posti gratuiti della Scuola Industriale ? Siamo alle
solite ?
27 Settembre 1900 - Domande … che non avranno
risposta
È vero che in un Conservatorio di
questo mondo l'eccellentissimo signor Direttore, per punire alcuni giovani alle
sue cure affidati, li collocò di posto presso un loro compagno, affetto di
pustole al capo (tigna), facendo per tal modo acquistare a loro stessi la
schifosa malattia? Se è vero, dove mai quel signore avrà appreso tale
nuovissimo metodo pedagogico ?
29 Novembre 1900 - Domande che . . . non avranno risposta
Non parrebbe opportuno ai giovani
ciclisti della città di munire costantemente i loro veicoli di freno,
campanello e lanterna, come prescrivono i regolamenti di polizia urbana, a fine
di evitare qualche possibile disgrazia ai passanti ?
La via Graffigna nel rione Santa
Caterina già precedentemente ridotta in malo stato, s' è ora avvallata pel
frequente passaggio di carri; che si aspetta a riparare il guasto ?
È la terza volta che ripetiamo la
domanda, e questa volta vogliamo una sollecita risposta (che prepotenti, eh ?!)
Si fa o non si fa il resoconto
delle somme raccolte pel patronato
scolastico? Se non lo fanno gli interessati lo faremo noi, con nomi e cifre e
documenti. Tanto per norma.
Quando le signore guardie
comunali si compiaceranno di rispettare il servizio di vigilanza, per impedire
che le fontanelle servano a ripulire carrozze, a dissetare le bestie, e a
lavare panni poco puliti e poco odorosi ?
E le stesse prelodate guardie
quando inviteranno la Cassa di Risparmio e le
nobili contesse Gigliucci a sgombrare rispettivamente la via Ognissanti
e la via Monteverde dei terriccio che
hanno fatto accumulare nelle vie suddette da qualche mese ?
Gli scopini municipali sono
adibiti esclusivamente alla pulizia delle strade oppure debbono fare da
servitori da facchini, e anche qualche volta da pedagoghi ? Ci consta che alla
pulizia delle strade, per tutta Fermo, non
restano che sette scopini. Come possono essi adempiere diligentemente il
proprio ufficio ?
29 Novembre 1900 - Lettere aperte al Sig.
Commissario
Signor Commissario,
A voi il nostro saluto, or che vi
abbiamo visto e conosciuto: il vostro manifesto da cui apparisce dignità,
franchezza e cortesìa ci incoraggia a proseguire queste corrispondenze con voi.
Ma quanto v'han fatto tardare a
venire !
Speriamo che il tempo dell'
interregno sia stato sufficiente ai capi uffici per regolarizzare le pratiche
non troppo chiare e permettere di fare un poco di pulizia negli edifici
pubblici e nella Città, tanto perché non vi abbia a sembrare che qui, più che
altrove, viva il culto per i costumi patriarcali, senza pensare a spendere
nemmeno quella misera somma destinata per l'igiene e per 1' edilizia.
Speriamo che abbiate avuto un briciolo di tempo per leggere le nostre lettere precedenti e poiché oggi ci è caduta dalla penna la parola edilizia, non vi dispiaccia se diciamo qualche cosa su quanto la riguarda.
Visitando l'ufficio tecnico, vi farà certo impressione l’insufficienza dei locali che a prima vista può sembrare in relazione al numero del personale di cui l'Ufficio è comporto. L’Ingegnere Capo, l' Ingegnere aggiunto, il Perito di I classe e l'applicato. Oltre a questi, si deve per le esigenze dei lavori in corso ricorrere spesso allo scrivano e al disegnatore. Se poi vi sarà da cominciare qualche lavoro che non sia quello ordinario della manutenzione degli orinatoi, allora si assume un Ingegnere straordinario come si è fatto anche ultimamente in un progetto di strada consorziale. Invero tale progetto è stato respinto dal Genio Civile perché contenente errori grossolani, ma non deve ciò in alcun modo ledere la fama della grande competenza dell'Ufficio perché da questo con molta avvedutezza si, provvide acciò fosse spedito alla autorità sotto il nome di chi aveva fatto solo i rilievi di campagna, nulla conoscendo di quanto erasi sapientemente elaborato dall'Ingegnere Capo.
Dicevamo adunque, che per tanto e
si numeroso personale che deve compiere un enorme lavoro la strettezza dei
locali non deve impressionarvi. Se ci fosse toccato l’onore di ospitarvi in
condizioni ordinarie, Vi avremmo invece fatto constatare che quei locali
rimangono sempre o quasi totalmente vuoti. Ciò è spiegabilissimo del fatto che
il detto personale, cominciando dal Capo, è veramente compreso dai dovere di
sorvegliare i lavori davvicino e quindi esso trovasi sempre sulla breccia a
dirigere e dare ordini opportuni, e non rientra in ufficio se non per riposarsi
delle fatiche sostenute. A voi forse nascerà il desiderio di visitare questi
lavori, per ammirare le applicazioni della scienza, ma.,;... qui casca l'asino;
noi non possiamo indicarveli.
Forse voi sarete piu fortunato e ve lo auguriamo
di cuore.
Non possiamo dire se la
sorveglianza sulla manutenzione del nostro acquedotto spetti all'Ufficio Tecnico e non crediamo che
ne sappia di più chi .fino ad ora ha presieduto alla cosa pubblica. Quel che è certo, si è che per tale bisogna l’Ingegnere
Capo riceve un emolumento speciale. Ora spesso avviene che le fontanine che si
alimentano direttamente dalla conduttura rimangono senz'acqua e si attribuisce
la causa ad una frana che si stacca presso Montalto, senza poter decidere a chi
spetti eseguire i lavori opportuni per rimediarvi stabilmente. Intanto la frana
continua, il Comune paga, la Società intasca il denaro e nessuno si preoccupa
dell’avvenire.
6 Dicembre 1900 - L'aspettato . . .
L' aspettato da tutte le genti
come ce ne avverte la Voce, delle Marche nel suo ultimo numero, cioè l’on.
conte Gaetano Falconi,
verrà a passare un po di decembre nella nostra città.
Ci
voleva proprio che divenisse deputato per fargli rivivere in cuore la nostalgia
!
Dicono però i maligni che egli
verrà non per contemplare il fluire dell' acqua dalle fontanelle nè, tanto
meno, per rileggere la millantesima volta l’epigrafe sua nel palazzo della
Biblioteca, bensì per sorvegliare un po' da presso l'opera del Commissario,
che
non frema di soverchio zelo, e non scopra certe responsabilità delle passate
amministrazioni,
e le rovine cagionate dal cosiddetto piccolo cesarismo
Falconiano.
6 Dicembre 1900 - Una circolare bene interpretata!
Il ministro della pubblica
istruzione diramò tempo addietro una circolare, nella quale, lamentando che il
riscaldamento delle aule si facesse o insufficientemente o con primitivi
bracieri, invitava i provveditori e gli ispettori scolastici a far si che i
municipi dessero un migliore e più sufficiente riscaldamento nelle scuole.
Orbene: il sig. Carlo Rossi,
l'ottimo economo del Comune di Fermo, ha data questa interpretazione alla
circolare suddetta: visto e considerato che i bracieri sono scomunicati dal
ministro, li ha fatti togliere.; ... e ha disposto che le aule quest' anno
non
siano riscaldate affatto !
Si prega il sig. Commissario di
occuparsi anche di questo, perché ci sembra che il sig. Rossi scherzi un po'
troppo
con la salute degli scolari»
6 Dicembre 1900 - Scenate in piazza
Non possiamo non tramandare ai
posteri un fatterello che sarebbe stato di poca importanza, se protagonista non
fosse stato il sottoprefetto cav. Colbertaldo. Questo signore, che già altre
volte ha dato prova di istinti spiccatamente medioevali, trovavasi sere fa a
confabulare col Regio commissario, presso lo sportello della messaggeria. S'
avvicinò un pover uomo di vetturino, per vedere se certo
suo cliente partisse o no col legno della Posta; e senza che alcun
disturbo egli avesse arrecato al cav. Colbertaldo, questi lo
allontanò sgarbatamente dallo sportello,
malmenandolo anche, e rispondendo alle cortesi rimostranze del vetturino:
Sono
il cav. tal dei tali, sottoprefetto ecc. ecc., nell'esercizio delle mie
funzioni.
Molti si chiesero allora se, per
avventura, l'ufficio di Sottoprefetto comprendesse tra le sue funzioni quella
di stalliere della messaggeria, ma tant'
è : il sig. Colbertaldo la volle vinta, e della vittoria si congratulò seco
stesso, mentre il pubblico presente alla scenata faceva quei commenti che è facile
immaginare. Perdio, che tutori dell'ordine !
28 Dicembre 1900 - Delinquenza
Nella notte tra sabato e domenica
si verificarono tre tentativi di furto : nel caffè osteria Granatelli e nello
spaccio
di generi diversi di Agnese Lepri a S. Francesco; e nell'osteria di
Eugenio Polsoni a Campoleggio.
Presso il caffè Granatelli, gli ignoti ladri
abbandonarono uno scalpello ed un cappotto;
ma (pare impossibile) la polizia
non ha scoperto ancor nulla.
Non succederebbe cosi se si
trattasse di qualche reato, solito ad imputarsi a noi socialisti:
allora
vedreste quante perquisizioni e quanti arresti si farebbero !
28 Dicembre 1900 - Esami elettorali
Stamane sono principiati, presso
la R. Pretura, gli esami elettorali: questi continueranno domani. Molti operai
vi sono accorsi;
e di ciò va data lode specialmente al circolo socialista, che,
non badando ai sacrifici, a solo fine di educazione politica,
aprì una scuola
gratuita per preparare agli esami quasi tutti gli operai che oggi vi si sono
sottoposti.
28 Dicembre 1900 - Carità di suore
Da parecchio tempo si lamenta
come nel nostro Ospedale Umberto I si faccia cattivo trattamento ai ricoverati.
Ci si riferiscono ora alcuni fatti: una povera donna che si lamentava dì dolori
al ventre fu costretta a cibarsi di fagiuoli patate ecc. E osservando la
poveretta, con tutte le buone maniere, che i suddetti cibi non potevano esserle
graditi, le venne risposto dalla suora come in sua casa non avrebbe mangiato
di meglio. Ad un giovane poi, appena in
convalescenza da febbri tifoidee, fu dato del baccalà, per modo che il
disgraziato dové ricadere nella sua
malattia. E nel momento in cui si credeva avesse subito qualche miglioramento,
gli furono dati a mangiare dei maccheroni, tanto che il
poveretto ricadde un' altra volta.
E tutto ciò in contraddizione assoluta con le prescrizioni dei medici !
Quando dunque si porrà termine a questi
spadroneggiamenti delle caritatevoli suore ?
E domandiamo ancora: quando si
provvederà perché siano sempre rispettate le ultime volontà dei ricoverati,
e
questi non vengano privati di amorevoli cure, se le loro ultime volontà sono in
opposizione a quelle delle suore?
Il signor deputato di turno Luigi
Moschini non potrebbe meglio vigilare la pia opera suddetta ?
Le cariche
onorifiche, o non si accettano, o si disimpegnano con la massima puntualità,
E i signori componenti la
Congregazione di Carità ignorano totalmente sì spiacevoli inconvenienti ?
28 Dicembre 1900 - Educazione del popolo
Continuano le conferenze del lunedi (ore 7 pom.) presso
la Società Operaia.
Esortiamo tutti gli operai di
accorrervi numerosi; si persuadano che arricchire la mente di cognizioni è
fornirsi
di armi nella lotta della vita.
28 Dicembre 1900 - Scuola elettorale
Tutte le sere — eccetto la
domenica ed il lunedi — convengono dunque alle ore 20 nei belli ed ampi locali
del Circolo Socialista volonterosi
operai, che dopo avere lavorato per dieci e più ore, con una pazienza
ammirevole si esercitano a leggere,
scrivere e far conti, per giungere a
conquistare quello che è il primo diritto di un libero cittadino: il diritto
del voto.
Noi scriviamo queste righe,
congratulandoci con quegli ottimi operai, affinché da essi prendano esempio
altri loro compagni di lavoro. Ripetiamo che la scuola è affatto gratuita, e
libera a tutti.
28 Dicembre 1900 - Domande che...... avranno
risposta?
Quando l'ispettore di Polizia
Urbana porrà fine alla sconcio che si verifica quotidianamente, nelle adiacenze
della Via Bertacchini, che vengono di continuo trasformate in pubbliche
ritirate, e tali da inebriare dei loro profumo i numerosi passanti che
transitano lungo la Via XX Settembre ? Non sarebbe meglio rimuovere la causa
prima di questo sconcio col togliere la siepe che protegge le operazioni degli interessati ?
Cesserà mai la Voce delle Marche
di ostinarsi a chiamare Ingegneri i sig.ri Fratelli Apolloni ?
Quando saranno pagate, di grazia,
e da chi, le L. 138 di cui è creditrice da lungo tempo verso il patronato
scolastico
la Cooperativa Calzolai ?
Ed a proposito di patronato
scolastico : dove sono andati a finire i danari raccolti da istituti e da
privati per fondare quella famosa scuola professionale, vissuta solo in un
pomposo manifesto dell'ex sindaco Monti?
Ove si pensi che quella è una
contrada molto vasta e che dà un contingente forte di contributi per le
numerose e benestanti famiglie, che vi abitano, parrebbe forse atto di equità
accontentarli, provvedendoli di una scuola e ciò mediante una più esatta
distribuzione delle scuole rurali.
Su questo proposito richiamiamo
1'attenzione del R. Commissario intorno alla Scuola di Montone.
I bambini che abitano presso la
Carcere, pochi passi da Fermo, vanno a scuola presso la Chiesa di Montone,
e li
vanno pure quelli dell'estremo lembo del territorio verso Ponzano e
Grottazzolina.
Diciamo vanno perché dovrebbero
andare ma, data la distanza, se ne astengono.
4 Aprile 1901 - Unicuique suum
Nel mercato di ieri un tal
Costantino Tombolini fu Vincenzo Mugnaio di Martin Securo in quel di Teramo,
avea fornito
il nostro mercato di 12
Quintali di formentone che vendeva a
moderato prezzo di L. 4,50 alla quarta, misura antica.
I soliti
speculatori sulla miseria non mancavano; essi ànno buono
olfatto.
Un certo “Marcotù”, si presenta
ad acquistare tutta la quantità del
genere prima delle ore 10 e lì di botto si pone alla rivendita
al prezzo di L.
4,80 alla quarta. Questo fatto contrario alle leggi fu avvertito dalle nostre
Guardie urbane che elevata
immediatamente 1a meritata contravvenzione,
sequestrarono tutto il granone. Fecero bene, alleluia.
4 Aprile 1901 - Il mattatoio
Sa ciascuno che per la saggezza
delle passate amministrazioni, la città dovrà costruire un nuovo acquedotto se
vuole risentire dal lato igienico i veri effetti di una conduttura d'acqua, e
ciò vuol dire che non li risentirà mai.
Non è male però che l’ufficio
tecnico sia richiamato ad osservare con quanta trascuratezza é costruita la
condotta dell’acqua nel Mattatoio, giacché pare che in quel luogo dell'acqua ci
sia.
Abbiamo constatato "de
visu" le pozzanghere odorose che quivi si creano col sangue e con 1’acqua
data e la cattiva conduttura dell'acqua e quella del pavimento che dovrebbe
esser fatto impermeabile e di tal pendenza da permettere lo scolo.
Quanto ci guadagnerebbe non havvì
chi non comprenda.
18 Aprile 1901 - Capodarco
Parecchi della frazione di
Capodarco si sono recati in commissione dal R. Commissario per reclamare,
l’acqua, la luce elettrica, l’orologio.
Ove si pensi che quei di
Capodarco son cittadini fermani ne’ rapporti con l’amministrazione del Comune,
ed ove si consideri che da tanto tempo ripetono le istanze, non sarebbe equo
che si studiasse il modo di accontentarli?
25 Aprile 1901 - Per l’igiene
Lodiamo il nuovo Capo delle
Guardie per le contravvenzioni elevate contro coloro che si permettono di
gettare acqua sporca
ed altro sulle vie; ma vorremmo pure che il Municipio
ordinasse l'osservanza rigorosa di quella prescrizione
del Regolamento d'igiene
per cui è fatto obbligò ai proprietari di provvedere di latrina tutte le
abitazioni che affittano.
Forse allora molte contravvenzioni sarebbero evitate.
25 Aprile 1901 - Festa Rionale
Da un preavviso apprendiamo che
nel rione Campoleggio (largo Montebello) verrà estratta una tombola di L.250
a
totale beneficio degli asili infantili.
Vengono annunciati anche altri pubblici divertimenti.
24 Maggio 1901 - Carceri giudiziarie
E stato di questi giorni a Fermo
un ingegnere governativo che d'accordo con la locale autorità giudiziaria e comunale,
ha stabilito di costruire
le carceri nella chiesa già dei
Centuroni presso le officine della Scuola Industriale.
Se è vero c'è di mostrarsi contenti, sia perché i
carcerati verranno messi in locale più sano dell'attuale, che è
indecente,
sia perché si farà qualche cosa per dar lavoro agli operai.
14 Giugno 1901 - Igiene
Il Sindaco, con avviso pubblicato
oggi, ha disposto che per evitare gli accumuli di immondizie nelle vie,
con
danno dell'igiene, appositi carretti si rechino nel, pomeriggio, nelle vie a
ricevere le immondizie direttamente dalle abitazioni.
14 Giugno 1901 - Edilizia
Dicono che a Fermo esista una Commissione
edilizia, ma probabilmente sarà composta di persone che non sono
mai venute a
Fermo o che sono sprovviste degli organi visivi. Poiché non é chi non veda lo
stato indecente in cui
sono lasciate le facciate di molte case delle vie
principali della città
29 Giugno 1901 - Passatempi notturni
Si vocifera che per le vie
della nostra città, alcuni individui, si
divertano, a sera inoltrata, di fermare pacifici cittadini,
con lo scopo di
consumare ricatti, accampando le tristi loro condizioni economiche. Il fatto é
che questi individui,
sia con la preghiera, sia intimorendo, sia estorcendo,
riescono sempre nell'intento di ottenere danaro
per poter menare innanzi una
vita da furfanti.
Richiamiamo 1’attenzione della
pubblica sicurezza perché riesca una buona volta ad evitare che si ripetano
simili fatti.
29 Giugno 1901 - Latrina pubblica
A chi di dovere giriamo il
reclamo pervenutoci circa l’orario di quello stabilimento, fissato per
la stagione alle ore 20,30.
Molti dicono non potersi pretendere che un custode,
pagato con sole Lire Dieci mensili possa più a lungo rimanere sacrificato.
Noi
diciamo, non sarebbe umano provvedere a rialzare certi stipendi affamatori ?
13 Luglio 1901 - Collaborazione del pubblico
Ci son pervenute varie lagnanze
da alcuni concittadini dimoranti nel vicolo Nobili, sul fatto del buio completo
in cui son tenute quelle contrade durante la notte.
Che cosa fanno le autorità e la
Commissione inquirente sull’illuminazione notturna?
Si provveda, una buona volta.
10 Settembre 1901 - Scuola Tecnica
Sappiamo che il Municipio ha
incaricato una Commissione per il provvedimento che riguarda i locali della
Scuola Tecnica.
Sarebbe ora che un provvedimento
definitivo venisse ad eliminare i gravi inconvenienti che si verificano
rimanendo
la scuola nei soliti locali.
Oggi che in ogni città si cerca
di costruire nuovi edifìci scolastici, con notevole vantaggio dell'igiene e
dell’insegnamento, non si capisce come si possano rinchiudere un si gran numero
di giovani in aule ristrettissime, quasi prive di luce e di aria, dove gli
insegnanti si trovano a disagio non meno dei giovani e la disciplina non può
essere tenuta con quella oculatezza
ed energia che sarebbero necessarie.
Giacché vi sono dei locali molto
più adatti, per la cui restaurazione si è spesa una somma niente adatto
indifferente, non sappiamo comprendere che cosa si aspetta per risolvere una
questione di si grande importanza| tanto più che si avvicina
il principio dell'
anno scolastico.
10 Settembre 1901 - Incendio
Lunedì 2 corr. verso le 6 di
mattina nella casa Caraffa, sita in via Garibaldi si sviluppò per causa
sconosciute un violento fuoco.
Accorsi i pompieri e volenterosi
cittadini si potè dopo grandi stenti mandando in quei pressi una sorgente
d'acqua,
domare l’incendio che tuttavia arrivò ad un danno rilevante.
In tutte le città che sono provviste di acquedotto si usa avere a
convenienti distanze, delle bocche di acqua contro gli incendi;
se si
fosse avuta in via Garibaldi una di queste bocche l’incendio
sarebbe stato spento più
presto e quindi i danni sarebbero
stati meno gravi. Perché non si pensa
anche a Fermo a un provvedimento di si grande importanza per l’interesse di
tutti?
Giriamo la proposta a chi spetta.
10 Settembre 1901 - Festa
Domenica 1 corr. ebbe luogo la
festa di S. Savino, patrono della Città.
Oltre alle funzioni religiose fu
estratta una tombola di L. 500; la banda cittadina svolse uno scelto programma
e quindi si incendiarono gl’immancabili fuochi d'artificio.
Dopo ciò la gente si riversò in
gran numero al teatro.
10 Settembre 1901 - Collaborazione del pubblico
Un assiduo si lagna perché ancora
non si è pensato a fare ricoprire i carri adibiti per il trasporto delle
immondizie dalle case.
Anche di veder fermi per circa un’ora questi carri
negl'ingressi delle vie secondarie e ciò con danno gravissimo dell'igiene,
tanto più in questi giorni in cui molte malattie infettano la città.
Reclamiamo
dalla Giunta il relativo provvedimento nel più breve tempo possibile.
Un altro assiduo lamenta che in
via XX Settembre, nel palazzo della Sottoprefettura vi sia una stalla da cui
emana un non gradito odore, senza grande vantaggio dell'igiene. Altrettanto
dicasi per le due altre stalle site in Corso Cavour.
20 ottobre 1901 - Per l’igiene
Un assiduo ci comunica: il 14
corr. nella frazione Capodarco, alcuni braccianti erano intenti ad estrarre i
cadaveri sepolti nella chiesa, già demolita, detta dell’antico Cemetero, per
trasportarli nell’attuale cemetero. Nonostante che da 37 anni non vi si
seppeliscano cadaveri, molti di questi erano in parte conservati, ed io vedevo
con raccapriccio, quei braccianti spezzare gli scheletri e con un
forcone lanciarli al di fuori
della tomba, donde poi su carri venivano recati al Cemetero. Dalla fossa si
sviluppava un fetore insopportabile che non può certamente avvantaggiare
l'igiene pubblica, tanto più che molti
cadaveri, ivi sepolti,
son di appestati del' 1853.
Ora, se l'autorità ha permesso
l’estrazione dei cadaveri, perché non ha inviato sul luogo l’ufficiale
sanitario
per prendere i provvedimenti necessari all'igiene?
...
5 gennaio 1902 - Mancia
a chi ritroverà il Comitato prò
pellagrosi, che una volta si costituì a Fermo dietro iniziativa della Società
Operaia, e di cui non si è avuto più notizia dalla nascita.
5 gennaio 1902 - Reclami del Pubblico
perché il benestante conte Luigi
Morroni non fa i necessari restauri alle case coloniche di sua proprietà quasi
tutte malsane e cadenti? Non è umano, lo
gridiamo alto, abbandonare le povere vite dei contadini, tanto reietti dalla
fortuna, al continuo pericolo di morire negli stessi tuguri dove cercano un po
di ristoro alle dolorose fatiche.
Un assiduo si lagna che alcuni
approfittino della notte per fare il bucato
indisturbati, sulla pubblica via.
Affrettate o amministratori questo
benedetto lavatoio.
26 gennaio 1902 - La ragione per cui
il prezzo delle uova aumenta
sempre deve ricercarsi nell'incetto che
ne fanno alcuni rivenditori del genere.
E bene fece la guardia G.
Marinucci, la quale nei mercati di Mercoledì e Sabato sequestrò a due di essi
ben 562 uova nascoste in una bottega, e acquistate al dettaglio, sulla pubblica
piazza prima delle ore 10.
26 gennaio 1902 - Disgrazia
Nei Pressi della Montagnola un
bambino soprannominato Buri, cadendo in una fossa d' acqua, vi annegava
miseramente.
16 Febbraio 1902 - I tutori dell’ordine
Lunedì 11 corrente, come
annunciammo, ebbe luogo al Teatro dell'Aquila il tradizionale Veglione.
Ora si sa che, nell'atrio del
Teatro, è proibito fumare; ebbene il Delegato di P. S. De Actis se la
passeggiava tranquillamente fumando, ed alle osservazioni che, giustamente e
com' era suo dovere, gli rivolse una delle Guardie Municipali addette alla
polizia del Teatro, questo bel tomo di funzionario rispose in malo modo e
pretendendo di aver ragione, mentre aveva più che torto.
Ha preteso poi dall'impresa L. 10
per non so qual diritto,
che mai è stato accampato da nessun altro delegato e
che del resto non ha.
Che tutori dell’ordine!
E con questo diamo l'addio al
Delegato De Actis poiché, come tutti sapranno, egli è stato traslocato a
Cotignola.
9 Marzo 1902 - Un nostro amico
torna a tempestarci perché il
sindaco Romani vegga di disperdere la ria torma di cani che, al calar della
sera, irrompe a razzolare per le vie della città. Vorrebbe un nuovo
regolamento, o che si ripristinasse il vecchio. Lo accontentiamo subito,
pregando il Sindaco di dargli retta, acciocchè costui non torni a tempestarci!
Infatti i casi di idrofobia dovrebbero insegnare.
9 Marzo 1902 - Assidue nostre lettrici
lamentano l'abbandono in cui
vengono lasciate alcune vie della città, dove l'erba cresce in abbondanza,
con
pericolo di chi vi transita di scivolare, massimo in questi giorni di continue
pioggie.
Almeno . . . pietà delle lettrici!
9 Marzo 1902 - Se Messenia piange, Sparta non
ride
Un assiduo ci fa notare che se la
luce, è poco elettrica, 1' acqua del Polesio..... è poco limpida. Non vorrebbe
disparità di trattamento pe' due disastri cittadini, e prega che si provvegga
perché, secondo egli dice la cosa non sarebbe così lieve come si va
sussurrando.
Proprio così : se Messenia
piange, Sparta non ride. A quali opere è
affidato il nome dei nostri amministratori !
9 Marzo 1902 - Reclami del pubblico
Una, volta, il Commissario Regio,
di buona memoria, con lodevole atto, ingiunse ai proprietari di case mancanti
di grondaie,
o che le avevano deficienti, di fornire il tetto di nuovi canali.
È già passato parecchio tempo, e
meno pochi premurosi, nessuno si è curato di porre in atto l'ingiunzione commissariale,
tanto meno il Municipio negli edifici di sua dipendenza.
Eppure i tempi non promettono
nulla di buono e intanto lo sconcio seguita ancora a verificarsi.
Giriamo per la millesima volta il
reclamo a chi di ragione.
30 Marzo 1902 - Reclami del pubblico
Un assiduo prega le Guardie
Municipali di fare una capatina nelle vie Foscari e San Tommaso che sono
diventate veri prati.
30 Marzo 1902 - I cani
A notte alta pe' vicoli della
città torme di cani affamati scorrazzano, si azzuffano, con piacere infinito
de' pacifici cittadini che rincasano.
Il Sindaco, pregato e ripregato a
rievocare in vita il vecchio regolamento che poneva un riparo a tale sconcio,
forse per amore de' suoi setters e per devozione a Nembrotte, non ne ha fatto
nulla.
Ritorniamo perciò sull’argomento
nella speranza che non s’attenda, per provvedere, un novello caso di idrofobia.
20 Aprile 1902 - Reclami del pubblico
Molti tornano a pregarci di far
pressioni al Sindaco onde deciderlo ad adottare uri energico
provvedimento che valga
ad indurre i conduttori di veicoli a transitare
per Campoleggio di semplice passo.
Giriamo per l'ennesima volta la
raccomandazione; notando come a certe autorità sembri ripugnante il rimuovere
un inconveniente così grave.. forse per eccesso di passione allo sport.
Il cav. Fendi, ispettore di
polizia urbana vegga se occorre un pascolo per qualche capra; indichiamo nel
caso il vicolo Monti;
a proposito del quale raccomandiamo a chi spetta quanto
dicemmo nel nostro ultimo numero.
20 Aprile 1902 - Una economia
tenue ma saggia potrebbe
realizzarsi con la soppressione del posto di portiere nei locali del vecchio
Istituto industriale. Tale
posto come da molti ci si è fatto osservare manca in modo assoluto della
ragione di essere. Ed è ciò tanto vero e giusto che avendo indagato e richieste
notizie in proposito ci e risultato, come esso posto non importi altro obbligo
al proprio titolare che quello di avere a sua disposizione un vano, uso
laboratorio e , di intascare tanto per i zigari, lire sessanta annue. Né ci
saremmo fatto eco della osservazione qualora si fosse trattato di qualche
bisognoso o di qualche povero vecchio ma ciò non essendo raccomandiamo la cosa
trattandosi in complesso di una economia per un centinaio di lire che può bene
realizzarsi senza sensibile danno di alcuno. all'infuori forse di quel certo
senatore di Campoleggio, che dubitiamo verrà a mettere in ballo la propria
autorità e sudar quattro camicie pur di tentar la conservazione al proprio
congiunto del piccolo canonicativo.
27 Aprile 1902 - Disgrazia
Domenico Venanzi, calzolaio, nel
pomeriggio dello scorso Mercoledì, caricando una vecchia pistola, ne determinò
l’esplosione
che gli cagiono ad una gamba e ad un braccio ferite gravi ma che
fortunatamente seguono un progressivo miglioramento.
Venne subito trasportato e
trovasi tuttora degente al nostro ospedale.
...
Il ferito fu giudicato guaribile
in dieci giorni, con riserva.
12 Luglio 1903 - Dal pubblico
La fontanina di via Francesco
Sforza si è inaridita da quando ha cominciato a funzionare lo stabilimento
Benedetti, perché sembra che il municipio abbia venduto l'acqua che deve
servire per questo stabilimento.
Gli abitanti di quei pressi si
lagnano ed hanno ragione.
Perché per cinque sere continue
nel borgo S. Caterina è rimasta spenta la luce elettrica ?
26 Luglio 1903 - Il giuoco delle bocce
Che si fa inappuntabilmente ogni
pomeriggio al nostro Girfalco dovrebbe essere regolato, secondo noi, da norme
di pubblica sicurezza per scongiurare qualunque disgrazia. Giacchè avviene che
bambine e bambinaie invadono il campo riservato al giuoco esponendosi a qualche
grave pericolo e turbando la serenità dei giuocatori.
26 Luglio 1903 - Disgrazia
Un povero bracciante di anni 55,
epilettico, mentre attingeva acqua dal pozzo in casa della signora Eleonora
Fratelloni,
preso da un accesso di epilessia cadeva nella conserva aperta del
pozzo e miseramente annegava.
26 Luglio 1903 - Dal pubblico
Invitiamo le guardie Municipali a
fare una visita in Via Ognisanti da dove l'igiene e la pulizia se ne sono
fuggite
nauseate da brutti spettacoli.
Nella fontana posta nella via S.
Anna, si lavano tutta la notte panni, con disturbo degli abitanti che bramano
in quelle ore starsene indisturbati in braccio a Morfeo. Provveda cui spetta.
30 Agosto 1903 - Istituto Industriale
E aperto fino a tutto il 30
settembre il concorso per titoli al posto di capo fonditore nelle officine con
annuo stipendio di L. 2000
30 Agosto 1903 - Dal pubblico
Le guardie municipali sono
pregate di dare una capatina nelle vie Regina Amalasunta e Cecco Bianchi
che
sono sempre cosparse di immondizie.
30 Agosto 1903 - Per l’igiene
Perdura indisturbato, nonostante
le molte lagnanze della cittadinanza, uno sconcio, pericoloso assai per la salute pubblica.
La biancheria sudicia degli infermi
dell'ospedale, il più delle volte anche, ci si assicura, senza che sia stata
preventivamente disinfettata come è prescritto, viene lavata nelle fonti
pubbliche vicine all'ospedale stesso.
Ora, l’acqua di rifiuto di quelle fonti
viene utilizzata per gli orti sottostanti e non è chi non comprenda quanto ciò possa nocere
all'igiene e come facilmente possa costituire una delle cause del tifo e delle
febbri infettive che circolano per la città.
Gli ortolani poi si lagnano
perché i loro erbaggi sono rifiutati sulla piazza da coloro che conoscono con
quale acqua
essi vengono innaffiati.
La Congregazione di Carità
potrebbe far lavare la biancheria entro l’ospedale stesso poiché non le mancano
né locali all'uopo, né acqua.
Intanto chi è obbligato faccia
eliminare lo sconcio.
30 Agosto 1903 - Teppismo
I soliti, che posson davvero
chiamarsi "teppisti" alcune sere or sono nel rione Campoleggio a ora
tardissima malmenarono
senza alcuna
ragione uno di quei venditori che colà
stazionano giorno e notte, dopo avergli,
fatto tagliare vari cocomeri senza
comperarne alcuno.
Compiuta l’eroica azione i
teppisti si allontanarono indisturbati perché la forza pubblica, in quella,
come in ogni altra parte di Fermo, non si fa vedere che molto raramente e solo
nelle prime ore di notte.
Non è la prima volta che
lamentiamo come a Fermo non sia affatto tutelata la sicurezza pubblica;
si
aspetta forse che succeda qualche guaio più serio per provvedere?
30 Agosto 1903 - Dal Pubblico
Il ponte Guerrieri, in via
Langlois continua ad essere una latrina pubblica, con gravissimo disturbo dei
vicini, che debbono sorbirsi quotidianamente profumi tutt’altro che grati.
Nonostante reclami e promesse da parte del Municipio, ancora non si è fatto
chiudere.
Perché il municipio non obbliga i
proprietari a chiuderlo o non provvede di sua iniziativa, rifacendosi poi su di
essi?
30 Agosto 1903 - Scena Patriottica
Ci scrivono da Milano
A un angolo di strada un gran
carro pieno zeppo di mobilio. Due soldati davanti, due soldati di dietro,
spingi, spingi …. Ouf!
Che fatica! Un altro soldato porta sulle spalle un
cassettone e , infilati al braccio, dei panieri e dei sacchi.
Trentuno gradi di
calore nell’aria.
E’ il signor colonnello che
cambia casa.
Improvvisamente il primo sii
avventava con un coltello ferendo il fabbro gravemente all’addome indi si dava
a precipitosa fuga.
Il ferito fu ricoverato in grave stato all'ospedale, il
feritore si è dato alla latitanza.
21 Febbraio 1904 - Incendio nelle carceri
La mattina del giorno 15 corrente verso le
4 ani si è manifestato un incendio nelle nostre carceri che si sviluppò nel
magazzeno del fornitore signor Augusto Pianesi, sottostante alle camere
occupate dai detenuti, e che avrebbe potuto assumere vaste dimensioni se il
capo guardia sig. Colecchi, appena
avvertito,non si fosse adoperato a tutt'uomo per impedire una maggiore propagazione.
In fatti prima sua opera fu quella di porre in salvataggio i detenuti in numero
di 45 conducendoli, accompagnato dalle poche guardie carcerarie, nell’atrio del
portone, e poscia, tutti incominciarono il trasporto fuori del fabbricato di
circa 400 fascine che erano nel magazzino, mentre 4 detenuti con una guardia si
recarono nel teatro per prendervi la pompa.
Dimostrò anche molto zelo la
moglie del Capo-Guardia che condusse tre
donne detenute, fra cui una condannata a dieci anni, nella caserma dei RR.
Carabinieri. Poco dopo intervennero il Sotto-Prefetto sig. cav. Cerboni, le
guardie di finanza, i Carabinieri, la truppa e le guardie municipali e tutti
con il valido aiuto dei pompieri riuscirono in quasi sole tre ore a spegnere il
fuoco.
Dobbiamo specialmente segnalare
l'opera coraggiosa delle nostre guardie municipali tra le quali il Marinucci e
l’Orsini, con l'Ispettore Fendi a capo ed il contegno corretto dei detenuti, ai
quali dietro assicurazione del capo guardia carceraria sig. Colecchi, che ne
assumeva piena responsabilità, non furono messi i ferri. Il danno ascende a 200 lire
circa.
21 Febbraio 1904 - Ferimento
Nella notte del 14 corr. VD
avendo chiesto nel caffè del Broglio a PP del denaro in prestito ed avutone da
questi un rifiuto, afferrata una sedia incominciò a menare colpi sulla, testa
del medesimo producendogli delle gravissime lesioni, per le quali il giorno
appresso dovè subire un'operazione nel nostro ospedale. Fu giudicato guaribile
in 20 giorni con riserva.
21 Febbraio 1904 - Furto
Ignoti ladri, la notte del 14 al
15 corrente, forzata un'inferriata della cantina del conte Maggiori vi
penetrarono rubando
la somma di L. 100.
La polizia indaga, ma ancora non
sono stati rintracciati gli autori del
furto.
28 Febbraio 1903 - Un piccolo fuoco
si sviluppò verso le 20 di giovedì
passato in un locale pianterreno nel nostro Municipio, ove si trova 1' ufficio
di Polizia Urbana,
causato da certa ciniglia inavvedutamente lasciata accesa.
Il pronto accorrere dei cittadini e l'opera loro prestata
con ogni slancio fece
sì che il fuoco fu potuto subito spegnere.
27 Marzo 1904 - Ferimento
Nel pomeriggio di lunedì 19 corr.
l’automobile condotto dal marchese Carlo Trevisani, con sopra i signori
Quintili Domenico e Valloranì Vincenzo, correva per la strada di
circonvallazione, quando giunto dinnanzi a Porta S. Caterina per le esitanze
nel passare di una bambina d'anni 8, mancò poco non la investisse. Nel ritorno
alcuni giovinastri, compreso un noto Consigliere comunale, presero ad insultare
il conduttore dell’automobile, e questo poco prudentemente si fermò. Allora uno
di questi, d’anni 22, si scagliò contro il Trevisani e lo colpì con una arma da
taglio alla testa, e quindi assalì il Vallorani, con un colpo andato
fortunatamente a vuoto, mentre un altro accorreva armato di un lungo coltello. Però
l’automobile si rimise in moto e così si evitarono maggiori guai.
Il Trevisani fu giudicato
guaribile in 8 giorni.
27 Marzo 1904 - Delinquenza precoce
Due pregiudicati sedicenni, nella
notte di sabato 19, entrati nel locale-recapito della impresa Petracci rubarono
nel cassetto poche lire. Il giorno dopo furono tratti in arresto.
27 Marzo 1904 - Disgrazia
Lunedì; 21 corr. mentre il sig.
Vincenzo Niccolini, agente della casa Vinci,
transitava col proprio legno per via Trevisani, al passaggio dell’automobile
di Domenico Quintili, condotto dal marchese Trevisani essendosi il cavallo
imbizzarrito il Niccolini veniva sbalzato a terra, riportando delle lesioni
guaribili in pochi giorni.
17 Aprile 1904 - Reclami del pubblico
Ora che s'avvicina 1'estate vediamo
ripetersi la solita indecenza dei tendoni d’ogni colore, in mediocre e in
pessimo stato che vengono appesi alle loggie dei portici di piazza. perché il
municipio non provvede che i negozianti adottino un tipo unico di tenda ?
E la commissione cosiddetta
edilizia non ci vede?
Cogliamo 1'occasione per ripetere
per la millesima volta che igiene vuole che quando si spazza la piazza sia
versata acqua per modo che si sollevi meno polvere, tanto grata, agli occhi e
sembra anche alle nari degli amministrati.
22 Maggio 1904 - Per l’igiene
Il solerte capo delle guardie
Orsini Romeo ha sequestrato un secchio con biancheria sporca che si lavava
sotto la fontanina in via S. Anna.
Benissimo.
Ora ci si domanda; perché tutte
le vetture del Petracci « quotidianamente » si lavano sotto la fontanina avanti
la casa Pelagallo, causando un lezzo sotto al ponte, e nessuna guardia se ne
occupa? Il decreto municipale 16 novembre 1895 chiaramente dice che la Legge
dovrebbe essere dovrebbe essere « uguale per tutti »
5 Giugno 1904 - Cani idrofobi
Nell'istituto antirabbico di
Faenza è morto giorni or sono il bambino Nigrisoli, di anni 5, colà trasportato
circa un mese dopo che un cane, trascinandolo nella sua corsa, gli aveva
prodotto una larghissima ferita alla fronte.
Anzitutto noi notiamo che il
Municipio non si è dato mai troppa cura per prevenire simili funesti casi
primieramente col provvedere con un più sicuro servizio di accalappiacani
sostituendo il vecchio ed ormai inabile Ciuppulì; secondariamente applicando
severamente senza riguardi la legge di polizia urbana, non facendo distinzione
fra cani nobili e poveri ed usando il sistema di ucciderli nel più breve
termine che gli consente la legge. Quanto poi al tardo provvedimento
medico preso noi non vogliamo entrare in
merito non essendo competenti, soltanto perché corrono parecchie voci per la
città invitiamo il Municipio pel decoro della città e del servizio medico,
voglia aprire un' inchiesta ed accertare le responsabilità che potessero
esserci.
10 Luglio 1904 - Mancia competente
A chi rintraccerà nei locali del
Conservatorio maschile, il Consigliere di turno.
12 Giugno 1904 - Per un cane
Mentre il noto Ciuppulì era sul
punto di accalappiare il cane del conte Carlo Falconi perché sprovvisto di
museruola, ne fu da questi ripetutamente impedito. E’ stato denunciato per violenze contro
1'applicazione della legge e per oltraggiò e vie di fatto contro un pubblico
ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni.
10 luglio 1904 - Dal pubblico
Fino a quando certi mozziconi dì
tende rimarranno a difendere malamente i
portici di piazza V. E. dai dardi del sole? Abbiamo ammirato le tre tende delle botteghe Ricci, Guglielmi e Intoppi, che a dir la
verità stonano con quasi tutte le rimanenti; ma l’esempio non è valso a nulla.
Ci sì è voluto assicurare che il Municipio ha espressamente ordinato che i
cencii rimangano appiccati affinché in occasione della prossima cavalcata in
costume anche il resto della piazza armonizzi con la geniale rappresentazione.
Nel qual caso noi diamo perfettamente ragione al Comune.
10 Luglio 1904 - Un assiduo
ci domanda che cosa abbiano fatto
di male i portici della parte di San Rocco per essere trattati così
diversamente dagli altri.
Non si innaffiano, né si spazzano mai: sono
totalmente dimenticati.
Noi giriamo il reclamo alla
autorità competente.
24 Luglio 1904 - Omicidio
Domenica 17 corr. nella frazione
di Capodarco, avendo un ragazzo tirato una sassata ad una bambina ferendola,
Tulli Vincenzo ammonì il ragazzo dandogli uno scopaccione. Venuti a conoscenza
del fatto, i fratelli maggiori del ragazzo si recarono dal Tulli e mentre uno
litigava con questi in difesa del fratello minore, l’altro vibrò una coltellata
al cuore del Tulli che lo uccise.
L'omicida si è subito costituito ed il
fratello è stato arrestato.
24 Luglio 1904 - Ferimento
Là scorsa notte, in Contrada
Castelletta, un colono del Conte Vinci, feriva, con una coltellata al ventre,
con fuoruscita di porzioni intestinali,
un colono del Sig. Giovannetti.
Si recarono subito sul posto i Dottori
Grulli e Mercanti i quali fecero trasportare il Mandolesi all’Ospedale.
Il
feritore è stato arrestato
24 Luglio 1904 - Dal pubblico
Si rammenta ai signori del Comune
che molti abitanti di Via Trevisani, fino al palazzo Angelici, fecero già
domanda
perché venisse innaffiata anche quella via, in cui trovasi accumulata
moltissima polvere con grave danno dell'igiene.
Ci sembra che si dovrebbe
sollecitamente soddisfare alla giustissima domanda.
Nel cortile attiguo al vicolo
Cordella trovasi un pozzo nero scoperto, che esala sgraditissimi odori, con
quanti pericoli
per l’igiene ogn'uno può immaginare.
Gli abitanti di quei pressi si
lagnano e giustamente.
7 Agosto 1904 - Dal pubblico
Alcuni abitanti del rione
Campoleggio ci fanno giustamente osservare lo stato miserevole dell' orologio
sito in quel rione;
una spazzolata e due pennellate non costerebbero tanto.
7 Agosto 1904 - Ferragosto
Come annunciammo nell’ultimo
numero, diamo oggi il programma delle feste che si celebreranno nel prossimo ferragosto.
14 Agosto - Ore 8.00
- Salve di bombe.
Ore 9.00 - Ricevimento a Porta Romana delle
squadre ciclistiche, che ordinate in corteo, percorreranno le vie Trevisani,
XX
Settembre, fino alla piazza Vittorio Emanuele, ove il Municipio offrirà un
vermouth d'onore.
Ore 18,30 - Concerto musicale
delle bande di Fermo e di Monterubbiano, nella Piazza V. E. IL sfarzosamente
addobbata.
Ore 20.00 - Fiaccolata ciclistica
con premio - Innalzamento di globi umoristici.
Ore 21.00 - Al teatro dell'
Aquila: « Il Barbiere di Siviglia » - Serata di gala in onore dei ciclisti
marchigiani.
15 agosto - Ore 8.00 Salve di bombe.
Ore 11.00 La banda di
Montegiorgio suonerà scelte armonie.
Ore 17.30
Concerto della banda di Monterubbiano.
Ore 18.30 Tombola di L. 1000
nella Piazza VE II
Ore 19,30 - Concerti delle
sullodate bande al Girfalco.
Ore 20.00 - Fantastica
illuminazione della Via Umberto I e del Girfalco.
Ore 21.00 - Grandioso fuoco d'artificio.
Ore 21,30 - Al teatro dell'Aquila
: « Il Barbiere di Siviglia. » ,
16 Agosto - Grande fiera tradizionale di
merci e bestiame.
Ore 17,30 Corsa di cavalli
sciolti: primo premio L.75 oltre il pallio; secondo premio L.25
Ore 19.30 - Concerto della banda
cittadina
Ài cittadini che addobberanno
artisticamente i balconi e le finestre nei giornl 14 e 15 corr., il Comitato,
per destare una gara ha stabilito un primo premio di L. 20 ed un secondo premio
di L.10
21 Agosto 1904 - Per la sanità pubblica
Facciamo seguito con più ampie
informazioni, come avevamo promesso, alla breve nota di cronaca pubblicata
nell’ultimo numero a proposito di una questione interessantissima per la
sanità pubblica.
II giorno 28 giugno, mori nella
colonia della Collegiata di S. Michele Arcangelo, in contrada Salvano, nei
pressi del vecchio Cimitero, un vitello di latte. Saputolo un tal Ciccu, il
quale mieteva il grano in una colonia vicina, acquistò per un prezzo non
conosciuto
il vitello morto, lo scorticò, e quindi venne in città.
Di qui, insieme ad un ortolano ed
aiutante macellaio, ed un addetto al mattatoio delle bestie per il macello
Comunale, tornò nella colonia con il carretto ed il cavallo dì quest'ultimo. Il
vitello che era appeso in una capanna attigua alla stalla, ricoperto da un
sacco, venne messo dentro un grosso fascio di paglia, e così nascosto fu
caricato nel carretto.
La sera stessa del 28, circa a mezzora di notte,
la comitiva giunse fuori porta S. Caterina lungo le mura castellane, in
principio della cosiddetta strada della corsa; e qui venne scaricato il fascio
di paglia contenente il vitello.
Circa alle ore 11 poi, sempre della sera stessa, il vitello venne
introdotto in città, facendolo risalire con funi dalle mura castellane,
precisamente al principio di Via Monteverde presso il Palazzo Angelici.
Introdotto cosi nascostamente il
vitello, rinchiuso entro un sacco, venne portato in una casa, in via Gentile da
Mogliano, nell’orto degli eredi Razzolino, e qui fu depositato. Alla mattina
seguente, l’addetto al mattatoio si diè a brigare per la vendita del vitello.
Dapprima lo offrì all’Economo
Comunale per il macello normale; l’acuto economo non si insospettì punto alla
proposta ma non acquisto il vitello. Rivoltosi poi a Trasatti Francesco detto
Chiavì, trattore nella cantina di Serafino Maurizi nel palazzo Romani, riusci a
vendergliene 6 Kg di parte magra ispecie, al prezzo di cent. 0.75 il Kg.
Il resto, circa 60 kg. venne
acquistato da Gasparrini Nazzareno, beccaio al corso Cavour.
Un mese dopo questo fatto, il
cav. Fendi, Ispettore di Polizia Urbana e la guardia municipale Marinucci,
venutine a conoscenza, fecero minute ed accurate indagini, le quali furono
fatte pure dal Dott. Gulli, quale ufficiale sanitario.
Ricostruito quindi il fatto come
vi abbiamo esposto, ne fecero rapporto all'autorità comunale.
Questo rapporto rimase 3 o 4
giorni al Municipio e, solo alla venuta del sindaco Romani, fu da questi
inviato prontamente all'autorità giudiziaria, la quale iniziò l’istruttoria
tuttora pendente.
Non occorrono commenti a questo
fatto, perché il pubblico già li ha fatti da sè ed è indignato giustamente
contro questo attentato alla sanità pubblica, di cui non si possono misurare la
conseguenze.
Noi insistiamo vivamente presso
l'autorità giudiziaria perché prosegua con alacrità nell'iniziata istruttoria,
ed assodate le responsabilità punisca severamente i colpevoli a rassicurazione
del pubblico, il quale, pagando ad un prezzo elevato la carne, ha diritto
almeno ad una carne buona e sana.
21 Agosto 1904 - Per la frazione di Capodarco
Noi ci siamo fatti sempre eco
delle voci che si levano sovente dagli abitanti di questa frazione per ottenere
quello a cui hanno diritto come contribuenti del nostro comune. Hanno chiesto
il vecchio orologio della nostra piazza, hanno proposto l'illuminazione
elettrica della frazione che porterebbe piccola spesa, essendo vicini ad essa i
fili conduttori, ma mai nulla hanno ottenuto. Ora lamentano giustamente la
scarsezza d'acqua tanto che il Comune da parecchio tempo è costretto ad
inviarne colà in botti senza potere soddisfare però alle esigenze della
numerosa frazione.
Il nostro Comune dovrebbe almeno
interessarsi della condizione di tanti contribuenti, ma i Capodarchesi pure si
scuotano più fortemente e reclamino quelli che sono i loro diritti, e nelle
elezioni poi si ricordino dei loro amministratori.
4 Settembre 1904 - Terremoto
Venerdi 2 corr. alle ore 12.24 si
ebbe una scossa di terremoto ondulatorio, durata pochi secondi.
4 Settembre 1904 - Banda Municipale
Questa sera, alle ore 19, la
Banda Municipale, diretta dal cav. Cesate Carini, svolgerà,
nella Piazza
Vittorio Emanuele II, il seguente programma:
1. Marcia
2. Mazurka
3.
Sinfonia DON PASQUALE Donizetti
4. Battaglia, Coro e Finale atto 2' EBREO
Apolloni
5. Gran Centone PIETRO MICCA - Ghiti
6 Galop
28 Ottobre - Dal pubblico
Gente umanitaria !
In una casa fuori delle mura, lungo la via di circonvallazione fra la porta di S. Lucia e
quella di S. Giuliano il giorno 22 corr. circa alle ore 9, una povera donna
moglie di un operaio, venne presa dai dolori del parto; ma poi chiamata con
premura la levatrice, questa si trovò sgomenta imperocché trattavasi non di un
parto naturale ma bensì di un aborto, e per cui desiderava l’assistenza del
chirurgo. Incontratosi a passare in quel momento un medico chirurgo di
campagna, quantunque chiamato e pregato dalla stessa levatrice, non volle
affatto prestar l’opera sua perché quella contrada sta sotto la giurisdizione
del Medico Miti.
Occorrono commenti ? credo che
no ...
GIULIO NASINI
5 Novembre 1904 - Anche il confessionale
A Lapedona, alcuni elettori
contadini, ci hanno assicurato che essi non possono votare liberamente,
perché
poi in confessione il prete esige di sapere il nome di chi si è votato.
Un altro contadino vecchio,
protestava dicendo che di elezioni egli non voleva più saperne dacché il
confessore gli negò una volta l’assoluzione per aver votato il nome di un
nemico della Santa chiesa.
I preti sono alleati apertamente
con gli avversari nostri, le loro banche sono a disposizione di questi
accordando ampiamente prestiti con cambiali a firma di persone notorie del
campo avversario, e concedendo favori su tutta la linea. I liberi ci aiutino
nella lotta contro il clericalismo e il gesuitismo per abbattere il blocco
clerico-moderato.
Alle urne, alle urne!
27 Novembre 1904 - Pel macello normale
Chi è che vi è proposto ?
Chi è l' impiegato
incaricato?
Sono queste domande giuste poiché
noi vorremmo che attribuzioni e responsabilità fossero ben definite,
e non si
creassero confusioni poi.
II macello normale non è un
affare di famiglia in cui il padre può essere
sostituito dal figlio e viceversa, è un affare pubblico
in cui non deve
tener le mani che la persona incaricata.
A meno che il municipio con le
sue floride finanze, non abbia intenzione di approntare un altro boccone di 450
lire
all'economo per incarichi straordinari !
L’appetito vien mangiando e il
sig Economo sarebbe dispostissimo a fare questo nuovo sacrifizio.
18 Dicembre - Dal Pubblico
Della piazza S. Martino si sono
sempre serviti alcuni negozianti in salumi della città e forestieri per vendere
sardelle, baccalà ecc.
Alcuni giorni or sono le guardie
municipali obbligarono un negoziante della città a ritirare i generi esposti in
detta piazza per la vendita, compiendo così un atto arbitrario non essendovi in
proposito nessun deliberato sindacale! Il quale del resto, se anche fosse
esistito avrebbe dovuto in ogni modo essere reso di pubblica ragione. Sarebbe
opportuno che tale fatto non si ripetesse e si lasciasse in pace una
consuetudine invalsa da tempo e che giova, più che danneggiare.
18 Dicembre 1904 - Dal pubblico
Gli abitanti di via della Zecca
ci domandano se essi siano per caso dannati a non dover vedere mai illuminata
di notte la loro breve
e malsicura via, nonostante che abbiano già fatto debita
domanda ai Municipio, mentre tanti vicoli chiusi ed adibiti
ad uso privato
splendono di viva luce.
Facciamo preghiera il Municipio
di aderire alla giusta domanda di quegli abitanti.
18 Dicembre 1904 - Suicidio
Lunedì verso le ore 14,30 una
donna di M. Ottone, che trovavasi nel nostro Ospedale per essere sottoposta ad
una operazione chirurgica, in un momento di poca sorveglianza gittavasi dalla
finestra dell’ultimo piano. Fu raccolta priva di sensi e dopo poche ore cessava
di vivere. E già questo il terzo caso di suicidio di ricoverati nell' Ospedale,
in un periodo di tempo relativamente breve ed il caso merita di essere
considerato da chi deve fare in modo di evitarlo.
Noi non addossiamo
responsabilità, ma vorremmo che una più attiva vigilanza si spiegasse verso gli
infermi.
È una spesa di lieve valore e noi
pensiamo che il Municipio debba provvedervi.
22 Gennaio 1905 - Dal pubblico
I cittadini obbligati a
transitare per via Porti, si domandano con giusta insistenza che cosa aspetti
il Municipio e per esso l'ufficio tecnico, onde procedere alla riparazione di
detta via resa assolutamente impraticabile, tanto che ha già dato luogo a
cadute gravi.
5 Febbraio 1905 - Furto
Nel negozio Maffei sito in Piazza
VE la notte del 3 us furono rubate L.75 e lacerate alcune cambiali e parecchi
registri di amministrazione. Si ignora l’autore del furto il quale a quel che
sembra, sicuro di non essere scoperto,
lasciò perfino
un biglietto con parole ingiuriose all’indirizzo del
proprietario stesso.
Nemmeno nella Piazza e nelle vie
principali un’assidua vigilanza dei segugi della Pubblica Sicurezza.
5 Febbraio 1905 - Dal pubblico
Forse per le solite successioni
feudali che l’amministrazione comunale vuol fare con i suoi prediletti,
dovremmo ancora pazientare che quasi tutte le mansioni dell’economo Rossi si
sieno personalmente affidate al suo giovine rampollo?
Quando il Municipio provvederà
seriamente affinché i proprietari eseguiscano le necessarie riparazioni alle
grondaie?
E l’antico decreto Marcialis?
12 Febbraio 1905 - Tentato suicidio
Una domestica di anni 23 da
Cupramontana. alle dipendenze del prof. Umani, alle ore 16 dei 9 corr., tentava
suicidarsi
ingoiando una pasticca di sublimato corrosivo. Soccorsa prontamente
dai sanitari, fu tratta fuori di pericolo.
La poveretta fu spinta al triste
passo da dispiaceri intimi.
12 Febbraio 1905 - Dal pubblico
Ci si prega di ricordare cui
spetta che l'articolo 69 del nostro regolamento municipale vigente dispone che
« pel giuoco della ruzzola e formaggio sono assegnate le strade di Castiglione,
la Pompeiana, quella di Montone e Crocifisso di Massaccio» alla distanza però «
di un chilometro dalla città. » Senza contare che spesso si giuoca anche in
altre strade, succede sempre che il giuoco incomincia pochi metri lontano dall'
abitato con grave pericolo dei passanti.
19 Febbraio - Come si spazzano le vie
Saremo tornati cento volte
sull’argomento, ma siam decisi di ritornarvi all' infinito., fino a che non si
provvedere a impedire uno sconcio che è anche; di danno alla pubblica igiene.
In sul Mezzogiorno, gli scopini municipali, senza gettare neppure un po' d'
acqua, cominciano a, spazzare la piazza, sollevarlo una polvere che non tutti
gradiscano. É quella 1'ora adatta per la spazzatura delle vie ?
19 Febbraio - Preti sfruttatori
Da molto tempo si elevano giusti lamenti
dagli operai del mulino così detto della Montana (o della cooperativa
cattolica) sorvegliata e diretta dai preti. I quali per questa cooperativa
possono,bene impinguare i loro portafogli quando gli operai da mattina a sera,
curvano le spalle sotto il peso de sacchi di frumento, venendo poi retribuiti
con il misero salario di L. 25 mensili !
19 Marzo 1905 - Dal pubblico
In via del Mattatoio, dove
dovranno sorgere le future officine industriali, giace m tutt’ora il materiale
delle vecchie case demolite.
Ci si informa che detto
materiale, il quale potrebbe servire benissimo per le nuove costruzioni, resta
del tutto abbandonato tanto che viene di giorno in giorno scemando, poiché
chiunque ne abbia necessità se ne serve.
Ne è infrequente il caso di ragazzi
che si divertono a lanciare i mattoni fuori delle mura di cinta, con pericolo
serio dei passanti. Anche ultimamente ad alcuni nostri amici mancò poco non
fossero colpiti mentre transitavano nella via sottostante.
Sarebbe tempo di
provvedere.
26 Marzo 1905 - Arresti
Lunedì sera 20 corrente, presso
la porta di S. Giuliano, una comitiva di giovinastri, per ingiustificabile
risentimento, avevano accerchiato certo Lucci Pacifico. Questi, rifugiatosi
nella cantina Moscoloni e salvaguardato da alcuni carabinieri, fu ricondotto
alla propria abitazione. Alcuni di quei giovani si allontanarono; ma certi,
seguirono beffeggiando ed ingiuriando i carabinieri, i quali procedettero
finalmente al loro arresto.
26 Marzo 1905 - Furto
Domenica 19, ignoti ladri
penetrarono, nella cantina del maestro Vita, fuori porta San Marco, rubando un
paio di galline
e due lire a danno della povera Matilde Moscoloni, rivenditrice
di vino.
2 Aprile 1915 - Dal pubblico
Ci si scrive, lamentando come mai
la Commissione edilizia municipale non abbia mai pensato allo sconcio,
che
deriva dalla officina del calderaio Castori, sita nel bel mezzo dei portici di
Piazza.
Giriamo cui tocca il lamento
pervenutoci che non ci pare inopportuno
26 Marzo 1905 - Ferimento
Presso l'osteria in via Brunforte,
lunedì scorso, nelle prime ore di notte, alcuni giovani aveano giocato alle
carte;
e par che alcune di queste carte si trovassero mancanti tantoché il titolare ne rimproverò,
aggiungendo che
avrebbe dato uno schiaffo all' autore del danno.
Si fece allora innanzi un
orologiaio dichiarandosi colpevole. La promessa venne mantenuta e ne nacque un
vivo pugilato. Un calzolaio, afferrò pel collo il titolare; questi, si
divincolò e armatosi di bastone, invitò gli astanti ad uscire. L’orologiaio uscì pel primo; ma il secondo rivoltandosi in
un baleno, lo colpiva con arma da taglio, senza che gli altri rimasti nel
negozio se ne avvedessero. Cinque furono
le lesioni, di cui una al collo, che sarebbe riuscita mortale se inferta un
poco più in basso.
Il titolare va migliorando, e il
feritore, datosi alla latitanza, è tuttora inutilmente ricercato.
14 Maggio 1905 - Uno sfregio
Ieri mattina all'alba gli scopini
municipali si accorsero che la lapide ove è scolpito il nome dell' Onorevole
Falconi,
era stata imbrattata da colore oscuro. Gli scopini procedettero alla
immediata pulitura che si protrasse fino alle 7,30.
Si ignora l'autore.
21 Maggio 1905 - Furto
Nella rivendita di sali e
tabacchi esercitata da Eugenio Matacotta, si riscontrò la mattina di Lunedì
scorso la mancanza di L. 150, chiuse in una busta, Nessun sospetto, nessuna
traccia.
Anche questa volta, forse, i
vigili teppisti, scorazzanti le vie di Fermo, l'hanno fatta in barba alla
polizia.
28 Maggio 1905 - Grave disgrazia
Alla festa campestre di San
Filippo durante la corsa di cavalli con fantino, un cavallo che arrivava ultimo
quando già gli spettatori cominciavano a farsi in mezzo alla strada che è
piuttosto angusta, abbattette un carabiniere e un contadino e gìttò di sella il
fantino: tutti sono feriti abbastanza gravemente.
Si dovrebbe meglio provvedere
alla pubblica incolumità col proibire questi spettacoli pericolosi in località
non adatte.
6 Agosto 1905 - Per uno sconcio
AI Regio Commissario che sembra
voglia farsi iniziatore di tante radicali riforme noi facciamo appello
perché' voglia anche riparare allo spettacolo indecente delle tende dei portici di piazza,
alcune delle quali paiono tanti vestiti d’arlecchino d’ultimo rango.
Giacché alcuni
negozianti hanno provvisto con tende buone ed eleganti, sarebbe
opportuno che altrettanto facessero gli altri per dare almeno un poco di
uniformità senza dover vedere più oltre agitati al vento quegli indecenti
brandelli.
Si abbia un po di cura per la
nostra bella e spaziosa piazza.
15 Agosto 1905 - Disastro ferroviario
La sera del 13 due treni merci,
il 2584 proveniente da Castellammare Adriatico e il treno speciale 74 F.Q.
proveniente da Ancona si scontrarono presso il ponte Tenna tra Porto Sant'
Elpidio e Porto San Giorgio.
I macchinisti soltanto a 50 metri
di distanza, poiché in quel luogo la linea fa una larga curva, s'accorsero
dell'imminente ed inevitabile scontro e dopo aver fatto ogni sforzo per dare
tutto il controvapore si gettarono a terra. L' urto fu terribile: i due tender
penetrarono l'uno dentro l’altro, le macchine andarono in frantumi, tutti gli
altri vagoni subirono guasti notevoli. Un vagone pieno di latte di petrolio si
rovesciò sulla scarpata senza fortunatamente incendiarsi. Del personale
viaggiante il manuale Gambelli Eugenio, funzionante da frenatore, s'ebbe le
gambe spezzate ai ginocchi e nella sera stessa cessava di vivere nell'ospedale
di Porto San Giorgio. Restarono pure feriti gravemente, i macchinisti Balducci
e Montese, e il fuochista Massero Braghini.
Sembra che ogni responsabilità.
ricada sul capo aggiunto d'Ancona, Ragucci, che rimpiazzava il capostazione di
S. Elpidio, ammalato. Egli diede l'ordine della partenza al 74 F.Q. che invece
avrebbe dovuto incrociare a Porto S. Elpidio col 2584 il quale intanto
procedeva regolarmente da Porto S. Giorgio.
Il Ragucci che s'era dato alla
latitanza, s'è costituito da pochi giorni. Lo sgombro della, linea ha durato
parecchi giorni: i feriti migliorano. Per la cronaca notiamo che nello stesso
tratto di via furono già evitati precedentemente due scontri di treni
viaggiatori, uno dei quali con il Postale delle Indie.
Frattanto chi paga, col sangue,
le spese di questi disastri, sono i poveri operai ferroviari, esposti a tutti i
pericoli ed a tutte le intemperie, ed ai quali le Società ed il Governo,
d’accordo, negavano ultimamente ogni miglioramento col pretesto
che erano
pagati anche troppo lautamente.
1 Ottobre 1905 - Furto
Nella chiesa del Gesù v’ha un
artistico dipinto di Madonna dal titolo "Refugium Peccatorum" ornata
di varii oggetti preziosi.
Sabato scorso nel rimuover la
cortina anteriore del quadro, si constatò che l’immagine era stata asportata.
Dopo diligenti ricerche, la si
trovò sotto la predella di uno degli altari della chiesa completamente
derubata. Da varie circostanze si è potuto arguire che l’audace furto era stato
perpetrato in pieno giorno e datava da poche ore ; però sinora nessun indizio
si è avuto del ladro e si teme che qualsiasi ulteriore ricerca sia per riuscire
infruttuosa.
Il valore degli oggetti derubati
rappresenta la cifra di circa L. 400.
8 Ottobre 1905 - Dramma in famiglia
Da circa un mese un inserviente
nell'Istituto Industriale d'anni 39, si era dovuto separare dalla moglie di
anni 38,
benché innamoratissimo, avendola sorpresa in flagrante adulterio.
Lunedi verso le ore 4 la incontrò
in via Fiorentina dove egli abita, mentre ritornava a casa col suo amante,
stalliere d'anni 60,
e con la sorella.
Accecato dalla gelosia e un poco
alterato dal vino assestò uno schiaffo e nello stesso tempo cadeva a terra. Le
donne allora gli furono sopra, la moglie con un bastone la sorella con un
sasso, e lo tempestarono di colpi sulla testa producendogli varie ferite.
Accorsi alcuni vicini di casa furono separati ed egli si ritirò in casa , e li
stette fino alle nove della sera alla finestra mandando imprecazioni
all'indirizzo della moglie, quando passarono sotto la sua abitazione due suoi
amici che 1'invitarono a bere nella vicina osteria; egli disse che sarebbe
venuto, ma poi non si vide più. Di li a poco rientrando in casa un suo
coinquilino !o trovò al piedi delle scale, dinnanzi la porta d'entrata, in
mezzo ad una pozza di sangue. Come era accaduta la disgrazia? Nessuno poté
darne la spiegazione e egli che aveva perduto la parola il giorno dopo alle ore
13 spirava. Si suppone che nello scendere le scale, egli stordito pei colpi
ricevuti, abbia perduto 1’equilibrio e
sia precipitato al fondo.
L'autorità giudiziaria intanto ha
arrestato le sorelle con l’amante e sta istruendo un processo.
L’autopsia ha
accertato un’emoraggia cerebrale senza peranco poter accertare quale fu la
ferita letale.
28 Ottobre 1905 - Un caso pietoso
Narrammo già del fattaccio
avvenuto in via Fiorentina. I figli di,
questa disgraziata famiglia furono raccolti lì per 1i da un vicino di casa che
non potendo ora più mantenerli, li ha abbandonati sulla via. Così noi
assistiamo all’inumano spettacolo di veder vagare per la città questi orfani
disgraziati senza tetto e senza pane. La società borghese dopo aver arrestato i
presunti colpevoli della morte del padre non sa far nulla per i piccoli
derelitti; e le autorità che pensano? perché non se ne occupano?
Sappiamo che il Consiglio della
Società Operaia nella seduta di venerdì, su proposta del nostro compagno Bruto
del Bigio, si è occupato del caso pietoso scrivendo al R. Commissario, al
Presidente della Congregazione di Carità ed al Sottoprefetto, vogliamo sperare
che dopo questo invito le autorità vorranno provvedere e ricoverare i poveri
orfanelli così duramente orbati dei loro genitori.
28 Ottobre 1905 - Quel tale
ex poliziotto, attualmente
scrivano nell’ufficio di Pubblica Sicurezza, imbestialito più del consueto per
essere stato da noi richiamato ai suoi scritturali doveri, va minacciando mari
e monti contro di noi come se egli potesse disporre del cav. Bianchi,
Sottoprefetto, non solo, ma anche di tutta la polizia del regno. Pel
giustificare la sua brillante carriera a fianco del suo intimo amico, cav.
Bianchi il Sottoprefetto, va mostrando un giornale socialista di Penne in cui
si elogia una sua brillantissima operazione per avere scoperto, dopo esserne
stato preavvisato, un flagrante adulterio. E la nostrana democristia, tuttora
indolenzita dalle recenti batoste, si compiace della suddetta operazione e
dello scrivano-funzionario.
Similia cum similibus . . .
31 Dicembre 1905 - Incendio
Nella notte tra il 24 e il 25
corrente nel negozio di manifattura di Ettore' Rossi si sviluppava un incendio che avrebbe potuto arrecare danni
gravissimi, se alcuni cittadini che passavano per la piazza verso le ore 3 del
mattino non lo avessero avvertito e dato
l’allarme. Così si sono evitati guai maggiori, sebbene il negozio sia rimasto
completamente danneggiato.
Il beduino
7 Gennaio 1906 - Dal pubblico
Nel vicolo Cordella la casa di
proprietà del Conte Giampaolo Montani trovasi in uno stato rovinoso da
costituire un pericolo permanente per i passanti. E stato pel momento
provveduto con dei ripari di legno, ma ciò non serve ad evitare guasti
maggiori, mentre la sicurezza pubblica richiede radicali riparazioni.
Non potrebbe l’Ufficio tecnico
tornare a vedere quali siano i provvedimenti necessari da prendersi e riferire
al Sindaco perché inviti il proprietario a darvi esecuzione?
18 Febbraio 1906 - Dal pubblico
Le fontanelle di Piazza Ostilio
Ricci e di Via Francesco Sforza si
trovano quasi sempre prive di acqua, e con questi pessimi tempi
gli
abitanti di quelle contrade sono costretti al scendere fino a S. Caterina per
provvedersi di acqua.
Forse le tasse non si pagano
ugualmente da tutti! che pensa di fare l'ufficio tecnico del comune ?
Molte case e specialmente quelle
lungo il Corso Cavour sono sprovviste di grondaie o le hanno in uno stato indecente.
Sarebbe bene che si prendessero
all’uopo dei provvedimenti, e che poi si eseguissero.
1 Aprile 1906 - Omicidio e ferimento
La sera di domenica scorsa, 25
marzo, dopo la tradizionale fiera, due contadini di anni 19 e 20 di
Monterubbiano, giuocando alle carte, nell'osteria di Santarelli Giuseppe, nei
pressi della Curetta d'Ete, con un pregiudicato di anni 57, contadino, da Grottazzolina, ma residente
nel territorio di Fermo, per questioni sorte nel giuoco ed anche perché
avvinazzati, vennero a diverbio.
Allora furono tutti dal
Santarelli cacciati dall'osteria; ma, sulla strada, si riaccese la questione,
la quale giunse fino al punto che il pregiudicato estratto un lungo coltello ne
inferse vari colpi dei quali uno all' addome che provocò la fuoruscita degli
intestini ed al secondo delle lesioni guaribili in otto giorni.
I due feriti si posero a fuggire
: il feritore si diede ad inseguirli e li avrebbe raggiunti se l’oste
Santarelli non gli avesse
lanciato una pietra che lo colpì alle spalle e lo costrinse
ad arrestarsi,
Un ferito fu trasportato
provvisoriamente in una casa vicina, mentre si venne in città per un
medico. Questi non poté giungere che
parecchio tempo dopo ed, apprestate le prime cure, lo fece trasportare all'
Ospedale di Fermo. Quivi, per sopravvenuta infezione, mori la mattina del 27.
Il pregiudicato è stato arrestato
nella sua casa la notte del 28.
1 Aprile 1906 - Tentato furto ?
La sera del 27 marzo, durante la
rappresentazione al Teatro dell'Aquila, alcuni ignoti tentarono di scassinare
la porta d'ingresso dell'abitazione (nel
palazzo Fiorani, al Corso Cavour) del Presidente del nostro Tribunale, avv.
Arcangeli, il quale si trovava a teatro. Ma forse disturbati da qualche rumore
proveniente dall'abitazione, o dal sopraggiungere di altri coinquilini,
gli
ignoti dovettero limitarsi a rovinare la serratura.
1 Aprile 1906 - Dal pubblico
Riceviamo e pubblichiamo: Spett. Redazione del giornale La
Lotta.
Lessi nel suo periodico, un
articolo dal Pubblico, riflettentesi alla mala costruzione dei ponticelli nel
sottosuolo della via vicinale di Castiglione. Se realmente quei cunicoli non
sono resistenti e non presentano una garanzia, perché non si provvede d'urgenza
alla ricostruzione dei medesimi ? E le autorità di pubblica sicurezza che ne
pensano ?
Come si è provveduta per detto lavoro ? Le risposte a chi di dovere.
Un lettore assiduo
6 Maggio 1906 - Dal pubblico
Non sappiamo indovinare quale
criterio abbia seguito l’intendenza di Finanza, per togliere lo spaccio di Sali
e Tabacchi da un punto centralissimo e
comodissimo e trapiantarlo in altro luogo. La distanza tra spaccio e spaccio?
Ma allora anche i nostri nonni e bisnonni hanno sempre ricordato lo spaccio
proprio all’imbocco del Corso, dunque ?
Non si sa, ma saremmo curiosi di saperlo
perché desideriamo gli spacci di privative nei luoghi più comodi e
consuetudinari,
E dire che anche il Municipio è stato ed è contrario a tale
utile innovazione.
Alcuni fumatori
3 Giugno 1906 - Grave ferimento
La sera 27 corrente, due operai di 17 e 23
anni, giuocando alla morra nell’osteria Santarellli, all' angolo di via Carlo
Alberto e via Garibaldi, vennero a diverbio scambiandosi vari pugni, ma furono
tosto divisi da alcuni comuni amici ed allontanati. Ma poco dopo verso le 22.30
uno di essi tornò sul luogo e trovato il più giovane lo rimproverò per le
percosse ricevute ; vi furono ancora pugni ed infine una coltellata che ferì il
giovane penetrando attraverso il sesto spazio intercostale sinistro perforando
da ambo le parti lo stomaco, ledendo anche polmone e milza. Il feritore venne
poco dopo arrestato, ed il ferito,
condotto all’ospedale, venne dichiarato in pericolo di vita, in seguito
alle operazioni eseguite dai sanitari, migliora e forse potrà scamparsela.
17 Giugno 1906 - Un tesoro ?
Nei pressi di Fonte Fallero, in
occasione dei lavori per la ferrovia, sono state rinvenute per un mezzo
quintale di monete di bronzo e d'argento, giudicate da un valente numismatico,
il sig. Raffaele Pedani, dell' epoca antoniniana (intorno al 250 dopo Cristo) e
precisamente degli imperatori Triboniano, Valeriano e Gallieno.
17 Giugno 1906 - Delinquenza precoce e delinquenza
… matura
Da qualche tempo il signor Cesare
Ciucani, che abita fuori Porta Romana, avvertiva contini furti di galline in
suo danno. Sabato sera 16 corrente, un contadino del Ciucani si mise alla
vedetta e trovò tre bricconcelli appiattati nel gallinaio; chiuse allora la porta e mandò a chiamare i
Carabinieri. I tre furono identificati ed arrestati.
Sottoposti subito ad
interrogatorio, dissero di essere stati mandati dalla ben nota “Roscina” e
quindi fu in casa di quest’ultima praticata una perquisizione, fruttuosamente
riuscita, in seguito a che venne tratta in arresto, anche la donna.
15 Luglio 1906 - Viabilità
Se poteva dirsi prima d'ora che
la strada Monteverde perché poco frequentata non presentava urgenza di restauri
non si potrà certamente tale ragione addurre ora che essa conduce all’ospedale;
per il che la sua utilità non potrà da alcuno porsi in dubbio.
Pertanto speriamo che l’autorità
comunale vorrà provvedere al suo riadattamento.
15 Luglio 1906 - Infanticidio ?
Domenica 8, mentre alcuni ragazzi
erano intenti lungo le mura di circonvallazione dette di S. Anna, a scavare una
piccola buca, si accorsero che sotto la terra v'era nascosto un oggetto. Presi
dalla curiosità e insieme dalla speranza di poter ritrovare qualche cosa di
valore seguitarono a scavare e rinvennero una cassettina. Immaginarsi la gioia
di quegli ingenui ragazzi che ormai non dubitavano più di avere sottomano un
piccolo tesoro; ma quale non fu la loro delusione quando aperta la cassetta vi
trovarono avvolto in sudici stracci il piccolo cadavere di un neonato.
Avvertita della cosa l’autorità
di Pubblica Sicurezza, questa iniziava subito le debite indagini. Siccome sul
corpo del neonato non si sono riscontrate lesioni così si dovrà stabilire se
trattasi di infanticidio.
22 Luglio 1906 - Incendio di un pagliaio
Mercoledì, 18 corr, circa le ore 10, per inavvertenza di un bambino,
prendeva fuoco un pagliaio di circa dieci some, nel terreno del Sig. Cesare
Ciucani, al di sotto dei suo villino fuori Porta Romana. Furono subito
avvertite le guardia municipali, e giunse tosto nel luogo la guardia Marinucci,
la quale prese le opportune disposizioni per lo spegnimentto dell’incendio, e
col mezzo della pompa, manovrata da quattro scopini, coadiuvato dalla guardia
Ingreccini, riuscì a salvare una parte della paglia, evitando anche che le
fiamme attaccassero la vicina abitazione del colono.
Si recò sul luogo anche
1’ispettore di Polizia urbana cav.
Fendi.
22 Luglo 1906 - Dal pubblico
Per le vie della città passano
talvolta carrozze tirate da cavalli lanciati a troppo grande velocità, con
pericolo della sicurezza
dei cittadini, e contro i regolamenti comunali.
Le Guardie Municipali provvedano
29 Luglio 1906 - II telegrafo a Campoleggio
Era stato annunciato come di
imminente attuazione già qualche tempo fa, ma ancora non se n' è fatto nulla.
Eppure non meno d' allora se ne sente ora la necessità
in quella popolata parte della città ove tanti interessi commerciali si
svolgono.
Non sappiamo quale ostacolo
sia sorto a frapporre indugio e speriamo che, eliminata ogni causa, il
telegrafo a Campoleggio
sia tra breve un fatto compiuto.
29 Luglio 1906 - Come arricchiscono gli appaltatori
Togliamo dal Giornale d'Italia
del 26. Fermo - Tre operai seppelliti. Un morto. A S. Ruffino, in territorio di
Amandola,
erano appena da dieci minuti sospesi i lavori della fornace americana
Besenzanica per i laterizi della
nostra ferrovia, quando si è sprofondata la tettoia seppellendo tre operai,
dei
quali uno parrebbe morto e gli altri gravemente feriti.
Se il disastro fosse avvenuto dieci minuti prima,
le vittime sarebbero state una sessantina.
Fin qui il Giornale d'Italia.
Nessuno impedirà ora a noi di fare , le più severe considerazioni per questo
susseguirsi a sì breve distanza di disgrazie nei lavori della ferrovia, Il
signor Besenzanica ha il dovere di garantire nei modi più sicuri la vita dei
suoi operai anche se i suoi modesti guadagni potranno subire qualche
diminuzione.
Ora l’esperienza dei latti prova
che fìn qui non si è mai adempiuto a questo precipuo dovere d'umanità: basti il
fatto che ad assistenti dei lavori sono state scelte persone in massima parte
incompetenti e che altro merito non avevano che di essere raccomandate
dall'onorevole A, dal commendatore B, dall'abate C, ecc. ecc. Eppure si doveva
tener conto che i nostri lavoratori erano nuovi a questo genere di lavori e
quindi bisognosi di una buona e diligente assistenza.
Questa volta poi non si tratta di
mera disgrazia fortuita, ma di difetto di costruzione o per imperizia del
costruttore o per l’esosità dell'appaltatore che avrà preferito aumentare in
ogni modo i propri profitti piuttosto che fare un'opera salda e duratura.
7 Settembre 1906 - All’ospedale
Ci si riferisce che martedì circa
alle ore 16. venne ricoverato all'ospedale un operaio colpito da paralisi, che poi ieri è
deceduto. E per mancanza della
sorveglianza necessaria durante 1a notte il poveretto cadde dal letto
diventando assai malconcio. Di più, quantunque egli avesse compiutamente
perduta la coscienza gli furono somministrati i sacramenti senza conoscere le
opinioni del malato che poi non seguiva nessuna pratica religiosa, e nemmeno
senza domandarne il permesso alla famiglia.
Per questi fatti, per la mancata
sorveglianza che ha arrecato simili conseguenze e per la evidente violazione
della coscienza di un poveretto colpito da paralisi, la famiglia ha vivamente
protestato e noi aggiungiamo la nostra protesta specialmente
contro questi
sistemi che altre volte già denunciammo.
7 Settembre 1906 - Lugubre scoperta
Si vocifera insistentemente per
la città che Mercoledi scorso, una lavandaia, ripescando dalle fonti, fuori
Porta Romana,
un oggetto di biancheria, abbia estratto un involto contenente un
feto in istato di avanzata putrefazione.
L’autorita, dalla quale ci siamo
recati, non ne sa nulla, nemmeno della lugubre scoperta.
Che c’è di vero?
16 Settembre 1906 - Per la viabilità e per il decoro
Il forastiero che per la prima
volta viene a Fermo , non può non rimanere dalla libertà sconfinata che
qualsiasi cittadino ha nella nostra città, di occupare “ad libitum” il suolo
pubblico. senza voler parlare del materiali da costruzione che talvolta
rimangono per più giorni ad ostruire quasi le vie, si vedono ovunque,
specialmente nel popoloso Quartiere di Campoleggio: panche, canestri, mucchi di
cocomeri ecc. collocati, è da ritenere a volontà del proprietario in qualunque
punto della via principale, anche se la limitata ampiezza di questa, non
consentirebbe veruna occupazione; il transito delle carrozze che numerose la
percorrono, non può essere da ciò certamente agevolato.
Che dire poi dello sconcio che si
ripete in ogni via secondaria, ove ogni artigiano si crede in diritto di
occupare anche per considerevole estensione, la strada adiacente alla propria
bottega? Sta bene che si debba usare una certa tolleranza, specialmente verso
coloro che trovansi in vie poco frequentate, ma ciò non vuoi dire che si debba
proprio chiudere ambedue gli occhi, per non vedere assolutamente quanto scapiti
in decoro la nostra città, nel non usare in taluni casi, un certo rigore, per
eliminare almeno in parte l’inconveniente che si lamenta.
Si guardi ad esempio la via che
conduce all'Istituto Industriale!
Tutti
noi ostentiamo ben
a ragione un certo orgoglio per un
Istituto che è lustro e decoro della città; e ai nostri ospiti a
qualunque classe e grado sociale appartengano, siamo ben premurosi, di far loro
visitare, quando lo possiamo, i grandiosi locali, e di far loro ammirare gli
splendidi risultati ottenuti nell’insegnamento che ivi si impartisce; ed in
ogni caso non manchiamo mai di additarne la sede, e di indicare il monumento
che la riconoscenza degli alunni volle dedicato a chi - dandogli un novello
indirizzo - lo fece assurgere alla fama che ora meritatamente gode.
Ma come non sentirsi mortificati
di fronte al disordine, all’anarchia e peggio che regna nella strada che vi
conduce ingombra com’è quasi sempre da botti, da cavalli, da carri e da
vetture.
Tutti lì lavorano all'aperto,
spingendosi fin presso la meta della via, occupando il rimanente con altri
materiali.
E' tollerabile questo in un paese
civile, e specialmente in una strada come quella?
Si interessi dunque della cosa,
chi può e chi deve provvedere affinché lo sconcio venga a1 più presto se non
del tutto eliminato, almeno ridotto, e perché anche ai rivenditori di generi di
frutta ecc. che ora occupano l’angusto Corso Cavour, venga assegnato un posto
nei larghi Montebello e Fogliani, ove si
troveranno più comodamente senza che per nulla vi scapiti la viabilità e là
pulizia
di quell’importante arteria cittadina.
16 Settembre 1906 - Dal pubblico
Non si potrebbe provvedere a che
il luridume creato dall'acqua che filtra e scola pei muri della vasca presso la
tintoria Scarfini,
venga eliminato ?
16 Settembre 1906 - Contro l'igiene e contro l'ornato
pubblico
perché molti continuano a vuotare
i pozzi neri col vecchio sistema ora che v' è la botte inodora? Pare che
dipenda da ciò, che la botte inodora raramente è pronta alle richieste, o
perché i tubi non funzionano con regolarità o perché mancano i buoi che la
debbono trainare! o perché, diciamo il vero, è di un sistema imperfetto, molto
imperfetto!
23 Settembre 1906 - Per una cattiva abitudine
Tra venditori ambulanti dì latte
è invalso il cattivo uso di permettere ai compratori che vogliano berlo li per
li di offrirlo loro in quel piccolo recipiente che serve di misura. Ora, senza
contare il pericolo che corrono questi tali consumatori di trovarvi il
principio d'una infezione, con questo antigienico sistema si dà luogo ad un
altro inconveniente non meno grave, quale quello di regalare alle famiglie con
il latte che i lattivendoli misurano con i medesimi recipienti, quel residuo
che può avervi lasciato un precedente bevitore. E a nessuno piace avere gli
avanzi di un altro che potrebbe anche essere tubercoloso.
I cittadini dovrebbero rifiutare
il latte se prima chi lo vende non ha lavato i recipienti, che col sistema in
uso sono focolari d’infezione. E il Municipio che di tanto in tanto emana
ordinanze …. profilattiche, senza poi darsi la minima cura di farle rispettare,
potrebbe provvedere a che il divieto alla brutta abitudine trovasse in qualche
disposizione regolamentare la sua sanzione.
7 Ottobre 1906 - Un morto che scappa
Giorni sono dovevasi effettuare
il trasporto funebre d’un contadino morto all’ospedale. Sembra che tanto i
becchini quanto il conducente il carro funebre avessero offerto soverchie
libazioni a Bacco perché mentre i primi, visto che il trasporto non poteva più
aver luogo per la mancanza della cassa mortuaria se ne tornarono alle loro case
senza avere prima avvertito chiaramente il conducente; questi credendo, per
aver sentito chiudere l’uscio del carro, che il morto fosse al suo posto, si
avviava placidamente vero il cemetero.
Quivi giunto, il guardiano avendo
atteso per un poco i becchini, che credeva fossero rimasti indietro, chiamò in
aiuto un contadino per trasportare il cadavere nell’interno del cemetero ma,
qual non fu la sua meraviglia e del contadino quando, aperto il convoglio lo
trovò deserto.
I due non tardarono a convincersi
che si trattasse di un errore dei becchini e del conducente, dovuto ai fumi del
vino ma, il più difficile a convincersi, dicesi, fosse il conducente istesso,
il quale fino a che non fu passata l’ubbriacatura, insisteva nell’opinione che
il morto fosse scappato.
7 Ottobre 1906 - II morso di un cane
Un bambino di poco più d'un anno,
camminando, inciampava in un cane che se la dormiva pacificamente in mezzo alla
via e gli cadeva sopra. Il cane, disturbato nel sonno, dava un morso al bambino
nel viso producendogli una ferita d’una certa gravità.
Chi ha i cani dovrebbe tenerli
presso di sé senza lasciare che girino liberi tutto il giorno per la città; chi
ha bambini molto piccoli ha il dovere di star loro attento.
4 Novembre 1906 - Il terribile disastro dello
stabilimento pirotecnico Tombolini
Tre morti e un ferito
Martedi, 30 ottobre, alle ore
8,30, si udì fortissima e prolungata detonazione; subito si comprese che essa
proveniva dallo stabilimento pirotecnico Tombolini, sito a 400 metri della
città.
Nel marzo scorso quasi tutto lo
Stabilimento saltò in aria per una violentissima esplosione, ma fortunatamente
gli operai
che vi si trovavano poterono scampare.
Invece, purtroppo, questa volta
più vittime dovevano aversi !
La nebbia, nella mattinata
piovosa, impediva di vedere da lungi l'incendio che si era sviluppato in
seguito all'esplosione, ma subito giunse e si propago per la città la triste
notizia che vi erano dei morti e dei feriti, mentre l’incendio ingigantiva
invadendo i tre padiglioni di legno dello Stabilimento, e, circa le ore 9, una
seconda esplosione accresceva lo spavento e il timore di nuove vittime.
Ecco come si svolse il disastro.
Lo Stab. Pirotecnico Tombolini consta di vari padiglioni in mattone e di tre in legno ; in uno dei primi si trovavano martedì mattina 6 lavoranti e precisamente: Silvio Serafini, di Silvi (Abbruzzo) ammogliato con 5 figli, Seggi Pietro di Foligno, Laureti Giovanni, di anni 26 ammogliato con 2 figli, Zamponi Mario di anni 24, Lardani Quintiliano di anni 22 militare in licenza, Paolini Savino di anni 28 ammogliato con un figlio. Essi erano intenti a completare alcune grosse bombe le quali dovevano, insieme ad altro materiale pirotecnico, essere spedite giovedì 1° novembre a Nizza. Altri tre operai : Nigrisoli Ostilio ammogliato con 3 figli, di Fermo, Massimo De Vincenzi di Penne, Pasquale Concetti, detto Gregonelli, di Moresco ammogliato con 2 figli, lavoravano in altri padiglioni.
Mentre il Paolini era intento a filare una, bomba, Ossia a porvi l’ultima stella, si verificò un attrito e la bomba prese fuoco, comunicandolo in men che non si dica alle bombe che si trovavano nel padiglione, già completate.
Fu un attimo ed avvenne l’esplosione !
Abbiamo interrogato alcuni degli operai ed i due stessi che erano insieme alle quattro vittime e scamparono.
Appena avvenuta l'esplosione, il
Serafini ritornò subito sul luogo e trasse dal mezzo delle fiamme il Lardani il
quale invocava aiuto ; quindi insieme al Nigrisoli soccorse il Laureti, il
quale era riuscito ad allontanarsi un po', ma aveva le vesti brucianti;
trassero anche il Zamboni il quale al
momento dell'esplosione stava facendo colazione su uno dei due usci del
padiglione che trovarono fuori del padiglione disteso e senza parola. .
Allora sopraggiunsero alcuni
contadini che lavoravano nei campi adiacenti ed alcuni frati del vicino
convento. Coll' aiuto di essi e specialmente di un tal Padre Donato da Loro
Piceno di passaggio nel Convento, furono dati ulteriori soccorsi alle vittime:
il Lardani pochi minuti dopo spirava!
Infine venne ritrovato il Paolini
il quale, ferito, fuggendo, si era gettato al disotto del piano ove sorgono i
padiglioni di lavoro.
Mentre si stava preparando per il
trasporto dei feriti e del povero Lardani, esplodeva un piccolo deposito di
lavori pirotecnici attaccato al padiglione che era già crollato per la prima
esplosione.
Moltissima gente, si riversò sul
luogo e sulle vie adiacenti, appena avvenuta la prima esplosione ed in mezzo ad
essa i genitori, le mogli ed i fratelli degli operai !
Subito i tre feriti venivano
trasportati all'Ospedale con mezzi improvvisati da alcuni volenterosi cittadini.
4 Novembre 1906 - Dal pubblico
Si domanda al Municipio quando
penserà, una buona volta, a far ripulire il quadrante dell' orologio di
Campoleggio,
che da troppi anni non conosce il pennello del più modesto
imbianchino.
4 Novembre 1906 - Riceviamo e pubblichiamo
Ill.mo Sig. Direttore,
La prego di pubblicare nel suo
accreditato giornale che è una vera schifezza il permettere che nel giardino
dell' Ospedale, sì sparino continuamente colpi di fucile contro gli uccelletti
con sommo danno degli ammalati e con sommo disturbo degli abitanti
vicini,
i quali sentono spesso le palline ai vetri.
20 Gennaio 1907 - Le vergogne della provincia
Non sono poche, ma fra le più gravi tiene il primo postò il disservizio stradale.
Si vede che gli ingegneri e gli assistenti provinciali o sono in tutt'altre faccende affaccendati, o tengono come un canonicato il loro importantissimo ufficio.
Da S. Vittoria a Fermo, il lungo e frequentatissimo tronco è intransitabile. La ghiaia manca quasi da per tutto; in pochi punti fu sparsa senza criterio, perciò la strada è diventata, in questa stagione, come un campo di maese.
Le lagnanze sono generali e vivacissime. Si provvederà finalmente! Esiste ancora l'amministrazione della Provincia? Noi non siamo tanto ingenui da rispondere affermativamente.
27 Gennaio 1907 - Scosse di terremoto
Mercoledì all’ 1.20 ant. Sono state avvertite due forti scosse di terremoto. In senso ondulatorio durate circa 10 secondi.
24 Febbraio - Tentato furto
Nella notte dal 22 al 28 corr., ignoti ladri hanno ternato di penetrare nel negozio di generi alimentari di C. Michelangeli in via Recanati, ma forse disturbati nella loro operazione, dovettero limitarsi a scassinare la porta. L'autorità indaga.
1 Agosto 1907 - Risultati elezioni provinciali
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1 Settembre 1907 - Orribile disgrazia
Mercoledì 28 corrente, tal Francesco Salvatori, detto: Angelìnella, di anni 57, mentre dopo il mezzogiorno se ne tornava a casa in un carro trainato da buoi, preso dal sonno si addormentò. Le bestie, a dato punto della strada di terra in cui' camminavano, cambiarono rotta e s'inoltrarono in una stradaccia impraticabile, ove il carro si capovolse trascinando sotto il disgraziato contadino che s' ebbe il torace stritolato dall’enorme peso.
Morì sull’istante.
15 Settembre 1907 - Ferimento
Un calzolaio, pregiudicato, ed un mugnaio, entrambi ventenni, il giorno 9 nei pressi dell' osteria della Cartiera vennero a diverbio per questioni sorte nel giuoco della morra.
Ad un tratto il calzolaio, al mugnaio che s'era momentaneamente voltato, inferiva parecchi colpi d' arma bianca producendogli tra l'altro, una grave ferita penetrante in cavità nel torace sinistro al terzo spazio intercostale; quindi si dava alla fuga. Il ferito fu subito trasportato all'ospedale ove ora migliora.
22 Settembre 1907 - Dal pubblico
Le guardie Municipali potrebbero di tanto in tanto fare una capatina nella ripa prospiciente il Teatro dell'Aquila e le Carceri giudiziarie ove frequenti visitatori la trasformano in un pubblico cesso? I vicini se ne lamentano e a ragione, poiché certi profumi . . .
proprio sotto il naso non sono desiderati proprio da nessuno. Giriamo il reclamo.... ma!
4 Ottobre 1907 - Per l’igiene e per la salute dei consumatori
Pochi giorni fa il Direttore di queste Carceri Giudiziarie rifiutò la carne bovina acquistata dal fornitore per i carcerati
e la sottopose all’esame dell’Ufficiale sanitario, il quale la trovò in tali condizioni da ordinarne la distruzione,
Del fatto è stata data denuncia all'autorità giudiziaria.
Il provvedimento si è però limitato a quella piccola quantità di carne che bisogna per i carcerati.
Le legittime lagnanze dei cittadini pel questo fatto sono state generali.
Ora si affacciano, evidentemente, varie domande che noi, nell'interesse dell’igiene e della salute dei consumatori,
sottoponiamo a chi di ragione.
Chi diede l’ordine per ammazzare il bovino?
Perché non si è cercato di scoprire da quale bovino proveniva la carne rifiutata dal Direttore delle carceri ?
E perché quindi non si è ordinata la distruzione di tutto il bovino.
Quali colpe e quali negligenze si sono in tale occasione riscontrate?
4 Ottobre 1907 - L'Ospedale e la Cassa di Risparmio
II presidente della Cassa di Risparmio, conte Tommaso Bernetti, ha convocato i soci della medesima in assemblea straordinaria per proporre e far deliberare la erogazione della somma necessaria per la costruzione del nuovo Ospedale.
Finalmente pare che si siano indotti a fare quello che da tempo da tutta la città e che da noi si era consigliato. Non conosciamo ancora le modalità della proposta, ma ne riparleremo. Intanto, imparziali come sempre, lodiamo la buona iniziativa.
4 Ottobre 1907 - Campo boario
Si può certo affermare senza tema di smentita, che l'attuazione di un opera utile quale il Campo boario, si deve ai vari Commissari Regi succedutisi a Fermo dal 1901 ad oggi. Appena insediatosi il cav. Rossi, il direttore della Cattedra non mancò di esporgli le varie vicende di questa iniziativa che rimaneva ancora sospesa per la solita apatia dominante a Palazzo Municipale. Il R. Commissario trovò più che legittimi i desideri delle popolazioni rurali e dette immediate disposizioni affinché il compimento dell’opera non subisse ulteriori ritardi. Infatti in soli due giorni si regolarizzò il mutuo di L. 20,000 colla Cassa di I Risparmio e si stabilì d'indire subito l’asta dei lavori chiedendo al Prefetto la massima abbreviazione nei termini.
Resta dunque dimostrato che quando si vuole tutto si può.
3 Novembre 1907 - La scarcerazione degli zingari
Le accuse di semi brigantaggio lanciate contro la banda di zingari attendatasi presso le Caldarette e che dettero luogo alla mobilitazione di quasi tutti i carabinieri, poliziotti e soldati di linea di Fermo, sembra sieno completamente sfumate !
Difatti la Camera di Consiglio del nostro Tribunale, venerdì, 1 corr. ha dichiarato non luogo a procedere contro tutti gli undici arrestati, ordinandone la scarcerazione; e la sera stessa vennero rilasciate le sei donne. I cinque uomini furono trattenuti solo per misura di pubblica sicurezza, ma è certo che anche essi saranno quanto prima rilasciati appena saranno completate tutte le indagini a loro riguardo, compiute per il tramite del ministro serbo a Roma, essendo gli zingari di nazionalità serba.
A chi il merito del pallone brigantesco, che così rapidamente si è sgonfiato ?
24 Novembre 1907 - Dal pubblico
Gli abitanti del vicolo degli Orlandi e del vicolo Zara presentarono reclamo al R. Commissario perché fosse rimessa nuovamente una lampadina elettrica vicino alla fontana ivi esistente, poiché per il buio che la circonda, torna assai disagevole agli abitanti di quei paraggi, ora che molto presto annotta, recarsi a prendere l’acqua; e tanto più disagevole loro tornerebbe nel prossimo inverno per il gelo che vi si forma attorno.
Il R. Commissario accolse il reclamo e diede disposizioni perché la lampadina fosse rimessa, ma ancora non se n' è fatto nulla.
Giriamo il reclamo a chi di ragione, vale a dire alla Società Picena e per essa al suo direttore ing. Gallo Galli.
8 Dicembre 1907I - Dal pubblico
II sale da cucina, ultimamente pervenuto a questi spacci, contiene oltre il 5% di rena che i consumatori devono pagare per tale coll'aggravante che rende le pietanze pressoché immangiabili. A chi spetta provvedere? L’ufficiale di igiene che dice ?
Perché non mette in contravvenzione il Governo?
15 Dicembre 1907 - Per un lavatoio a S. Caterina
La desiderata costruzione di un lavatoio in questo importante rione, (come è stato fatto a Campoleggio) che formò oggetto di vive insistenze da parte della minoranza socialista nella passata amministrazione, si spera possa diventare un fatto compiuto per opera del R. Commissario che, sta a Fermo per compiere (a 18 lire il giorno) importanti, riforme, come ha. detto quel burlone dell’Onorevole Facta.
Sappiamo che a tal uopo sarà presentata tra breve, da parte degli abitanti del rione una petizione al R. Commissario riformatore.
Anche qui signor Commissario, non v’è nulla da riformare; . . . tanto per passare il tempo, con decenza, fate questo desiderato lavatoio.
Domandiamo: perché non si
verifica il pesce all’entrata in pescheria? La guardia di servizio che sta a
fare allora?
9 Agosto 1908 - Dal Pubblico
Cara Lotta,
non so se i castroni siano di
moda, sinceramente non sono molto gentili, specialmente quando non siano bene
affidati ad una solida corda. Ma in via Bianca Visconti la moda dei castroni è
molto in vigore se si permette che un rappresentante della cornuta specie
scorrazzi indisturbato per la via con pericolo dei molti bambini del vicinato
ai quali il suddetto animale non risparmia le sue cortesie pericolose.
Vedi un po tu cara Lotta, se è
possibile che le guardie si ricordino anche di via Bianca Visconti
Tuo aff.mo Cornelio
30 Agosto 1908 - Avviso a chi tocca !
Perché di tanto in tanto una
pattuglia di carabinieri o di guardie
non perlustra la via Fermo -Portosangiorgio
e non eleva contravvenzioni ai numerosissimi conduttori di veicoli che
vi transitano senza fanali o vi fanno star ferme sterze cariche sempre senza
lucerna?
Si eviterebbero disgrazie
gravissime e probabilissime e si toglierebbe a questi messeri il brutto difetto
di non rispettare l’umana legge che impone i lumi ai veicoli tutti per l’incolumità
pubblica
20 Settembre 1908 - Dal pubblico
Presso via S. Anna e Via Grassi
si sente continuamente un profumo molto poco gradito agli abitanti vicini ed a
tutti quanti debbono recarsi ad attingere acqua nella fontanina ivi situata.
perché non si provvede al riguardo da chi ne ha il dovere ?
11 Ottobre 1908 - Il terremoto
Lunedì 1. verso le ore 16 fu
avvertita una forte scossa di terremoto, il movimento in senso ondulatorio,
fortissimo non produsse nessun danno, ma fu causa di grande sgomento per tutti
quelli (e furono molti) che la sentirono.
Tutta la delinquenza, ma
specialmente certa forma di delinquenza che fa disonore ad una città civile, va
combattuta con ogni mezzo e con tutto il rigore, noi pertanto invochiamo dalla
locale polizia di mettere in opera tutta la sua energia per reprimere questi
fattacci.
25 Aprile 1909 - Cinema Elios
Continua meritatamente il favore del pubblico per
questi spettacoli cinematografici, preparati con vero senso d'arte.
Scene interessantissime dal vero
e scene drammatiche, fantasie a colori e quadri umoristici, formano ogni
programma serale, sempre variato e, per tutti i gusti.
Ci si dice che il proprietario
abbia anche intenzione di adattare i locali del cinema a teatrino di varietà:
l’idea non potrebbe essere migliore.
4 Luglio 1909 - Letterine . . . indiscrete?
Un amico ci scrive, facendo una
serie di domande, che noi giriamo a chi
di ragione:
Perché si tengono in modo
assolutamente indecente la scarpata e la siepe della Strada Nuova di
sotto?
Quando saranno riparati i
marciapiedi dello stradone che porta al Girifalco ?
Perché non viene innaffiata tutta
quanta la Strada Nuova, almeno nelle ore del passeggio, ad evitare tanta
polvere sollevata dal frequente passaggio delle automobili ?
Sotto i portici di piazza, a
monte, non sarebbe tempo di metter le mattonelle di cemento, come nei portici di fronte, molto più che
parecchi nuovi e bei negozi vi sono stati aperti e vi si apriranno ancora ?
Quella porta sconquassata e
cadente, che nel largo Montebello deturpa la facciata monumentale di S.
Agostino sta forse ad attestare la vetustà di Fermo, o non piuttosto la
noncuranza del Municipio e della Commissione edilizia?
Perché non si mettono delle
lastre di ferro intorno agli orinatoi per salvare la decenza e quando si
penserà di portarvi acqua corrente?
A quando
la rimozione di quel monte di
terra e la copertura, o riempimento di quel pozzo, situati a ridosso del muro a
Nord dell’lstituto Industriale, nei pressi di Porta S. Marco, sulla strada di
circonvallazione, (Orzolo) di grande effetto estetico il primo, di grave
pericolo il secondo, che con molto imperfetto steccato di riparo offre
continuamente occasione a precipitarvi dentro ragazzi ed animali?
Dopo quasi un mezzo secolo
dall’inizio dei lavori, sarebbe ora che questi venissero una buona volta
ultimati; o per lo meno si ponesse riparo agli accennati pericoli.
18 Luglio 1909 - Viabilità cittadina
Finalmente il Municipio ha
pensato a far riselciare la via Ognissanti nel tratto che va dalla torre di Matteucci al Grottino, che era ridotta
peggio di una strada mulattiera dell'Abissinia.
perché la strada ora possa essere mantenuta in modo da non storpiare più i
piedi a coloro che sono obbligati a
transitarvi, bisognerebbe che fosse impedito il passaggio dei carri. Se non si
adotta questo provvedimento come è stato fatto per la costa di S. Caterina, fra
pochi mesi saremo daccapo. E ciò in verità non sarà una bella cosa.
3 Ottobre 1909 - A luce spenta
La sera del 2 corr. cessò improvvisamente la
illuminazione elettrica, ne più fu attivata per tutta la notte: il che
meravigliò grandemente la cittadinanza perché s' era detto — ed è vero — che la
Società Picena erasi finalmente provvista di motori a gas povero che possono
sostituire la forza motrice idraulica quando sia necessario.
Da informazioni assunte, sembra
però che un guasto fortuito sia avvenuto nella linea aerea, presso la sua
biforcazione per Portosangiorgio e Fermo per modo che, non essendosi riparato
il guasto alla linea, non fu potuta utilizzare la rifolta.
3 Ottobre 1909 - Ucciso dal fulmine
Il temporale del 28 u. s. che
produsse notevoli guasti e danni nella campagna fermana, fu fatale ad un contadino
della Frazione di Capodarco, che venne colpito dallo scoppio d'un fulmine e ne
rimase ucciso.
3 Ottobre 1909 - Disgrazia
La sera del 28 corrente fuori
porta S. Lucia, un cavallo che pare fosse lasciato solo, colpì al viso la
giovinetta Amelia De Aloysio, figliuola del rag.Gualtiero, spezzandole una
mascella e vari denti.
La visitò ilchirurgo
prof. Fieschi, il quale si riservò ll giudizio.
12 Dicembre 1909 - Per l’igiene
Da qualche tempo in qua la
pulizia delle strade, specialmente secondarie, viene molto trascurata: e
l'inconveniente diventa più grave, perché è data facoltà a molte famiglie di
depositare l’immondizia vicino le porte delle case dove resta abbandonata per
un giorno o due.
22 Gennaio 1910 - Teppismo
Nella scorsa domenica, mentre
l’Automotrice se ne ritornava a Fermo circa le 17,30 dopo l’ uscita dal
sottopassaggio presso il cemetero dové fermarsi.
Fu una vera fortuna dovuta alla
attenta sorveglianza del macchinista. Difatto nel binario erano state poste
delle pietre cosicché se il conduttore non se ne fosse avveduto il
deragliamento era inevitabile e chi sa quali conseguenze ne sarebbero derivate
perché la carrozza era affollatissima di gente. Il fatto è stato constatato da
persone autorevoli che si trovavano nella vettura.
Si disse in passato che la voci
di attentati di questo genere era una invenzione, una calunnia! Ora che il
fatto non può essere negato che cosa
si dirà ?.... Saranno stati forse i soliti bambini che si erano posti lì a
giuocare coi sassi ? Noi arrossiamo di fronte a certe manifestazioni che
offendono il nostro sentimento, la civiltà e e la gentilezza d'animo di questa
popolazione.
La cittadinanza dovrebbe come un
sol uomo insorgere contro questo vergognoso teppismo, investigare e cercare di
conoscere il miserabile autore.
17 Aprile 1910 - Dal pubblico
Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo
Alla redazione de La Lotta
Per quali ragioni il Comune di
Fermo mantiene accesa la lampadina posta entro il cortile dell’Arcivescovado
dopo che di notte ne è vietato il transito al pubblico? Forse per la stessa
ragione che portò all'impianto di altra lampada posta all'estremità del vicolo
fra i palazzi Cordella e Romani-Adami? O è un dono della Società Picena?
Un cittadino
8 Maggio 1910 - Delinquenza e teppismo
Domenica scorsa in occasione
della corsa ciclistica San Benedetto – Portocivitanova e ritorno fu da ignoti
antecedentemente e deliberatamente cosparsa la via nel lungo tratto Grottammare
– Pedaso di molti e molti chili di chiodi per tutta la larghezza della strada.
L’atto brutale e vandalico ha
sollevato vivaci e generali proteste.
Ad esse uniamo le nostre e
vogliamo sperare che gli autori di una simile azione indegna, vengano senza
indugio scoperti e puniti come si deve.
22 maggio 1910 - La cometa di Halley
La notte dal 18 al 19 anche nella
nostra città segnò animazione ed allegria insolita. Nessuno dormi perché anche
quei pochi che ne avevano l’intenzione furono tenuti desti dalle serenate e dai
clamori dei burloni che tutta la notte andarono girando in attesa.... del
finimondo. Solo il sorgere del sole riuscì a mandare a letto le allegre
comitive!
10 Luglio - Mancanza di acqua
Giungono continui i reclami all'
ufficio tecnico comunale per la solita mancanza di acqua sia ai privati, che
pagano di santa ragione, come alle fontanine pubbliche che non sono mai
equamente distribuite.
Sembra però, e par certo, che la
colpa sia sempre degli uffici comunali sottostanti che non deliberano mai
conforme il parere dell'ufficio tecnico, né si sa perché; ma i nostri uomini
della baracca municipale, nemmeno di questo se la danno per intesa !
10 Luglio 1910 - Per l'igiene
Non c’è che dire! Lo stesso assessore “effe effe” che pochi
giorni addietro emetteva un’ordinanza per l'apposizione dei veli sulle frutta e
su tutti i generi alimentari, oggi tratta delle «materie feticali di qualunque
specie ». Infatti col « Fa divieto » Sindacale effe effe del 6 corrente,
affisso il 9 detto, dietro esame e parere dell'ufficio sanitario, si ingiunge
ad ogni sorta di cittadini, commercianti o no, di « non gettare dalle finestre
o dalle porte delle abitazioni, acqua putrida, rifiuti umani, materie feticali
di qualunque specie ecc. » Come al solito, non possiamo che far plauso a questa
solerzia sindacale effe effe, ma ci preme rilevare come, pur volendo sembrare
di far dedica di sè stesso pel bene cittadino, non sappiamo spiegarci come e
dove sia andata a finire quella famosa deliberazione della Giunta, proposta dai
consigliere avvocato Palma.
Infatti, a parte che con quest'ultimo « fa divieto » di gettare dalle finestre e dalle porte rifiuti umani ecc. non si è voluto portare innovazione al regolamento in vigore, ma solo richiami per chi non lo osservasse o facesse osservare, non si è cercato affatto di porre in effetto quella tale deliberazione con cui si approvavano aumenti al personale degli scopini, scarsi ed alcuni inadatti; con cui approvava una tal tariffa da applicarsi a quegli delle classi privilegiate che non volesse far portare 1' immondizie, o rifiuti umani, nella strada, con la quale, insomma, si cercava di porre un argine alla permanente indecenza nostrana, col migliorare gli stipendi, i sistemi, il personale, ecc. .
Non è con le contravvenzioni, a beneficio di pochi che si migliora il servizio d'igiene, ma col dar modo ai cittadini tutti, e specialmente ai più indigenti, di trar profitto dei servizi pubblici bene organizzati, di usufruire di sane e sufficienti abitazioni e di nutrirsi come si conviene ad un corpo logorato dagli stenti e dal lavoro.
É tanto comodo però, negli ozi
della vita dettar leggi, alla povera gente!
Ma, cosi è, e così sia (?)
14 Agosto - Terremoto
Ieri alle ore 10.19, si è sentita
una leggera scossa ondulatoria di terremoto durata pochi secondi. Tutti erano
al lavoro in quell’ora; le vie erano nel massimo fervore di movimento: quindi
quasi nessuno ha avvertito il fenomeno sismico.
14 Agosto 1910 - Convegno e corsa ciclistica
Per iniziativa della Società Velocipedistica
Fermana Firma Fides e per opera di un apposito Comitato, domenica 14 agosto vi
sarà in Fermo un grande Convegno ciclo-moto automobilistico, al quale hanno promesso di intervenire numerose squadre; e lunedì 15
si effettuerà la grande corsa ciclistica Circuito Piceno sul percorso Fermo -
Porto San Giorgio - Amandola - Ascoli P. - S. Benedetto - Fermo (Km. 176). La
corsa è dotata di molti e ricchi premi oltre la magnifica Coppa Vinci
(challenge); e si ritiene quindi che vi parteciperanno numerosi valenti corridori.
La partenza è dalla Villa Vitali alle ore 5; l'arrivo a Porta S. Giuliano dalle
ore 11 circa in poi.
21 Agosto 1910 - Decenza ed Igiene
Seccherà alla clerico -
commerciale - monarchica Amministrazione comunale, ma è la verità che a Fermo
la decenza e l’igiene sono poco osservate. Di vero: gli orinatoi mancano d'
acqua, né giornalmente lavati, né disinfettati specie in questa stagione di caldo, quando maggiormente si sprigionano
le cattive esalazioni, né si provvede ancora a difenderli con ripari di lastre di ferro. Che dire poi di certi spacci
di carne dove non v’è né acqua, né aria,
né luce e i pavimenti e le pareti sono sudicie di sangue aggrumato? perché
l’ufficiale sanitario, dott. Tavani, non si occupa di queste cose e non prescrive o non suggerisce l'apposizione
di cancelli di ferro, di lastre di marmo, di pavimenti di cimento e di
conduttura d'acqua? Si costringa in qualche modo il locatore e locatario di
farvi dette opere, se vogliono servirsi dei locali per detto uso.
Si prenda esempio da Ancona, da
Macerata e da tant’altre città in cui gli spacci di carne sono tenuti colla
massima pulizia.
Speriamo di essere stati compresi
perché si ponga tosto mano a riparare queste mancanze che non sono certo il
portato della civiltà e della scienza.
4 Settembre 1910 - I cancelli dell'arcivescovado
Vi sono degli uomini prepotenti e
che s'infischiano delle leggi, dei regolamenti, dei decreti e delle
deliberazioni di enti costituiti, ma che arrivino o sorpassino mons. Castelli,
non vi sono.
Lo ripetiamo: la giunta
comunale concesse al detto monsignore di chiudere i cancelli solo però nelle
ore notturne, invece il Castelli in barba ai nostri reggitori della cosa
pubblica con una pertinacia inqualificabile, tiene sbarrata la strada.
Voi, sindaco, non facendo o non
sapendo mettere in esecuzione una deliberazione legalmente presa perdete di
fronte ai cittadini, il rispetto che si deve al primo magistrato. Non è così ?
4 Settembre 1910 - Per gli automobili
Ad evitare gravissime disgrazie
sarebbe opportuno, come si è usato in tante
città, che il municipio facesse
porre alla porta di S. Lucia e S.Francesco una scritta che dicesse: “Gli
automobili debbono essere mandati al passo”
E poi non è giusto né igienico
che gli abitanti lungo la Strada Nuova e i passanti debbano essere avvolti in
lunghi e denzi nuvoloni di polvere.
4 Settembre 1910 - Svegliarino
Chi dalla piazza maggiore sale la via Umberto I o
da questa discende,corre il rischio di fratturarsi una gamba o di riportare una
storta, perché ambedue le fascie di pietra, che tengono serrati i marciapiedi,
sono sgretolate. È necessario dunque provvedere a quest’opera, che, oltre
essere di una certa urgenza, è imperiosa
anche dal lato edilizio.
É poiché ci troviamo alla cima
del Girfalco è bene accennare che i fedeli quasi più non esistono e quelli
pochi che vi sono sembrano ruderi ; le siepi sono state quasi totalmente
svelte; le spalle del monte sono rimaste spennacchiate come tanti uccelli, i
viottoli ridotti a strade di campagna, e peggio, in una parola: questo sito che
per la sua posizione è deliziosissimo, oggi desta pietà.
Che dire della strada nuova? La
siepe fatta piantare da Grisostomi, juniore, non cresce e non crepa, e, non si
pensa ancora a sostituire le piante di acero e di platani che sono perite.
Geppino, non irritarti se ti
domandiamo : a quale ufficio del comune spetta provvedere a
queste opere?
4 Settembre 1910 - Per Capodarco
Domenica scorsa venne inaugurato
l’acquedotto in questa frazione; alla lieta cerimonia parteciparono anche l’on. Speranza, il Sottoprefetto ed i
rappresentanti del Comune.
4 Settembre 1910 - Domande lecite
Quando l’amm.ne comunale
provvederà a far ritingere le lettere delle targhe poste ad indicare le
denominazioni delle vie?
Quando la società picena di
elettricità avrà mezzi per riverniciare i sostegni delle lampade elettriche che
s’incontrano dalla porta S. Francesco fino alla stazione del Tronchetto?
Quando si provvederà per una più
regolare distribuzione dell’acqua potabile, specie nell' ospedale per mancanza
della quale pochi giorni or sono il
chirurgo non potette operare.
18 Settembre 1910 - I cancelli dell'arcivescovado
Non vi daremo tregua, monsignor Castelli, fino a che non
reintegrerete il libero passaggio avanti il vostro palazzo, giacché il diritto
di transito, per accennare una sola ragione, rimonta a tempo immemorabile ; e
voi ultimo dei presuli, ce lo volete violentemente usurpare.
Se l'autorità municipale, serva
umilissima della curia fermana, cerca prolungare questo vergognoso stato di
cose, noi, per dio, sapremo difenderci ricorrendo all' autorità tutoria.
Cambiate strada, monsignore se volete che nessuno vi disturbi. A Fermo il
governo teocratico sparì e sparì per sempre.
18 Settembre 1910 - Domande lecite
Quando si porrà mano alla
sistemazione delle due strade che immettono al campo boario, e si ultimerà
l’abbeveratoio condottandovi acqua?
Quando sarà riselciato, o
altrimenti dato sesto, allo spazio avanti il Palazzo Catalani?
Quando si penserà a togliere quel
cumolo di terra nera che da parecchi anni trovasi sulla via S. Filippo proprio
a ridosso del Palazzo di Giustizia?
Quando si provvederà a sistemare
l'imboccatura della strada che dal muro di cinta del nuovo Carcere conduce alla
stazione ferroviaria? Si vede che l’assessore dei lavori pubblici manca, e
Geppino non ha voglia di prendersi tante brighe.
2 Ottobre 1910 - Dagli al vandalo
Da qualche tempo ignoti teppisti
si prendono la libertà di lacerare i manifesti affissi al pubblico lungo il
Corso Cavour, non appena l'attacchino ha finito di incollarveli. È da un pezzo
che riceviamo lagnanze a questo riguardo, ma non avevamo creduto di dare
l’allarme nella speranza che tale atto vandalico non si
ripetesse. Siccome però il fatto
purtroppo si ripete
ancora e spesso, così sarà bene che qualcuno vi ponga riparo magari se
si tratti di ragazzacci, con qualche ben assestato scappellotto di correzione.
Una lezione ce la vuole!
2 Ottobre - Domande lecite
Si potrebbe sapere perché del
vicolo Costantini è stata restaurata la metà soltanto? Forse per comodo di coloro che vanno a
prendere i bagni a vapore nello stab. bagni della Ditta Tarini e C.?
Il caso lo
fa supporre perché il restauro e stato eseguito proprio li avanti e poco più
sotto.
9 Ottobre 1910 - Viabilità
Vi è a Fermo una strada del tutto
dimenticata; eppure è abbastanza frequentata.
La via è proprio quella di
Ognisanti divenuta ormai impraticabile specie nei giorni piovosi. Si è pensato
di far riselciare alcune strade che conducono a casa di assessori o di qualche
altra autorità. Ma di questa nessuno si è ancora ricordato.
A quando ?
23 Ottobre 1910 - Viabilità
Pare che su la pianta topografica
della Città non esista via Graffigna, mentre è adiacente al seminario
arcivescovile.
Perché non si provvede a
riselciarla, come si è fatto in parte per le strade che sboccano in via
Perpenti e che erano ancora tollerabili?
Non vorremmo che si dicesse come
per la riselciatura della suddetta via Perpenti, che la pietra è pronta ma che
viceversa appena esiste il contratto d'acquisto!
Al consigliere “Ninolo” diciamo:
prima di fare interpellanze, vada negli uffici, vegga le pratiche e così
potrà rispondere con competenza a quanto
gli si vuol dare a bere!
23 Ottobre 1910 - Igiene
Mentre si sono adottate misure
energiche per evitare Infezioni, constatiamo con meraviglia come i locali della
vecchia pescheria siano adibiti a raccogliere l'immondizia tolta dalle vie.
L'ufficiale sanitario sa che attigui ai detti locali vi sono la nuova pescheria
ed il macello comunale.
Provveda' dunque a rimuovere il
deplorevole inconveniente ?
1 Novembre 1910 - Domande indiscrete
Ci si dice che il vicolo Nobili
sia divenuto ormai un vero luogo di spurgo senza che alcuno si incarichi mai di
portar via l’immondizia che di giorno in giorno vi si getta, e che emana non gradito
odore.
Giriamo questo lamento a chi deve
provvedere.
27 Novembre 1910 - Chiacchiere o verità ?
Si dice per la Città che un
Segretario di un istituto di credito, presieduto da preti, nonché
amministratore di un grande periodico morale , abbia preso il volo per ignoti
lidi.
I depositari di oggetti preziosi
e di danaro corrono agli sportelli per sapere qualche cosa.
27 Novembre 1910 - Il terremoto
Ha dato una capatina nella nostra
città martedì mattina alle ore 6 con una sensibilissima scossa ondulatoria
durata qualche secondo.
Nessun danno!
4 Dicembre 1910 - Ciclista disgraziato
Una grave disgrazia, che
per una eccezionale fortuna non
ebbe una letale risoluzione, capitò domenica scorsa allo studente del III Corso
sup. dell' Istituto Industriale: Luigi Soletti di Ancona.
Scendendo con la bicicletta per
la discesa di S. Pietro — che è la più ripida strada di Fermo — perso il
dominio, non potette più frenare la macchina, la quale con impetuosa velocità
andò ad investire un contadino mentre il velocipedista batteva fortemente
contro il muro.
Il povero studente fu raccolto in
uno stato compassionevole; condotto all'ospedale dalla Croce Bianca, che
accorse subito appena avvenuto il grave fatto il suo stato apparve dapprima
gravissimo e quasi disperato, ma per fortuna ora trovasi in via di guarigione.
11 Dicembre 1910 - I viaggi di Don Sbafo
Un molto reverendo di Amandola,
viaggiando recentemente sulla linea A.F.A. procurò di andare.... a
sbafo; e quando il solerte personale della ferrovia richiese il biglietto per
la verifica, il bravo ed economo sacerdote rispose: ho perduto il biglietto. Ma
la cattolica trovata non persuase l'eretico capo treno il quale costatò che il
sullodato servo di Dio voleva cristianamente truffare l'amministrazione
ferroviaria.
Ieri l'altro il molto reverendo
don Sbafo — sempre nella medesima linea — volle ripetere una consimile
operazione, ma non tutte le ciambelle dei preti riescono col buco.... Venne
sorpreso dai controllori ed il solerte capo treno gli contestò la contravvenzione;
per paura di un tal.... scandalo, il prete don Sbafo si decise a pagare tre
volte di più il prezzo ordinario del biglietto.
25 Dicembre 1910 - Dal pubblico
Sotto il palazzo Bernetti e in
via Sant'Anna esiste un frattone di rovi antichi e di sambuchi, che raggiunge
l’altezza di due metri circa.
Detto frattone, oltre esser
antiestetico è anche antigienico, poiché è ricettacolo di tutte le immondizie
che vi gettano non solo alcune famiglie ivi abitanti, ma anche gli stessi
scopini.
25 Dicembre 1910 - Investimento ferroviario evitato
Mercoledì scorso
il trenino N. 23 che arriva a Fermo alle 12,20 doveva
investire nei pressi di Via Trevisani certa Maria Ranaldi che
attraversava in quel momento la linea. Si deve alla prontezza di manovra
e di spirito del macchinista Costantino
Corsanici, che fermò il trenino all'istante a pochissimi centimetri
dalla Ranaldi, se fu evitata una orribile disgrazia.
Ed ora preghiamo lo stesso
ufficiale sanitario e l’ufficio tecnico a mettersi d'accordo per collocare due
orinatoi moderni, uno di fronte alle latrine pubbliche al Monterone e l'altro
vicino alla fontana, di fronte al palazzo Monti Adriani.
14 Maggio 1911 - Furto al Bar Italia
Venerdì scorso, poco dopo il
mezzogiorno, un audace, rimasto ancora
ignoto, mentre Gigi Alimento s'era momentaneamente allontanato dal banco,
introducendo le mani nel cassetto ne ha asportato un vaglia e dei biglietti di banca per 170 lire.
28 maggio 1911 - L’orologio di Campoleggio
talvolta suona un quarto prima;
talvolta un quarto dopo; spesso suonando ripete l’ora precedente, e da venerdì
non suona affatto. É proprio l'orologio più municipale che ci sia a Fermo . . .
11 Giugno 1911 - Edilizia, sporcizia e... igiene
Come ben si appartiene alle
amministrazioni clericali, nemiche
acerrime dell'acqua e dell’igiene secondo le tradizioni cattoliche, il paese è
infetto di tale e tanta sporcizia da non trovarsene l'eguale nemmeno in
Basilicata.
Mucchi di lordura, buccie di fava
e di piselli accumulati per le vie, escrementa umane e clericali diffuse dovunque, specie
nell’amenissimo sito del
Girfalco, con una munificenza veramente pontificale.
Intanto gli scopini, con i cesti
del sudiciume sulle spalle, allietano della loro vista il paese, diffondendo la
cultura dei morbi col restituire un po' a tutti, secondo i principi del quod
superest la ricchezza contenuta nel cesto multicolore, che ad ogni scossa o
passo incerto si scompagina e cade.
Inutile dire degli intonachi
sforacchiati e cadenti, di certe casipole di certi proprietari cattolici che
sembrano delle …. paranze rose dalle
acque salmastre e dal corso degli anni, delle vie mal tenute, mal connesse;
della incuria, della lordura, della apatia generale.
A tale disastro igienico e morale
latrano soddisfatti gli innumerevoli cani del paese. Pubblico degnissimo!
6 Agosto 1911 - Carità cristiana ed educazione
ecclesiastica
La sera del 3 corr. un
pretacchiotto, in compagnia di un forestiere, che ancora non si riesce ad
identificare, sul treno che da Portosangiorgio porta in piazza V. E, si
permetteva di dire; « ... ora che si sta facendo un’altro funerale
civile... bisognerebbe che morissero
tutti» e questo mentre il Ciccolungo, amico carissimo del pretacchiotto,
tesseva gli elogi dell’estinto!
Non potevano mettersi d’accordo
in redazione ?
6 Agosto 1911 - Viva l’igiene … e la decenza !!
In via Visconti d’Oleggio, avanti
l’orfanatrofio maschile, di tanto in tanto, vola dalle finestre il contenuto di
vasi non troppo odorosi.
Una volta, per combinazione, si
trovava a passare di lì l’Ufficiale Sanitario, ma non c’è verso che vi passi
una Guardia … non diciamo per farsi profumare, ma per reprimere la poco pulita
abitudine.
10 Settenbre 1911 - La orrenda fine del tipografo
Francesco Monti
Un tragico fatto ha colpito
mercoledì scorso la famiglia dei nostri tipografi in uno dei suoi figli più
cari.
Francesco Monti, un
laboriosissimo giovanetto diciottenne dall'indole docile, di cuore ottimo,
dall'umore sempre allegro e faceto, il
beneamato insomma della Tipografia, improvvisamente impigliatosi nella
cinghia che trasmetteva forza motrice alla macchina pedalina «Victoria», veniva
lanciato al soffitto e del suo corpo fatto strazio dinanzi gli occhi dei
compagni di lavoro che urlanti ed invocanti soccorso sembravano impazziti
tutti.
Anche il fratello Camillo senza
poterlo soccorrere aveva dovuto assistere alla crudele sciagura!
17 Settembre 1911 - Domande lecite
La Giunta Comunale, ridotta ormai
al solo Ciccolungo, si arrabatta per trovare nuovi locali per le scuole
tecniche. Quando va a scadere il contratto-sorpresa con cui fu rinnovato
l'affitto del palazzo della Sapienza, l'unico veramente adatto allo scopo? O pensa forse la Giunta di rinnovare un'altra
volta l’affitto, facendosi beffe dell'opinione pubblica e del pubblico
interesse?
Curare l'edilizia e l'igiene
nell'interesse della Città è cosa doverosa e quando la medesima ha dei borghi e
popolati anche questi meritano eguale trattamento; ma ciò non accade per
l'abitato di S. Giuliano e di S. Caterina. Il municipio perché non provvede a
sistemare le strade e condottare le acque putride e sporche che scorrono lungo
gli usci delle case, specie nel borgo S. Caterina
Quando l'Amministrazione Comunale
si deciderà a costruire una strada breve e comoda per la stazione di S. Lucia a
beneficio dei viaggiatori che vanno e vengono dai rioni di S. Francesco e S.
Caterina?
Via della Rocca pare dimenticata
dagli scopini, tanto che a ridosso dell'arco romano si è formato un altro luogo
di spurgo e di latrina. Che ne
dicono le guardie ?
Si dice che il materiale laterizio
che ha servito e che serve per la selciatura delle strade, non resisterà
all'attrito dei veicoli ed ai geli. Prima di concludere il contratto colla
fornace dell’assessore Ciccolungo si sono provati i materiali delle altre
fornaci?
1 Ottobre 1911 - Aggressione o scherzo di cattivo genere?
La sera del 27 corr. alle ore
22,30, una rispettabile persona
rincasava; giunta dinanzi alla porta della sua abitazione, mentre
metteva la chiave nella toppa,
si sentì battere ed afferrare alla spalla sinistra, Avendo le mani impacciate
non poté subito reagire; ma voltatosi di scatto ed impugnato il bastona, del
quale era fornito, tentò difendersi ed offendere; pero lo sconosciuto, da vero
vigliacco e vista forse la mala parata, tanto più che la persona suddetta ha
del coraggio da vendere, se l'era svignata nei vicoli vicini e si era nascosto
nel buio che regna in quelle prossimità.
Avviso a chi tocca, perché
potrebbe darsi che, al ripetersi di un tal fatto, lo sconosciuto giocasse una
bruttissima carta.
1 Ottobre 1911 - Come si educano i giovanetti nei
ricreatori clericali
Dobbiamo dire, ad onore e gloria
del ricreatorio Pio X, che havvi parecchi dei ragazzi che lo frequentano, i
quali si divertono insultare ed inveire nelle pubbliche vie contro persone
vecchie o colpite da difetti fisici; fra questi alcuni di buona famiglia ed uno
che da tre anni non riesce ad essere promosso ad una classe superiore. Cosa
s'insegna in quel ricreatorio? A monsignor Castelli, a don Biagino Cipriani ed
agli altri educatori, la vergognosa risposta.
26 Novembre 1911 - Gli effetti della guerra; il
duplice suicidio di Torre di Palme
Antonio Iommi venti giorni
addietro, essendo rimpatriato dopo cinque mesi trascorsi in Germania a scopo di
lavoro, fu richiamato telegraficamente dal Comando, militare di Ascoli, perché
la sua classe,era già tutta sotto le
armi. Domenica scorsa dovevano essere sorteggiati i partenti per Tripoli, ed
egli ebbe un permesso di ventiquattr'ore che venne a passare in famiglia ed in
una visita a certa Laurina Palloni
diciottenne colla quale amoreggiava da due anni e che avrebbe sposata al più
presto.
Il lunedi doveva ripresentarsi
alla Caserma di Ascoli, ma la sua fidanzata all'idea della guerra che le
avrebbe ucciso lo sposo, non potendo rassegnarsi a si dolorosa separazione
decise fuggire da casa e stabilirono suicidarsi di comune accordo.
Vane, furono le attivissime
ricerche dei parenti desolati e delle autorità. Finalmente mercoledì, i poveri
giovani misero ad effetto il loro triste divisamento gettandosi da un burrone
alto m.70 presso la villa Iaconi
I tre giorni intercorsi li
avevano passati in un’ampia grotta abbandonata fra i dirupi di Torre di Palme
dove lasciarono immagini sacre, candele accese, poco cibo e due lettere dirette
ai parenti, e imploranti perdono.
Alcuni contadini, verso le 14, richiamati da grida di aiuto rinvennero i due disgraziati in una profonda pozzanghera : lei col capo fìtto all' ingiù e sepolto nel fango, morta istantaneamente, lui attaccato ad un braccio di essa colla cinghia da militare vestito dell’uniforme in gravissimo stato e cogli arti inferiori paralizzati per probabile frattura della colonna vertebrale. Il disgraziato è già stato ricoverato al nostro Ospedale dove versa tuttora in gravissime condizioni. Della necroscopia della ragazza fatta venerdì 24 non si conoscono ancora i risultati.
Questo il fatto nella sua crude
semplicità. Due giovani e promettenti , esistenze violentemente travolte dal
turbine della passione, vittime indirette della follìa guerresca che imperversa
nell’Italia nostra.
Chi può dire quale tumulto di
sentimenti abbia suscitato nell’animo dei due innamorati il fatto del distacco
con la visione tragica di una probabile
eterna separazione?
Piccoli episodi è vero; ma
episodi che si rinnovano con qualche frequenza e che rappresentano gli spruzzi
di sangue che irradiano dalla gran macchia rossa Tripolina.
Ci giungono continue lagnanze
sullo spaccio delle carni macellate in Città provenienti dai paesi
circonvicini. Ci si fa inoltre notare che da qualche tempo con insolita
frequenza i maiali vengono confezionati a porchetta e spacciati in condizioni
non troppo buone di freschezza.
Quanto c'è di vero in queste
lagnanze del pubblico? Su queste voci richiamiamo l’attenzione dell'Ufficio
Sanitario, perché se essi hanno qualche fondamento si provveda energicamente
nell’interesse della salute pubblica.
19 Maggio 1912
C’è un regolamento municipale
che disciplina il suono delle
campane; ma chi ci bada.
Uno fra i tanti stanchi (così si
firma il cittadino che protesta), ci scrive per levare la sua voce contro
l’abuso del suono dei sacri bronzi diventato in questo mese addirittura
insopportabile.
Le melodiose armonie incominciano
alle 5 dei mattino e si ripetono di tanto in tanto per tutto il giorno.
Unendoci ai tanti stanchi,
giriamo la giusta protesta a chi di ragione.
8 Settembre 1912 - Inconvenienti da evitare
Spesso vie anche
principali della città vengono ingombrate da carri ed animali per ore ed
ore, perfino con impedimento al transito di vetture, automobili e talvolta
degli stessi pedoni. L'inconveniente si
è ripetuto continuamente in questi giorni al Corso Cavour in una costruzione
per sopraelevamento di casa, ed abbiamo dovuto osservare con rincrescimento che,
tra l'altro, un automobile è dovuto tornare indietro perché si scaricava un
carro di laterizi e quindi si ingombrava la strada! Roba da medioevo!
Non basta: si spazzolano
sacchetti di cemento e simili dall'alto della costruzione con quanta delizia
pei vicini e dei passanti è facile immaginare. Questi inconvenienti non si
debbono più ripetere e sappiamo che sono date, disposizioni per evitare
gli
ostacoli al transito sopra indicati.
Al qual proposito osserviamo che
si dovrebbero far sostare i carri nei
punti più larghi come si praticava una volta
e come richiede il dovere di non
ingombrare le vie.
Valga almeno per l’avvenire!
15 Settembre 1912 - Inconvenienti da evitare
Il giorno dopo la pubblicazione
della nostra nota contro l’abusivo, continuato ingombro delle vie a mezzo di
carri e simili,
ai principio del Corso Cavour, presso la barbieria Giunti,
stazionò per varie ore fino allo scarico, un carro di ferramenta,
proprio nel
bel mezzo della via!
Venerdì, Via dell'Università era
pure ingombrata da un carro di uve!
Avvicinandosi la vendemmia noi
insistiamo nel richiamo già fatto e confidiamo che tali inconvenienti
si
eviteranno una buona volta e per sempre.
15 Settembre 1912 - Per l’igiene
Or non è molto fu presentata al
Comune una petizione firmata da molti abitanti dei rione Campoleggio perché
venisse tolto lo sconcio dato, dalle immondizie raccolte sul largo a sinistra
fuori porta S. Lucia, largo ridotto ad un vero e proprio mondezzaio.
Che esito ha avuto questa
petizione ?
Mistero ! Il fatto si è che le
immondizie vi si accumulano sempre più con gran delizia dei passanti e dei
vicini abitanti.
Il provvedere a chi spetta.
Nella petizione su ricordata
veniva anche chiesto al Comune che provvedesse alla costruzione di una latrina,
per impedire che l'intero Monterone fosse adibito a tal uopo, con vera delizia
dei passanti e degli abitanti del luogo che si veggono ornare la strada e la
ripa di fronte di fiori poco odorosi.
27 Ottobre 1912 - Scoperta artistica
Nella chiesa di S. Agostino, di
proprietà comunale, sono stati scoperti di questi giorni altri magnifici
affreschi
che si crede risalgano alla metà del quattrocento.
E' da raccomandare che il Comune
si interessi sollecitamente dei preziosi dipinti, provvedendo per la loro
manutenzione e perché convenientemente tutelati, sieno rimessi alla vista del
pubblico.
17 Novembre 1912 - Furto ed arresti
Nei numeri scorsi della Lotta, nel costatare
l’impressionante succedersi di furti in località centralissime di Fermo, ci
augurammo che per solerzia della benemerita
arma, tale sconcio fosse stato rimosso. L’attività dei ladri pare non
abbia disdegnato l’aperta campagna: nella notte dal 9 al 10, in contrada Ete fu
commesso un furto.
17 Novembre 1912 - Nel nostro manicomio
I) a qualche tempo nel nostro
manicomio si verificano incidenti con relative lagnanze di una certa gravità.
Questo fatto accaduto pochi giorni or sono può servire a far conoscere alla
cittadinanza di Fermo come in luoghi dove la pietà e le premure dovrebbero
esser tenute in massimo conto si proceda alle volte con leggerezza e senza
scrupoli. Ed ecco il fatto.
Un ricoverato a pagamento cessava
di vivere. Nessuna notizia se ne dava ai congiunti alcuno dei quali, conosciuto
e residente in Fermo, ma si disponeva per
il trasporto in carro
di terza classe per il seppellimento, nel così detto Campo Comune, tutto
nell’oscurità della sera avanzata come chi dimenticato da tutti o accompagno
più degno non potesse sperare.
E non si ricorra alla facile
scappatoia di dire, che così si fece poiché questo ricoverato quasi mai
riceveva visite da parenti ed era trascurato.
Visite non ne riceveva quasi mai
è vero : poiché pur troppo esistono strazianti infermità nelle quali l'animo
umano anche il più forte, si spezza, ma v'era chi aveva qualche indirizzo che
gli era stato con insistenza lasciato dai congiunti per ogni evenienza, vi
doveva essere il senso di delicatezza di non rivolgersi soltanto ad un Sindaco
per annunziare una morte, ma di non far pervenire una triste notizia ai
parenti, solo a traverso le notizie che può dare un infermiere ad un amico
questo ad un altro e così di seguito sino ad averne la pubblicità. E questo fu del resto un bene
altrimenti se ne avrebbe avuta notizia chi sa quando.
17 Novembre 1912 - Disgrazia mortale
Mercoledì 12 corr. al giovane
Luciani Filippo di anni 21 nel ritornare da Fermo in famiglia in bicicletta,
con accentuata velocità, si ruppe la forcella della ruota anteriore. Il povero
giovane fu lanciato con violenza a terra. Ebbe rotte le braccia e fratturato il
cranio, per cui il giorno appresso, nel fiore degli anni, esso decedeva.
Alla famiglia, ai cugini
specialmente al compagno Riccardo, tutt’ora in America, giungano le nostre
vive, sentite, condoglianze.
17 Novembre 1912 - Arresti
La locale Questura ha proceduto
all'arresto di cinque tedeschi, vagabondi, che molestavano i cittadini col loro
modo brusco e prepotente di chiedere la elemosina.
Saranno rimpatriati.
17 Novembre 1912 - Furti di carbone
In seguito alla rilevante
mancanza di carbone malgrado i continui acquisti, che si era notata nello
Stabilimento industriale A B Benedetti, la locale questura, messa sull’avviso iniziò delle ricerche che
trassero all’arresto di diverse persone di Fermo.
Fu pure scoperta parte della
refurtiva.
24 Novembre 1912 - Nell’Ospedale
Pochi giorni or sono, un tal
Marzetti ricoverato all’ospedale, ammalato di risipola fu lasciato, a quanto ci
si riferisce, con febbre sopra ai 40, senza assistenza, solo in una camera,
tanto che nei delirio si è gettato da una finestra all’altezza di 10 metri
circa,
e il giorno seguente è morto.
E’ vero questo fatto ?
E, s'é vero, a chi tocca la
responsabilità di esso?
Ci sembra che la pelle della
povera gente meriti una considerazione umana!
25 Dicembre 1912 - Disgrazia mortale
Certo Fortuna Federico di anni
25, manovale addetto alla ferrovia Portosangiorgio Amandola, alle ore 17 del
giorno 19 corr. veniva investito da una macchina che manovrava, riportando
ferite multiple che ne produssero la morte,
avvenuta dopo 4 giorni di dolorosa
agonia.
La disgrazia accadde alla
Stazione di S. Lucia.
LA LOTTA - Parte Prima / Parte Seconda
...
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